Le 5 frasi che gli adulti non dovrebbero mai dire a un bambino con ADHD: i consigli delle psicologhe

Molti bambini con ADHD – Attention Deficit Hyperactivity Disorder, In Italia chiamato "disturbo da deficit di attenzione/iperattività" – si trovano ogni giorno ad affrontare difficoltà che vanno ben oltre la semplice propensioni a distrarsi e muoversi in contuazione. La loro esperienza scolastica e familiare è infatti spesso segnata da difficoltà nel gestire il tempo, nell'organizzarsi e nel controllare gli impulsi, rendendo la vita quotidiana particolarmente complessa.
La sfida più grande, però, non riguarda solo le difficoltà pratiche: anche la gestione del linguaggio e dell'approccio degli adulti rappresenta un aspetto cruciale per la serenità di questi ragazzi. Le parole, anche quelle dette in buona fede, possono infatti avere un impatto devastante sulla loro autostima e sul loro sviluppo emotivo, rafforzando sentimenti di frustrazione e inadeguatezza. Ecco perché è bene che tutte le figure educative – mamme, papà, ma anche gli stessi insegnanti – sappiano che ci sono delle frasi che sarebbe meglio eliminare del tutto dalle conversazioni con i piccoli interessati da questo disturbo.
Le possibili conseguenze di un approccio sbagliato
Intervenute in un recente articolo pubblicato sull'HuffPost UK, alcune esperte hanno infatti evidenziato l'importanza di adottare un approccio che tenga conto delle caratteristiche specifiche di chi soffre di questo disturbo. Come sottolineato dalla logopedista Ryann Sutera, l'ADHD non si limita solamente a ridurre drasticamente la capacità di mantenere a lungo la concentrazione, ma impatta notevolmente sulla memoria, la gestione della quotidianità e l'adozione di comportamenti impulsivi che possono condizionare perfino le relazioni sociali.
Anche Mikki Lee, psicologa esperta in valutazioni diagnostiche, ha evidenziato come il cervello delle persone con ADHD sia strutturalmente diverso rispetto alle persone neurotipiche (ossia non interessate da condizioni neurologiche), il che spesso lo rende incompatibile con le metodologie scolastiche tradizionali. Lezioni frontali, orari rigidi e focus su attività statiche, non sono infatti l'ideale per chi fatica a restare seduto e non sa mantenere l'attenzione. E se costantemente corretti e rimproverati per le loro difficoltà a seguire percorsi standardizzati, i bambini con ADHD rischiano di sviluppare profonde insicurezze e una bassa autostima.

L’importanza di un linguaggio positivo
L'atteggiamento di genitori e insegnanti risulta dunque fondamentale per non far sentire i piccoli a disagio o, peggio ancora, insinuare in loro la convinzione di essere stupidi o sbagliati. Gli adulti devono dunque prestare la massima cura alle parole da rivolgere a questi bambini, anche perché, come ha ricordato la terapeuta Kristen McClure, il linguaggio dei grandi modella la percezione di sé che i bimbi svilupperanno durante la crescita: frasi critiche o sminuenti possono portare ad accentuare i sentimenti di vergogna e gli atteggiamenti depressivi, mentre l'utilizzo di parole incoraggianti promuove l’autocompassione e una migliore capacità di regolazione emotiva.
Cosa evitare di dire a un bambino con ADHD
Per far sì che i bambini con un disturbo da deficit di attenzione/iperattività non alimentino frustrazioni e atteggiamenti svilenti nei confronti di se stessi, le esperte hanno individuato alcune frasi molto comuni che i genitori utilizzano con troppa leggerezza, spesso ignari delle conseguenze che tali parole possono esercitare sul benessere psicologico dei figli.

- "Se ci tenessi davvero, te lo ricorderesti": molti bambini con ADHD hanno problemi di memoria di lavoro, e dimenticare istruzioni o compiti non significa che non gli importi. Per Sutera l'ideale sarebbe sostituire questa frase con un’offerta di aiuto pratico, come impostare promemoria visivi o sonori.
- "Se ti impegnassi di più, ci riusciresti": dire a un bambino con ADHD di "provare più forte" equivale a chiedere a una persona con problemi di vista di leggere senza occhiali. Lee ha consigliato di riconoscere lo sforzo del bambino con frasi come "Vedo quanto stai lavorando, e sono orgoglioso di te" e di aiutarlo a trovare strategie alternative per affrontare i compiti.
- "Fermati e pensa prima di agire": l’impulsività nei bambini con ADHD è una caratteristica neurologica, non una mancanza di volontà. Per evitare incomprensioni, gli adulti potrebbero riformulare l’approccio con frasi come: "Il tuo cervello vuole andare veloce adesso. Cosa potrebbe aiutarti a rallentare?", in modo da insegnare strategie di autoregolazione senza colpevolizzarli.
- "Hai scelto questa attività, ora non puoi smettere": i bambini con ADHD possono essere estremamente coinvolti in ciò che li appassiona, ma perdono interesse in fretta per altre attività meno coinvolgenti. Costringerli a continuare può generare frustrazione. Molto meglio offrire loro la possibilità di adattare le attività alle loro esigenze e interessi.
- "Stai fermo": il movimento è spesso una necessità per i bambini con ADHD, che lo usano per concentrarsi o regolare le emozioni. McClure ha pertanto suggerito di riconoscere questa necessità con frasi come: "Vedo che hai bisogno di muoverti. Facciamo una pausa e usciamo". Diversi studi hanno anche dimostrato che la pratica e l’uso di oggetti anti-stress come i fidget spinner o le sabbie cinetiche possono influire positivamente sulla concentrazione .