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Le 5 abitudini quotidiane per crescere un figlio curioso e forte nella lettura: i consigli dell’esperta

Per crescere buoni lettori non bastano le fiabe della buonanotte. Secondo l’esperta Maya Payne Smart infatti, per potenziare le abilità linguistiche dei più piccoli contano molto di più le abitudini quotidiane stimolate dai genitore, come fare tante domande, giocare con le parole e approfittare di ogni occasione per invitare i bimbi a familiarizzare con i suoni delle lette.
A cura di Niccolò De Rosa
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Far crescere un bambino amante dei libri non significa solo leggere una fiaba prima di dormire. Promuovere la lettura non significa infatti solo scegliere i libri giusti, ma, soprattutto, costruire un ambiente quotidiano ricco di parole, suoni e dialoghi. E con piccoli gesti quotidiani, i genitori possono trasformare la routine in un potente strumento educativo, gettando le basi per il successo scolastico e personale dei loro figli.

Lo spiega Maya Payne Smart, autrice e sostenitrice dell’alfabetizzazione precoce da anni impegnata nella lotta per ridurre il gap nelle abilità di lettura nei bambini Stati Uniti, in un recente articolo pubblicato sul sito della CNBC. Dopo anni di studi e interviste con esperti dello sviluppo infantile, Smart ha infatti in particolare cinque abitudini ricorrenti nei genitori che crescono figli con ottime capacità linguistiche e di lettura. Si tratta di comportamenti semplici ma efficaci, praticabili in ogni momento della giornata, anche senza un libro in mano.

Parlare con i neonati come se potessero rispondere

Una delle prime abitudini osservate dall'esperta è quella di considerare il balbettio dei neonati come l’inizio di una conversazione. I genitori più attenti, infatti, rispondono con parole vere, mantenendo il contatto visivo, sorridendo e attendendo una reazione. Questo dialogo a due, noto come serve and return, è fondamentale per lo sviluppo del linguaggio e delle connessioni cerebrali e secondo il Center on the Developing Child di Harvard, questo tipo di interazione precoce prepara il terreno per l’acquisizione del vocabolario e delle competenze prelettura già nei primi anni di vita.

I versi dei bambini non sono casuali

Porre domande e aspettare le risposte

Un’altra strategia vincente consiste nel rivolgere domande al bambino, anche quando non sa ancora parlare. "Che cos’è quello?", "Hai visto il cane?", "Giriamo la pagina?" sono esempi di domande semplici ma potenti. Non si tratta solo di stimolare la curiosità, ma, spiega Payne Smart, di lasciare spazio alla risposta, anche solo con uno sguardo o un gesto, così da stimolare i picchi a riflettere e sforzarsi di verbalizzare il loro pensiero. I bambini esposti a un dialogo ricco di domande sviluppano infatti un vocabolario più ampio e una maggiore capacità di comprensione, fondamentali per diventare buoni lettori.

Andare oltre il nome delle lettere

Quando si tratta d'insegnare l'alfabeto ai piccoli, non basta spiegare ai bambini come si chiamano le lettere: è importante aiutarli a comprenderne i suoni. I genitori più efficaci nel potenziare le abilità linguistiche dei figli, ribadisce l'autrice, approfittano di ogni momento per aiutare i bambini a familiarizzare con le lettere, sia scritte che pronunciate. Se, ad esempio, il genitore si porta dietro il bambino durante la spesa, la mamma o il papà può indicare le varie lettere riportare sulle confezioni e ripetere insieme al bimbo il loro suono.

carrello della spesa

Giocare con le parole

Filastrocche, scioglilingua, rime e canzoncine non sono solo divertenti, ma rappresentano strumenti preziosi per allenare l’orecchio dei bambini. Giochi linguistici come "I trentatre trentini" o le canzoni per l'infanzia aiutano infatti i più piccoli a cogliere le differenze tra i suoni, a segmentarli e a combinarli. Prima di saper associare un suono a una lettera, i bambini devono imparare a sentire distintamente quei suoni. E questo si costruisce, giorno dopo giorno, con semplici giochi di parole.

Leggere (o parlare di parole) in ogni momento

Leggere insieme ai bambini è importante, ma non deve essere un’attività confinata alla sera. I genitori possono cogliere ogni occasione per esporre i figli a parole scritte e parlate: durante i pasti, in bagno, mentre si fa va a scuola o si attende il bus. "Ogni momento può diventare un momento di lettura", spiega l'esperta. E spesso, leggere quando i bambini sono più energici – come al mattino – genera più domande, più dialoghi e più apprendimento. Anche i cartelli stradali, i menu o le etichette dei prodotti possono diventare alleati preziosi nella crescita linguistica.

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