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Lascia la terapia intensiva neonatale dopo 7 mesi: la commovente storia del piccolo Brooks nato di pochi grammi

I genitori del piccolo Brooks nato alla sedicesima settimana di gravidanza hanno raccontato l’esperienza vissuta dal bimbo e da loro in terapia intensiva neonatale, tra cavi e macchinari per 7 mesi.
A cura di Sophia Crotti
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Credits_ profilo Facebook di Dustin Turbeville
Credits: profilo Facebook di Dustin Turbeville

Ci sono bambini che nascono due volte. Sono i piccoli che vivono i loro primi giorni, o addirittura mesi, di vita in terapia intensiva neonatale, tra macchinari e respiratori in grado di far sopravvivere quei corpicini tanto fragili, nati prima del tempo.

È il caso del piccolo Brooks Joseph, che ha smesso di svilupparsi nel pancione della sua mamma alla sedicesima settimana di gravidanza ed è nato pesando pochissimi grammi.

La storia di Brooks Joseph

Brooks Joseph è nato il 4 luglio 2024, tra i volti speranzosi ma altrettanto preoccupati dei soccorritori e dei suoi genitori. La gravidanza procedeva bene quando, in un pomeriggio estivo, il bimbo ha deciso che era finito il tempo per stare nel pancione della sua mamma ed è venuto al mondo prematuramente, senza dare il tempo ai genitori di arrivare in ospedale. Il bimbo condivideva lo spazio nel grembo materno con un gemellino che è nato in ospedale, tramite un cesareo d'urgenza, ma è rimasto in vita appena due ore dopo il parto, troppo fragile e piccolo. I medici hanno spiegato alla coppia, come riportano i due intervistati da Good Morning America, che a causa di un'infezione, i due bambini avevano smesso di svilupparsi alla sedicesima settimana di gravidanza, venendo quindi al mondo prematuramente.

I genitori, frastornati dalla dolorosa perdita e dall'improvvisa nascita dei bebé hanno concentrato tutte le loro energie sul piccolo Brooks Joseph che è stato immediatamente trasportato nel reparto di terapia intensiva neonatale.

La rinascita del bimbo dopo la tin

Il piccolo Brooks Joseph pesava appena 500 grammi alla sua nascita, ma lo scorso 1 febbraio, 30 settimane dopo aver visto la luce per la prima volta, è uscito dall'ospedale, accompagnato dai suoi genitori che hanno percorso tra gli applausi dei medici, per l'ultima volta il corridoio che collegava l'ingresso alla terapia intensiva neonatale dell'ospedale. I genitori, nel corso dei 7 mesi in cui il bimbo è stato in tin, sono rimasti con il fiato sospeso ad ogni intervento, ogni peggioramento e miglioramento della salute del loro bambino: "Ha avuto una forza incredibile e una voglia di vivere disarmante, da cui anche io e il mio compagno abbiamo da imparare" ha spiegato la mamma a GMA.

Oggi Brooks pesa 6 kg e vive a casa con la sua mamma e il suo papà da un mesetto: "Facciamo ancora fatica a nutrire il nostro bimbo, è diverso iniziare a farlo fin dai primi giorni e avere paura di qualsiasi movimento a causa dei cavi che lo circondano". Raccontare però la bellezza di poter stringere il loro bimbo sano tra le braccia, dopo il dolore vissuto mentre il bebé era in TIN, hanno spiegato essere fondamentale per dare forza a tutti i genitori che stanno vivendo o vivranno un'esperienza simile: "Ricordatevi che non dovete misurare il tempo di questi bambini con il vostro, sono guerrieri e ce la faranno, a poco a poco"

I genitori di Brooks oggi non vedono l'ora di guardarlo crescere e raccontare lui, quando sarà pronto, della sua nascita così rocambolesca: "Gli racconteremo anche del suo fratellino, onorando per sempre anche la sua brevissima vita" ha concluso la donna.

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