Le 5 difficoltà a cui non si è preparati quando si conoscono i figli del partner, secondo gli esperti
Essere il compagno o la compagna di una persona che ha già dei figli, implica inevitabilmente un momento in cui bisognerà conoscere i bambini.
Secondo gli psicologi questo è un momento cruciale per la famiglia che andrà formandosi, ed esistono in particolare 5 difficoltà a cui nessuno prepara i nuovi partner che, in punta di piedi, devono entrare in un contesto familiare che potrebbe essere segnato da ferite e difficoltà.
Non trovare il supporto di cui si ha bisogno
Il supporto necessario a vivere la propria vita spesso lo si trova in famiglia, quando però il nucleo familiare deve ricostruirsi dopo una rottura, potrebbe essere davvero molto complesso.
Per questo alle pagine dell’Huffpost, la psicoterapeuta Kristie Tse ha raccomandato ai nuovi partner di genitori di munirsi di una squadra di amici e parenti in grado di sostenerli: “Tutti abbiamo bisogno di sentire di appartenere a qualcosa e quando una mamma o un papà introducono il nuovo o la nuova partner ai loro figli, questi ultimi potrebbero non sentirsi accettate e temere di chiedere aiuto” ha spiegato l’esperta.
Per questo è importante circondarsi di pari, siano amici o parenti che conoscano il momento che questa persona sta passando e siano pronti ad aiutarli: “Una mia paziente si sentiva esclusa anche dalle amiche che le hanno detto che tanto lei non era la vera madre di quei bambini e quindi non doveva preoccuparsi, in questo caso io consiglio di rivolgersi a un esperto ma di non farsi travolgere dal vortice di incomprensione ed isolamento”.
Essere accettati da una nuova famiglia non è mai semplice, come non lo è chiedere aiuto al partner che magari in quel momento sta gestendo una separazione complessa, per questo è importante rivolgersi alla comprensione di terzi.
Trovarsi travolti dagli impegni genitoriali
Ci sono situazioni in cui il nuovo partner della mamma o del papà viene accettato nell’immediato in una famiglia allargata e anche subissato di responsabilità genitoriali che lui o lei non hanno chiesto e a cui non si aspettavano di dover far fronte.
La psicoterapeuta specializzata in sviluppo infantile Darlene Taylor ha spiegato alle pagine dell’Huffpost, che il nuovo membro della famiglia dovrebbe riuscire a dare una mano al compagno o alla compagna ma senza diventare il suo o la sua sostituta: “Una mamma o un papà che si trovano da soli a gestire gli impegni dei figli che prima si dividevano con il partner, potrebbero essere in difficoltà e il nuovo partner è giusto che li supporti, anche offrendosi di aiutarli”.
Secondo la psicoterapeuta, però, supportare non significa sostituirsi, si può incoraggiare il partner, intervenire se di tanto in tanto non riesce a gestire tutti gli impegni, ma non certo lasciarsi caricare di tutto il suo lavoro di genitore, soprattutto se non ci si sente pronti o in grado.
Faticare ad affermarsi nella nuova famiglia
Le figure adulte in una famiglia godono spesso dell’aura di figure guida, ma se si è il nuovo partner di una mamma o di un papà il percorso è più complesso. Si potrebbero non condividere i metodi educativi dei genitori; se ci si trasferisce a casa con loro, si potrebbe non apprezzare il modo in cui i figli si pongono nei propri confronti.
La dottoressa Jackie Pilossoph, alle pagine dell’Huffpost, suggerisce di negoziare: “Bisogna rispettare la genitorialità del partner, senza commentare le sue decisioni, dal momento che i figli sono suoi e del suo ex compagno, che potrebbero nel tempo aver scelto una linea educativa specifica per loro”.
Tuttavia questo non deve impedire, secondo l’esperta, al nuovo partner di condividere le proprie opinioni con i figli del compagno o della compagna, cercando di aiutarli per come si può e confrontandosi sempre con il partner.
Essere genitore, senza nessun riconoscimento
Un altro problema di diventare “patrigno” o “matrigna” quando si condivide anche l’abitazione con il proprio partner è che spesso ci si trova ad organizzare attività e gestire gli impegni di quei bambini. Cosa che, secondo gli psicologi, deriva anche da forti pressioni sociali esterne, ma senza poi ricevere alcun riconoscimento, proprio perché secondo l’opinione comune non si è i “veri genitori” di quei bambini.
Il difficile rapporto con i figli del partner
Il rapporto con i figli del proprio partner può essere molto complesso, innanzitutto questi potrebbero non affezionarsi mai al nuovo membro della famiglia e non accettarlo, anche perché magari danno a lui la colpa della fine della relazione dei propri genitori.
In generale, però, questo rapporto è molto instabile anche se invece il nuovo partner e i bambini stringono un fortissimo legame, perché questa figura non ha nessun legame legale o biologico con i piccoli. Di conseguenza, se il rapporto con la mamma o con il papà di questi dovesse terminare, potrebbero non poter più vederli.