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Lascia un biglietto in una bottiglia a 9 anni, lo ritrova 26 anni dopo un compagno di classe di sua figlia

Makenzie Van Eyk aveva lasciato nel lago vicino la scuola una bottiglia di vetro sigillata piena di sogni, a ritrovarla 26 anni dopo è stato un compagno di classe di sua figlia.
A cura di Sophia Crotti
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messaggio in una bottiglia

Makenzie Van Eyk aveva appena 9 anni nel 1998, quando un insegnante chiese alla sua classe di lasciare un messaggio in una bottiglia nel lago adiacente alla sua scuola. Un gesto superficiale, che anche pensando alla rinnovata sensibilità degli individui riguardo al pianeta e all’ambiente oggi sarebbe inaccettabile, ma che aveva molto emozionato gli studenti, speranzosi che prima o poi venisse trovata. Quella bottiglia da qualche giorno non è più nelle acque del lago, per una strana coincidenza.

La bottiglia ritrovata dopo 26 anni

Makenzie Van Eyk è una mamma dell’Ontario che 26 anni fa aveva scritto, insieme ai suoi compagni di classe, una lettera inserita all’interno di una bottiglia di vetro lasciata poi alle acque del lago adiacente la scuola. Fatto ciò, si era completamente dimenticata dell’accaduto, fino a che qualche giorno fa è stata contattata dalla sua scuola, dove adesso la sua bimba di 9 anni sta frequentando la quarta elementare. “Quando mi ha chiamata la scuola pensavo che uno dei miei bimbi si fosse messo nei guai” ha spiegato la giovane mamma al Washington Post, ma appena giunta nell’istituto, la preside le ha spiegato sorridendo che un compagno di classe della sua bambina aveva ritrovato nelle acque del laghetto adiacente la scuola proprio il suo messaggio. “Ho iniziato a piangere per l’emozione, è stato incredibile ritrovare quel lavoretto del quale mi ero anche dimenticata”.

Le coincidenze del ritrovamento sono state multiple, a trovare la bottiglia è stato un compagno di classe della figlia che, oltre a frequentare la stessa scuola che Van Eyk aveva frequentato decenni prima, aveva la stessa età della donna quando aveva racchiuso i suoi desideri in quella bottiglia. Ad essere così emozionati, spiega Van Eyk sono stati anche i suoi figli che non potevano credere ad una simile coincidenza. La loro mamma ha affermato che pensa sia stato un segno, come se qualcuno volesse dire loro che stavano facendo le scelte giuste, educativamente parlando.

Nella bottiglia non si trovava però un messaggio romantico, si trattava infatti di un compito indirizzato a tutti gli studenti dal loro insegnante di geografia, che aveva chiesto alla classe di scrivere un testo su ciò che avevano imparato sui Grandi Laghi. Il testo recitava infatti: “Ciao io sono Makenzie Morris e frequento la scuola di St. John the Baptist, sai che i Grandi Laghi hanno le iniziali che insieme compongono la parola “HOMES” a queste parole aveva aggiunto l’elenco dei laghi e i suoi contatti per essere richiamata. La speranza di ottenere una risposta era andata piano piano affievolendosi, fino a scomparire del tutto. Ma sapere che ad averla ritrovata è un bambino pieno di sogni esattamente come lei quando l’aveva scritta l’ha emozionata molto.

La scuola ha organizzato un incontro tra la donna e il suo insegnante di geografia, ormai in pensione. “Ci siamo abbracciati a lungo ricordando i bei giorni trascorsi insieme” ha spiegato la donna, mentre il docente ha detto al Washington post che lei era una bravissima studentessa, energica e coraggiosa. Spero che anche oggi ci siano insegnanti che trasmettono la passione del sapere ai bambini ha detto l’ex-docente.

La lettera ora sarà esposta in una teca nella scuola per ricordare a tutti i bambini l’importanza di imparare e poi credere nei propri sogni, perché anche se in ritardo di 26 anni questi si avverano e danno un senso ad ogni cosa.

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