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La terapia dell’insonnia può aiutare a ridurre la depressione post-partum: lo studio

Secondo una nuova ricerca canadese, il trattamento psicologico che cerca di rimuovere i pensieri e le abitudini che influiscono negativamente sul riposo può comportare sensibili benefici anche sulla salute psicofisica delle donne incinte e delle neo-mamme: “Gli effetti sono simili a quelli dei farmaci antidepressivi negli adulti, ma con meno effetti collaterali”
A cura di Niccolò De Rosa
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la terapia dell'insonnia riduce la depressione post-partum, dimostra uno studio

Un recente studio canadese ha portato alla luce una possibile soluzione ai disturbi del sonno in gravidanza, che influiscono anche sul benessere psicologico post-partum. Gli esperti della University of British Columbia (UBC) e della University of Calgary (entrambi atenei canadesi)hanno infatti scoperto che la terapia cognitivo-comportamentale per l'insonnia (CBT-I) durante la gravidanza non solo migliora la qualità del sonno, ma riduce significativamente i sintomi della depressione post-partum.

Secondo la co-autrice dello studio, la dottoressa Elizabeth Keys, l’intervento precoce risulta fondamentale per la salute mentale di genitori e neonati, contribuendo a creare un ambiente più sano per tutta la famiglia.

Migliorare il sonno rimuovendo ansie e pensieri negativi

Il team ha scelto la CBT-I come trattamento di riferimento, ossia una terapia psicologica mirata a migliorare il sonno senza l’uso di farmaci. Tale approccio lavora sui pensieri e le abitudini che influiscono negativamente sul riposo, identificando progressivamente gli schemi di pensiero dannosi legati al riposo notturno (come la convinzione di non riuscire a dormire o l'ansia anticipatoria che scaturisce dall'idea di restare svegli) e riorganizzando la routine del sonno. Molto spesso i terapisti optano anche per una riduzione del sonno controllata, consigliando ai pazienti di ridurre le ore di riposo in modo da favorire la sonnolenza nei giorni successivi per poi regolarizzare piano piano la situazione.

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Nota come metodo d’eccellenza per affrontare l’insonnia, la CBT-I si è già dimostrata efficace nel migliorare sintomi depressivi, offrendo effetti simili a quelli dei farmaci antidepressivi, ma senza i relativi effetti collaterali, ha sottolineato la dottoressa Keys. Da qui l'idea di proporre questo trattamento anche a donne incinte e neo-mamme, le quali spesso faticano a dormire adeguatamente, con importanti contraccolpi nella vita diurna e, soprattutto, sul loro stato psico-fisico.

Per valutarne gli effetti in gravidanza e nel periodo post-partum, lo studio ha quindi coinvolto 62 donne, tutte tra le 12 e le 28 settimane di gestazione, suddivise casualmente in due gruppi: uno ha ricevuto l’intervento della CBT-I durante la gravidanza, l’altro è stato utilizzato come gruppo di controllo.

I risultati e le riflessioni degli esperti

I risultati ottenuti hanno evidenziato come terapia cognitivo-comportamentale per l'insonnia abbia significativamente migliorato il riposo notturno delle partecipanti e ridotto i sintomi di depressione post-partum.

"Si tratta di risultati estremamente incoraggianti per chiunque abbia avuto difficoltà nelle prime settimane e nei primi mesi con i propri neonati" ha commentato la dottoressa Keys, la quale ha sottolineato come il trattamento efficace dell'insonnia in gravidanza potrebbe agire come importante fattore protettivo contro la depressione dopo la nascita del bambino.  I ricercatori auspicano che i risultati stimolino la diffusione della CBT-I a livello nazionale, per rendere il trattamento più accessibile e supportare la salute delle future madri.

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