video suggerito
video suggerito

“L’IA spaventa i genitori che non la conoscono”: l’esperto spiega i rischi e i vantaggi per gli studenti

L’intelligenza artificiale può essere uno strumento utile per i ragazzi a scuola e a casa, i genitori spesso ne sono spaventati perché non ne conoscono le potenzialità, ha spiegato a Fanpage.it il professor Tissoni.
Intervista a Professor Francesco Tissoni
Docente di editoria multimediale e teorie e tecniche della comunicazione web presso l’università degli studi di Milano
A cura di Sophia Crotti
15 CONDIVISIONI
intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale può essere uno strumento utile a studenti e insegnanti, se però questi vengono formati ad un corretto utilizzo della stessa, che permetta di vederla come uno strumento di supporto e non come una scappatoia da compiti troppo complessi.

È quanto ha spiegato il professor Francesco Tissoni, docente di editoria multimediale e teorie e tecniche della comunicazione web presso l’università degli studi di Milano, che darà il via il 24 settembre ad una serie di webinar gratuiti, indetti dalla piattaforma MyEdu per aiutare gli adulti a vincere le paure che l’Intelligenza Artificiale provoca in loro quando i loro figli la citano.

“La paura dei genitori un tempo era che i ragazzi stessero troppo davanti alla televisione, andando ancora più indietro nel tempo si pensava che la lettura portasse i ragazzi a vagare troppo con la mente. L’IA smette di far paura e viene interpretata come uno strumento utile solo se la si conosce davvero” ha detto il professor Tissoni a Fanpage.it.

Francesco Tissoni (professore di
Francesco Tissoni (professore di editoria multimediale e teorie e tecniche della comunicazione web presso l’università degli studi di Milano)

Sempre più adolescenti utilizzano l’IA, hanno le giuste competenze per farlo o andrebbero formati? 

È vero che sempre più adolescenti usano l’IA, questa rapida diffusione avviene per passaparola e generalmente i ragazzi la usano come una scorciatoia, come un tempo gli studenti facevano con Wikipedia e con il web in generale. Questo accade perché c’è una carenza educativa e i ragazzi, che sono molto sensibili al tema della fatica, cercano delle scorciatoie, tra loro poi ci sarà anche qualcuno che con l’utilizzo di questi strumenti arriva ad una competenza, ma in linea di massima non è così perché, esattamente come nessuno può dire che accendendo la luce premendo un pulsante, allora conosce alla perfezione i meccanismi sottesi agli impianti elettrici, così chi usa l'IA, se non educato a sufficienza, non ne conosce i meccanismi sottesi. Anche perché gettare dell’acqua sugli impianti per dare origine a un corto circuito, con l’IA si possono comunque fare a livello educativo grossi danni. Resta comunque uno strumento dalle enormi potenzialità che con la giusta formazione di docenti e alunni può essere fondamentale per la didattica.

I genitori sono impreparati e ansiosi quando si parla di come i loro figli utilizzino, anche con facilità, l’Intelligenza artificiale? Quali sono queste paure?

Sì, i genitori temono l’IA, ma come è sempre stato con le innovazioni. Basta fare qualche analogia con il passato: io faccio parte della generazione X e il terrore dei genitori di allora era la televisione, si pensava che i ragazzi stessero troppo davanti alla TV e che questo fosse un grosso problema per il loro apprendimento. Ai tempi di mia madre, invece, la paura più grande era che leggendo troppo i ragazzi fuggissero con la fantasia. Quando è arrivato internet i genitori ne erano spaventati, poi lo stesso è accaduto con i telefonini. Io penso che l’unica motivazione della paura, in ognuno di questi casi, sia sempre l’ignoranza, perché se non si conosce bene e davvero uno strumento, ci si lascia coinvolgere da titoli sensazionalistici, e si finisce per forza per temerlo. Tramite l'informazione si superano le legittime paure e si può avere un giudizio e non un pregiudizio sull’IA, si possono guidare i propri figli, perché ottengano ottimi risultati con l’IA.

IA

Ma l’IA può davvero diventare una alleata per studenti e docenti o rischia di essere utilizzata dagli alunni come un escamotage per non fare il proprio dovere?

