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L’educazione contro gli stereotipi di genere di una mamma conquista tutti: “Così mio figlio crescerà felice”

Una madre ha deciso di crescere suo figlio in modo “diverso”, lasciando che si appassioni ad ogni tipo di gioco e attività, anche quelle solitamente discriminate dal genere, come giocare con le bambole o fare le pulizie: “I ragazzi meritano la libertà di crescere fino in fondo senza essere bloccati da stereotipi obsoleti”.
A cura di Niccolò De Rosa
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Mona Amin, pediatra e madre di due figli, sta facendo il giro del web con un messaggio potente sul tema dell’educazione dei ragazzi. In un reel pubblicato su Instagram, la dottoressa residente in Florida ha infatti raccontato come, insieme al marito, stia provando a crescere il suo bambino lontano dalle rigide aspettative culturali che dividono giocattoli, attività e interessi secondo antiquati stereotipi di genere.

Accompagnando le immagini con brevi didascalie ironiche ("Non insegnare a tuo figlio che piangere è sbagliato, potrebbe diventare un uomo emotivamente intelligente"), Amin ha quindi passato in rassegna alcuni momenti della quotidianità del suo ragazzo, il quale non si fa problemi ad aiutare nelle faccende di casa, lasciarsi andare a pianti consolatori o giocare con le bambole insieme alla sorella.

Un’educazione basata sulle emozioni e la libertà di scelta

Nel video capace di superare rapidamente i tre milioni di visualizzazioni, Amin ha sottolineato come permettere ai bambini di essere se stessi significhi liberarli da modelli antiquati che limitano l’espressione emotiva e gli interessi personali.

"Quando incoraggiamo i ragazzi a esprimere le loro emozioni, aiutare nei compiti domestici ed esplorare una varietà di interessi, insegniamo loro che la gentilezza, la creatività e la responsabilità non sono definite dal genere" ha scritto la donna nella didascalia del video diventato virale. Il figlio di Amin infatti adora dipingere e giocare sia con le bambole che con i camion e si diverte in egual misura cucinando e guardando i cartoni dei supereroi, non curandosi nemmeno per un momento del fatto che ancora oggi alcune attività siano considerate "da maschi" e altre "da femmine".

Secondo Amin, un simile approccio privo di pregiudizio non impone al ragazzo delle scelte né lo forza a fare qualcosa di sgradito, ma al contrario offre uno spazio libero da giudizi, dove il ragazzo può scoprire chi è veramente.

Le conseguenze di stereotipi radicati

In un’intervista rilasciata a Newsweek in seguito al successo del video social, Amin ha sottolineato il pericolo dietro a frasi come "fai l’uomo" o "non piangere", spesso rivolte a bambini e ragazzi. Per la pediatra (ma anche per i pedagogisti) simili messaggi contribuiscono a perpetrare una cultura che sopprime le emozioni maschili, con conseguenze devastanti: "Gli uomini rappresentano il 50% della popolazione americana, ma quasi l’80% dei suicidi, secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention del 2022″.

Educare i ragazzi a esprimere le emozioni senza reprimerle e abbracciare una definizione di forza che vada oltre la durezza fisica, deve diventare, secondo la dottoressa, un passo obbligato e cruciale per contrastare la cosiddetta mascolinità tossica.

Genitori in azione per un futuro migliore

Il messaggio di Amin ha trovato grande eco tra i genitori. Molti hanno condiviso come stanno allevando i figli senza ruoli di genere predefiniti. Una madre ha commentato: "In casa nostra non ci sono compiti per maschi o femmine, sto crescendo esseri umani indipendenti e capaci".

Amin ha anche suggerito ai genitori di sostituire frasi obsolete e legate a vecchi stereotipi (come "Non fare la femminuccia") con affermazioni positive che promuovano gentilezza e consapevolezza emotiva. "Celebrate i loro talenti unici, supportate le loro scelte, siano esse giocare con una bambola o esprimere tristezza". Per la pediatra, dunque, solo attraverso un nuovo modo di educare i nostri figli si potrà innescare un reale cambiamento per costruire una società più equa e felice.

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