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L’amore per i figli è il sentimento più forte che un essere umano possa provare, lo studio

Una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori finlandesi ha dimostrato che l’amore per i figli è il sentimento più forte a livello cerebrale e biologico che gli esseri umani possano provare e che per un cane, una volta entrato in famiglia, si provano sentimenti simili a quelli per figli e partner.
A cura di Sophia Crotti
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amore per i figli

Si amano i genitori, i figli, gli amici, il partner. Con un unico verbo in italiano e in molte altre lingue, si può dar voce a sentimenti diversi.

Un gruppo di scienziati finlandesi dell’Università di Aalto, in uno studio pubblicato nel mese di agosto, si è chiesto se anche a livello biologico questi sentimenti che hanno un'unica denominazione, attivassero sempre gli stessi meccanismi cerebrali.

Pubblicato sulla rivista scientifica Cerebral Cortex lo studio condotto su 55 genitori, ha svelato che in realtà uno di questi amori, se si decide di viverlo, è più forte degli altri. 

Lo studio sull’amore

Sono state reclutate, per questo studio in grado di decretare la forma di amore più forte che una persona può provare, a livello cerebrale, 55 genitori, 29 femmine e 26 maschi, di età compresa tra i 28 e i 53 anni, i quali hanno dichiarato di avere una relazione stabile e appagante con il proprio partner da almeno un decennio.

A ciascuno dei partecipanti è stato chiesto, il giorno prima dell’esperimento, di prendersi una decina di minuti di tempo per riflettere su cosa fosse per loro l’amore, declinato nelle 6 forme che gli studiosi volevano indagare (quello per i figli, il partner, gli amici, gli animali domestici, gli estranei, la natura).

amore per un gatto

Il giorno dell’esperimento a ciascuno dei partecipanti è stato fatto vedere un breve filmato, poi è stato chiesto di concentrarsi per 10 secondi e chiudere gli occhi per ascoltare.

A questo punto sono state fatte sentire 7 registrazioni che raccontavano una breve storia d’amore, il cui tema era l’affetto per il partner o per un amico, o per un animale domestico o per un figlio, o per uno sconosciuto o per la natura circostante. In ultimo è stato chiesto loro di immedesimarsi nelle narrazioni e spiegare cosa avrebbero fatto loro al posto dei protagonisti.

Il tutto mentre i soggetti venivano sottoposti ad una risonanza magnetica funzionale (fMRI).

I risultati: qual è l’amore più forte per le persone?

La risonanza magnetica funzionale è stata in grado di misurare quanto i cervelli dei partecipanti (luogo in cui secondo una ricerca precedente risiedono tutti i meccanismi legati all’amore) si attivassero, a seconda degli scenari amorosi proposti.

amore per un figlio

Tra le scoperte degli scienziati vi sono state:

  • ogni tipo di amore accende una parte diversa del cervello, nonostante si utilizzi la stessa parola per descrivere ogni sentimento, questo significa che a differenziare il sentimento è l'oggetto verso cui è rivolto.
  • l’amore per i figli è quello più forte che le persone provano, in particolare la narrazione che ha generato la maggiore attivazione cerebrale è stata: “Vedi il tuo neonato per la prima volta. Il bambino è morbido, sano e robusto: la più grande meraviglia della tua vita. Provi amore per il piccolo”. Le aree che si sono attivate per l’amore genitoriale erano i gangli, la linea mediana della fronte, il precuneo, giunzione temporo-parietale e lo stirato. Il maggior numero di aree, che dimostrano che questo tipo di amore è il più profondo che si possa sentire, attivando meccanismi di attaccamento e ricompensa, che rendono infatti questo amore resistente ad ogni cosa.

Anche gli altri tipi di amore attivano il cervello, semplicemente ne coinvolgono meno aree.

  • l’amore romantico è quello con attivazione più simile all’amore filiale, ma ha altre sfumature, più legate a sentimenti come il desiderio e l’attaccamento. Questo tipo di amore attiva soprattutto aree del cervello legate a interazioni sociali, spiegando perché richieda tanta attivazione e cura.
  • Segue l’amore per gli amici, anch’esso in grado di attivare, tanto più il rapporto è stretto, tanto più attaccamento, rispetto al rapporto con gli estranei.
credits: "Six types of loves differentially recruit reward and social cognition brain areas" - Cerebral Cortex, Rinne and co
credits: "Six types of loves differentially recruit reward and social cognition brain areas" – Cerebral Cortex, Rinne and co
  • Un’altra scoperta interessante è stata quella legata all’amore per gli animali domestici, nei proprietari di animali si attivavano le stesse aree cerebrali in grado di attivarsi nei rapporti interpersonali molto stretti. Confermando così che il cane è davvero il miglior amico dell’uomo e che una volta che entra a far parte di una famiglia ne diventa un membro, pari a tutti gli altri umani. Ad attivarsi meno sono i meccanismi legati alla ricompensa, come se gli esseri umani amassero i cani, senza pretendere da loro molto in cambio, se non la loro presenza.
  • In ultimo dalla ricerca emerge che per la natura si attivano aree completamente diverse del cervello, che coinvolgono molto di più i 5 sensi, come a dire che con l’ambiente si crea un rapporto molto più meditativo.
credits: "Six types of loves differentially recruit reward and social cognition brain areas" - Cerebral Cortex, Rinne and co
credits: "Six types of loves differentially recruit reward and social cognition brain areas" – Cerebral Cortex, Rinne and co

Gli studiosi hanno concluso affermando dunque che seppur si utilizzi la stessa parola per parlare di sentimenti d’affetto è proprio l’oggetto verso cui si indirizza il sentimento a modularne l’intensità e l’attaccamento che si ha con questo.

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