Le 6 abitudini che fanno ingrassare i bambini anche se non ce ne accorgiamo: i consigli della nutrizionista
I bambini che ingrassano non sono solo quelli che mangiano in modo eccessivo o scorretto, ma anche quelli che, fin dai primi anni di vita, hanno adottato cattive abitudini trasmesse dai propri genitori. Lo stile di vita sedentario, la poca attenzione data ai momenti dei pasti o l'utilizzo del cibo come strumento educativo sono infatti solo alcuni dei comportamenti che possono influire negativamente sulla salute dei più piccoli tanto quanto una dieta sregolata.
In una società dove il sovrappeso e l'obesità infantile sono tra le sfide più impellenti per la tutela della salute delle future generazioni (secondo l'osservatorio del Ministero Okkio alla Salute, in Italia circa il 19% dei bambini è alle prese con problemi di peso eccessivo), è dunque bene che mamme e papà siano consapevoli su quei vizi e piccoli "sbandamenti" quotidiani da correggere al più presto prima che sia troppo tardi.
Per questo motivo la nutrizionista inglese Jenna Hope ha recentemente condiviso sul sito del quotidiano britannico The Sun alcuni degli errori più comuni – e spesso sottovalutati – che, se non prontamente corretti, possono esporre i bimbi al rischio di poco salutari incrementi di peso.
Il pericolo nascosto nei succhi di frutta
Molti genitori ritengono che i succhi di frutta siano un modo semplice e salutare per garantire ai bambini una delle loro cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura. Tuttavia, gli esperti da anni si affannano a ricordare come l'alto contenuto di zuccheri della grande maggioranza di queste bevande li renda una scelta poco salutare. "È meglio offrire un frutto intero piuttosto che un succo", ha spiegato la nutrizionista Hope, ricordando come nei primi anni di vita sia sempre meglio preferire l'acqua a qualsiasi altra bibita, soprattutto durante i pasti. Al massimo, ha suggerito l'esperta, mamma o papà potrebbero aggiungere una spruzzata di succo di limone o di arancia (spremendo direttamente il frutto) alla caraffa d'acqua per renderla un po' più gustosa.
Occhio agli schermi
L’abitudine di mangiare davanti a tablet o televisori accesi non è solo un problema di sedentarietà, ma ha effetti diretti sull’appetito e sulla digestione. Quando un bambino si nutre guardando uno schermo, infatti, il cervello non è pienamente concentrato sul cibo, portando il piccolo non solo a non avere piena contezza di ciò che sta mangiando (rallentando la "maturazione" del suo palato e dei conseguenti gusti alimentari), ma anche a mangiare più del dovuto, poiché il senso di sazietà arriva più tardi. Inoltre, ha aggiunto Hope, la mancata attenzione al pasto può interferire con l’assorbimento dei nutrienti.
Snack come strumenti di distrazione
A volte i genitori si trovano a offrire merendine, dolciumi o cibi molto apprezzati dai bambini (dunque tendenzialmente poco salutari) per tenerli buoni almeno per qualche minuto. Tale abitudine, tanto comune quanto dannosa, può portare i piccoli a sviluppare un rapporto malsano nei confronti del cibo, il quale non viene più visto come una fonte di nutrimento (per quanto piacevole) ma come un modo per distrarsi o trovare conforto durante un momento di stress.
I genitori, ha ricordato Hope, dovrebbero invece compiere lo sforzo di non ricorrere a simili scorciatoie, lasciando che cibi e bevande rimangano elementi cui dedicarsi con la dovuta calma e attenzione, magari trasformando la merenda in una breve pausa da ogni attività dove genitori e figli possono fermarsi per qualche minuto a chiacchierare e godere della reciproca compagnia.
Il cibo come ricompensa
Anche usare dolci o "schifezze" per premiare i bambini è un errore molto diffuso, ma secondo la nutrizionista Hope simili comportamenti possono comportare rilevanti conseguenze a lungo termine. Associare lo snack a una ricompensa rischia infatti di creare un legame emotivo con il cibo, rendendo più probabile l’uso di alimenti poco salutari per gestire emozioni o stress in età adulta.
Dessert dopo ogni pasto
In molte famiglie, soprattutto in Italia, il classico "dolcetto" a fine pasto è una tradizione consolidata, quasi una chiusura obbligata. Hope ha però ricordato come tale automatismo potrebbe portare a un consumo calorico eccessivo. Soprattutto se il pasto ha previsto portate dall'alto valore nutritivo, il dessert rappresenta un plus che, per quanto appagante, rischia di fornire un inutile incremento di zuccheri e calorie.
La vita sedentaria
Smartphone, schermi e device non sono gli unici nemici di una vita sana e attiva. Per i più piccoli, infatti, anche l‘uso eccessivo di passeggini e automobili per brevi tragitti può contribuire alla sedentarietà dei bambini. "È importante permettere ai bambini di camminare o muoversi di più", ha spiegato Hope. Semplici passatempi come passeggiate al parco, giochi all'aria aperta o giri in bicicletta non solo migliorano la salute fisica, ma evitano che i piccoli si abituino fin dai primi anni ad essere pigri e promuovono importanti momenti di condivisione familiare.