L’amore infinito dei Santers: due figli biologici, nove adottati e un nipote (che ha l’età del figlio più piccolo)
A Phoenix, in Arizona, vive una famiglia decisamente fuori dall'ordinario. A soli 40 anni, Ryan e Sara Senters possono infatti vantare 11 figli e un nipotino di due anni che, strano ma vero, è coetaneo del loro figlio minore. Una situazione curiosa che racconta una grande storia d'amore e inclusività.
La coppia, infatti, non ha solamente cresciuto i propri due figli biologici, ma ha scelto di accogliere altri nove bambini che, tra affidamenti e adozioni, sono diventati parte integrante di questa famiglia decisamente allargata.
"Quando le persone mi chiedono quali sono i miei figli biologici non so rispondere" ha raccontato Ryan al sito americano Today.com. "Sono tutti Senters. Sono tutti i nostri figli".
Il cammino verso l'adozione
Il desiderio di accogliere bambini bisognosi è nato presto per Ryan e Sara, già ai tempi del college. Entrambi lavoravano in un programma pomeridiano per ragazzi in difficoltà e subito si resero conto che avrebbero voluto fare la differenza nella vita di quei piccoli senza famiglia.
Dopo la nascita della loro prima figlia Brooklyn, i due hanno dunque deciso d'intraprendere il percorso dell'affido. Il loro primo bimbo affidatario, Gavin, arrivò in casa che aveva solo otto mesi, portando i segni deall'esposizione a sostanze stupefacenti a causa dell'abuso della madre biologica durante la gravidanza. Dopo un periodo transitorio, il piccolo potè essere ufficialmente adottato
Poco dopo, arrivò anche Drew, un neonato che venne adottato intorno ai 2 anni d'età. Proprio quando la famiglia sembrava completa però, Sara scoprì di essere incinta di Maddox, il loro secondogenito biologico. A quel punto, si trovarono con quattro bambini Under 4, un'esperienza intensa ma decisamente arricchente.
Il percorso di adozione continuò quando Ryan, psicologo e consulente, incontrò Pima, una ragazza di 14 anni che necessitava di una famiglia in affido. Sebbene inizialmente Pima preferisse rimanere un'affidataria fino alla maggiore età, tenendosi così una finestra aperta per poter tornare nella famiglia d'origine, a 16 anni sorprese i Senters chiedendo loro di adottarla.
La ragazza fece la richiesta proprio il giorno di Natale consegnando un pacco regalo ai genitori allegando un bigliettino con una richiesta eloquente: "Mi adotterete?". Oggi Pima ha 26 anni e ha reso nonni i suoi genitori con un bimbo di due anni.
La famiglia continuò poi a crescere con l'arrivo di Christian, un adolescente che aveva fatto avanti e indietro da diverse case famiglia nel giro di poco meno di sei anni. Christian cercava solo genitori che lo amassero, lo sostenessero e lo aiutassero a diventare grande (voleva imparare a guidare, ma nessuno sembrava interessato a insegnarglielo) e tanto bastò a Ryan e Sara per aggiungere un nuovo posto a tavola nella già affollata sala da pranzo di famiglia.
La nuova cinquina
La crescita del clan Senters non era però ancora finita. Un giorno, Ryan e Sara vennero a sapere di un gruppo di cinque fratelli, dai sei mesi ai dodici anni, che rischiavano di essere separati dai tribunali che di lì a poco li avrebbero dati in affido in famiglie diverse.
I due iniziarono dunque ad interessarsi al loro caso e dopo una vacanza di famiglia durante la quale i cinque fratellini videro la neve per la prima volta, incuranti delle difficoltà e delle preoccupazioni logistiche che la loro scelta avrebbe comportato, la coppia decise di adottarli tutti, incluso il più piccolo che, come già accennato, aveva la stessa età del figlio di Pima.
Tale grande passo non venne compiuto però a cuor leggero e in quel caso fu determinante la risposta dei figli che, di fronte alla prospettiva di accogliere altri cinque ragazzini, risposero all'unisono: "Tutti meritano una mamma e un papà".
I Senters dovettero così vendere la loro casa e trasferirsi in una più grande, acquistando anche un furgone per poter spostare tutta la famiglia.
Il valore dell'‘ohana’
Nel corso dell'intervista a Today.com, i Senters hanno spiegato la loro scelta di vita affermando di aver fatto proprio il valore di "ohana", una parola resa celebre dal film Disney Lilo & Stitch e che nella cultura hawaiana descrive il concetto di "famiglia" intesa non solo come il proprio nucleo familiare, ma come l'insieme di relazioni che creano un unico intreccio di affetti e persone sulle quale poter sempre contare.
Come raccontato da Ryan e Sara, questa convenzione ha guidato la coppia non solo nella crescita della loro famiglia, ma anche nella creazione di un'agenzia di servizi sociali, chiamata appunto ‘Ohana', che offre supporto ai giovani affidati e agli adulti con bisogni speciali.
Certo, gestire una famiglia così numerosa non è facile, ma i Senters hanno sviluppato una serie di strategie per mantenere tutto sotto controllo: ogni mattina i vari abitanti della casa devono muoversi come un meccanismo perfettamente sincronizzato per poter portare a termine tutte le operazioni di preparazione alla giornata, e tutte le domeniche la famiglia mette da parte tablet, smartphone e computer per "resettare" la mente e fare attività libere dalla dittatura della tecnologia.
"I bambini che attraversano molti cambiamenti hanno bisogno di routine e devono essere preparati a ciò che sta per arrivare" ha spiegato Ryan. "Quindi più si riesce a insegnare ai bambini nei primi anni, più sarà facile avere successo nella vita".