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L’asma può danneggiare la memoria dei bambini: la scoperta in un nuovo studio

Una ricerca statunitense suggerisce che l’asma nei bambini potrebbe contribuire a danneggiarne la memoria, con possibili conseguenze anche durante l’età adulta. Per i ricercatori, tale connessione evidenzia l’importanza di una gestione adeguata della malattia per ridurre i rischi cognitivi a lungo termine.
A cura di Niccolò De Rosa
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Asma legato ai problemi di memoria dei bambini

Secondo una recente ricerca americana, l'asma nei bambini potrebbe avere un impatto significativo sulla memoria. Lo studio, pubblicato sulla rivista Jama Network Open, è il primo a mettere in relazione l'asma con problemi cognitivi nei più piccoli, suggerendo come i sintomi respiratori possano effettivamente compromettere la capacità di ricordare eventi quotidiani, soprattutto quando si manifestano già in tenera età.

L'asma peggiora la memoria episodica

L'asma è una patologia cronica che infiamma le vie aeree e rende più difficoltoso il respiro, tuttavia le conseguenze potrebbero riguardare anche l'area cognitiva. La ricerca coordinata da un team dell'Università della California (UC Davis) ha quindi incluso dati di 2.062 bambini, tutti di età compresa tra 9 e 10 anni, per valutare tale connessione.

Dall'analisi effettuata è dunque emerso che i bambini con asma ottenevano punteggi mediamente più bassi nel compito di memoria episodica – ossia la capacità di ricordare dettagli di eventi vissuti, come chi era presente in un certo momento e come ci si sentiva in quel momento – rispetto ai piccoli senza la patologia polmonare.

Asma bambini

In un campione più piccolo di 473 bambini (seguiti per due anni) si è scoperto anche che i bambini che avevano manifestato uno sviluppo precoce dell'asma avevano anche uno sviluppo della memoria più lento nel tempo.

Maggior rischio con asma precoci

Secondo una delle autrici principali, la professoressa Simona Ghetti, lo studio sottolinea con chiarezza la necessità di considerare l'asma come un potenziale fattore di rischio per le difficoltà cognitive nei bambini. Le malattie croniche, come il diabete e le patologie cardiache, potrebbero infatti aumentare i rischi di difficoltà cognitive nei più piccoli, e l'asma sembra non fare eccezione. "Dobbiamo comprendere i fattori che potrebbero esacerbare o attenuare simili rischi" ha spiegato Ghetti.

Le cause dei problemi cognitivi

I ricercatori non hanno identificato con precisione in che modo l'asma possa causare problemi di memoria. Tuttavia, alcune possibili spiegazioni potrebbero essere l'infiammazione prolungata o gli attacchi frequenti di asma che riducono l'apporto di ossigeno al cervello.

Nicholas Christopher-Hayes, primo autore dello studio, ha osservato come l'infanzia sia una fase di rapida evoluzione delle capacità cognitive, e nei bambini asmatici questo sviluppo potrebbe essere più lento. Secondo il ricercatore, i problemi di memoria indotti dall’asma potrebbero persino aumentare il rischio di disturbi cognitivi in età adulta.

"L'asma potrebbe portare i bambini a imboccare una strada che potrebbe aumentare il rischio di sviluppare in età adulta qualcosa di più grave, come la demenza", ha affermato Christopher-Hayes. La condizione potrebbe infatti influire sulla traiettoria di sviluppo del cervello, compromettendo le capacità cognitive nel lungo periodo.

L’importanza di una corretta gestione dell’asma

Il professor Nick Hopkinson, esperto di medicina respiratoria contattato dal quotidiano britannico The Guardian per commentare la scoperta, ha suggerito che lo stress e la privazione vissuti nei primi anni di vita potrebbero influenzare sia la gravità dell'asma, sia la memoria. Hopkinson ha anche sollevato l'ipotesi di un effetto diretto dei sintomi asmatici, i quali potrebbero interferire con l'apprendimento, o di un effetto indiretto, causato dall'infiammazione che si nel tempo si estende dal sistema respiratorio al resto del corpo.

In conclusione, per i ricercatori rimane essenziale prevenire l'insorgere dell'asma, monitorarne l'eventuale sviluppo in tenera età e garantire ai bambini affetti un trattamento adeguato, affinché la malattia sia sempre sotto controllo.

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