L’ex-tata full time svela i segreti del suo mestiere: “Il mio lavoro è supportare, non sostituire il genitore”
Per molti si tratta di un privilegio per ricchi annoiati, per altri di un aiuto indispensabile per poter dedicarsi alla carriera e conciliare gli impegni professionali con quelli familiari. Di sicuro, quello della tata è un ruolo tanto importante quanto frainteso, come raccontato da Laura Amies, ex-tata con più di 12 anni di esperienza alle spalle, che attraverso i propri profili social ha deciso di rivelare i segreti di un mestiere poco conosciuto e, per questo, appesantito da pregiudizi.
Un mestiere complesso e sottovalutato
Nei suoi video e in una recente intervista rilasciata a Newsweek, Amies ha descritto il lavoro di tata come una professione estremamente impegnativa ma, allo stesso tempo, molto sottovalutata. "Ho fornito assistenza 24 ore su 24 per sei giorni alla settimana" ha spiegato, sottolineando che molte persone non capiscono quanta dedizione richieda un incarico del genere. La tata infatti non si limita a "dare un'occhiata" ai bambini, ma cura molti (se non tutti) gli aspetti pratici della vita dei bimbi che assiste, dal bagnetto ai pasti, passando per i compiti e i momenti di svago.
Secondo Amies però, molto è l’idea stessa di assumere una tata ad essere stigmatizzata: perché fare figli, si chiedono i detrattori, se poi non si vuole badare a loro? Di fronte a simili pregiudizi, Amies ha però scelto di rispondere a tono: "Un chirurgo dovrebbe lasciare il proprio lavoro per crescere i figli? Non averne affatto? Oppure trovare un equilibrio grazie a una tata qualificata e affettuosa che vive con la famiglia?
Il ruolo della tata non è sostitutivo
Amies ha poi proseguito la sua riflessione raccontando come molte persone vedano l'assunzione di una tata come un modo per smarcarsi dalle responsabilità genitoriali. Amies ha però tenuto a chiarire che il suo ruolo è sempre stato quello di supportare il genitore, mai di rimpiazzarlo.
"Essere una tata non significa mai sostituire un genitore, specialmente una madre" ha ricordato la donna, la quale ha raccontato di aver lavorato sia con famiglie dove entrambi i genitori erano sempre fuori di casa per lavoro, sia con persone che, pur non avendo impieghi duraturi, cercavano comunque un aiuto extra sia sul piano pratico che educativo. Le tate infatti non dicono ai genitori come crescere i loro figli, ma vantano una formazione adeguata a fornire consigli ed eseguire al meglio le indicazioni di mamme e papà
Una routine senza pause
Il lavoro di Amies non era affatto ordinario. Nei video l'ex-tata ha raccontato di settimane lavorative che iniziavano alle sei del mattino del lunedì e finivano il sabato a mezzogiorno, con solo la domenica sera per prepararsi alla settimana successiva. Durante i viaggi con una famiglia, che avvenivano ogni due o tre mesi, poteva avere solo 24 ore di riposo ogni due settimane.
"Non è un lavoro per i deboli di cuore", ha ammesso, spiegando che vivere con il proprio datore di lavoro, sotto il loro tetto e con la responsabilità totale per i loro figli, comporta una pressione costante. Tuttavia, ha definito il lavoro come un privilegio, grazie all'enorme fiducia che le famiglie riponevano in lei.
Quando il lavoro incontra la genitorialità
Oggi, Amies è madre e proprietaria di un’attività e comprende ancora meglio il motivo per cui molte famiglie scelgano di assumere una bambinaia. "Non mi vergogno a dire che non posso fare tutto" ha spiegato, raccontando come sia difficile bilanciare gli impegni professionali, la cura di un bambino e le faccende domestiche.
Per chi può permetterselo (lo stipendio di una governante h24 può superare agilmente i 3000 euro al mese), ha aggiunto, una tata di fiducia può fare la differenza tra il "sopravvivere"e il "fiorire" come famiglia. Un dono decisamente prezioso per chi cerca di gestire una vita frenetica.