Un tempo i ragazzi usavano Splashlatino, piattaforma che traduceva versioni ed esercizi ed era il classico esempio di scorciatoia, che però spesso dava origine a traduzioni sbagliate, poiché il database su cui basava le sue competenze, conteneva documenti errati, e per questo era ben diverso dall’Intelligenza artificiale. Io oggi vorrei uscire dalla gabbia secondo cui l’IA debba essere per i ragazzi una scorciatoia, anche secondo Platone la scrittura era una scorciatoia che avrebbe del tutto distrutto l’intelletto delle persone, quindi un male, e io credo che oggi tutti concordiamo nel dire che la scrittura invece abbia tanti meriti. L’IA può essere un’alleata e non una scorciatoia, soprattutto per gli alunni cosiddetti bes, dal momento che è in grado di creare mappe concettuali in poco tempo o di generare sottotitoli ad ogni contenuto.

La cosa importante è che ci sia un tramite tra i ragazzi e la tecnologia, e questo tramite possono essere i genitori, formati e preparati sul tema, perché loro, più che gli insegnanti, possono rivolgere la loro attenzione ai figli e ai loro bisogni. Così l’IA può rendere semplici situazioni che fino a poco tempo fa sembravano davvero complesse.

Quindi non può succedere, come invece accade con smartphone e internet, che siano i figli ad insegnare il corretto utilizzo dell’IA ai genitori?

Direi di no, perché ci sono dei livelli di maturazione critica che vanno al di là dello strumento. Un figlio infatti può insegnare ad un padre ad utilizzare TikTok ma non a comprenderne l’algoritmo, lo stesso può fare con ChatGPT, anche perché la conoscenza di questi strumenti è dinamica e una persona giovane ha una marcia in più, ha più tempo e può appassionarsi e comprendere prima certi meccanismi. Però, pensare che l’utilizzo di un software sostituisca la conoscenza del software è sbagliato. Per conoscere nel profondo l’Intelligenza artificiale serve conoscere l’arte del prompting, l’arte di dare alla macchina istruzioni per avere una risposta giusta. I ragazzi che pensano di usare l’IA come scorciatoia forse non sanno che l’IA non sa nemmeno scrivere “lollipop” al contrario.

Si parla sempre più di rischi legati alla privacy di minori, dal momento che l’IA può costruire vere e proprie immagini partendo da un volto. Pensa che gli adulti debbano fare più attenzione?

Tutti devono fare attenzione quando si tratta di minori che utilizzano strumenti o sono esposti alla rete senza protezione. L’IA sarà di grande aiuto in termini di parental control per le piattaforme, certo poi bisogna che adulti e ragazzi vengano sempre più resi consapevoli di cosa significa diffondere online dati personali. I deepfake, immagini o video creati partendo da un volto, totalmente fasulli ma che sembrano veri sono un’enorme problema, esattamente come lo è la pubblicazione da parte dei minori stessi, anche nelle chat, di contenuti privati. Per questo serve un’educazione a ragazzi e adulti all’utilizzo degli strumenti che, se usati male o inconsapevolmente, causano danni.

Il problema dell’IA come strumento è che però ad oggi ancora non sappiamo tutto quello che sa fare.

bambini e AI

In che modo l’IA potrebbe aiutare i ragazzi bes?

I modi sono diversi, intanto è necessaria la mediazione di un insegnante, che possa grazie all’AI aiutare lo studente a creare delle mappe concettuali, poi permette di tradurre con grande velocità le lingue ed è in grado di rendere una pronuncia perfetta di queste. Aiuta anche in una delle cose più complesse per gli studenti bes, la comprensione del testo, in ultimo è in grado di fare riassunti in modo rapido. L’elemento importante, per chi ha bisogni speciali, è proprio l’apprendimento personalizzato guidato dall’IA con l’insegnante, creare degli esercizi che seguono il reale sviluppo della persona, cosa che in termine di tempo a volte è complesso fare a scuola. Se si insegna un corretto utilizzo dell’IA, se se ne illustrano i limiti, se il ragazzo non viene lasciato solo, allora non la utilizzerà come una scorciatoia ma come uno strumento prezioso.

15 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views