La tecnologia nei primi anni di vita non fa così male come si pensa: a dirlo è un nuovo studio inglese
Pediatri e pedagogisti sconsigliano l'utilizzo di smartphone e tablet nei primi anni di vita, tuttavia un nuovo studio proveniente dal Regno Unito potrebbe portare a riconsiderare, almeno in parte, l'ostilità degli esperti nei confronti della tecnologia durante l'età prescolare.
A esplorare il ruolo di schermi e device nello sviluppo dei bambini sotto i 3 anni è stato uno studio approfondito condotto dalla Manchester Metropolitan University, in collaborazione con le università britanniche di Lancaster, Queen's Belfast, Strathclyde e Swansea. Il rapporto – intitolato Toddlers, Tech and Talk – ha raccolto dati provenienti da oltre 1.400 famiglie nel Regno Unito, rivelando non solo che i bimbi iniziano a interagire con apparecchi elettronici molto prima di quanto si pensasse, ma anche che simili interazioni possono comportare anche benefici sullo sviluppo del linguaggio e di altre competenze trasversali.
Nativi digitali, sempre più digitali
Dai risultati è emerso che i bambini vivono fin dai primissimi giorni di vita in ambienti fortemente tecnologici. Secondo il sondaggio, il 98% delle famiglie dispone di uno smartphone e di una connessione Wi-Fi. Inoltre, il 92% ha un televisore o uno smart TV, mentre oltre l'80% delle famiglie possiede laptop e tablet. Inevitabile dunque per i piccoli entrare in contatto con questi oggetti d'uso quotidiano.
Accanto a questi dispositivi poi, molti bambini interagiscono anche con altoparlanti intelligenti, giocattoli interattivi e persino elettrodomestici dotati di schermi e pannelli touch.
"Le statistiche ufficiali e le discussioni nella società spesso presumono che i bambini molto piccoli non utilizzino i media digitali. La nostra ricerca dimostra che non è così – ha spiegato Rosie Flewitt, professoressa di Comunicazione della Prima Infanzia a Manchester Metropolitan – I nostri risultati offrono approfondimenti molto necessari sulle interazioni dei bambini molto piccoli con una gamma di tecnologie digitali a casa".
Opportunità educative e preoccupazioni
Sorprendentemente rispetto a quanto si possa pensare, la maggior parte dei genitori coinvolti nella ricerca ha riconosciuto nei dispositivi digitali un potenziale educativo. L'83% ritiene che la tecnologia aiuti i bambini a sviluppare competenze numeriche, il 75% la considera utile per la lettura e un ulteriore 75% per la creatività. Naturalmente non manca il lato negativo della medaglia: molti genitori temono anche i possibili effetti negativi sulla salute fisica (47%) e mentale (49%) dei loro figli.
Per quanto riguarda l'aspetto relativo alla sicurezza, invece, benché il 66% dei genitori si sia dichiarato al sicuro nell'aiutare i propri figli a usare la tecnologia e il 72% si senta in grado di proteggerli online, i ricercatori hanno riscontrato una generale consapevolezza dell'equilibrio necessario tra vantaggi e rischi dell'uso della tecnologia.
Tecnologia e sviluppo del linguaggio
"Le prove riportate da questo studio suggeriscono che l'attività digitale dei bambini piccoli spesso implica l'esplorazione sensoriale attraverso il tatto, la vista, l'udito, il movimento e la cognizione incarnata" recita lo studio. Come i ricercatori hanno avuto modo di osservare, i bambini interagiscono infatti con i dispositivi per guardare video, ascoltare storie e canzoni, oltre a parlare con i parenti tramite videochiamate. La tecnologia, dunque, non è solo uno strumento di intrattenimento, ma può arricchire le prime esperienze linguistiche e sociali dei bambini.
La professoressa Julia Gillen dell’Università di Lancaster ha raccontato come alcuni genitori abbiano persino iniziato a sfruttare i vari assistenti vocali per insegnare ai bimbi i versi degli animali o per far cantare loro delle canzoncine. Tale attività, non solo stimola i bimbi a un'interazione creativa, ma ne allena anche il linguaggio, poiché gli assistenti vocali scandiscono bene le parole e pronunciano correttamente tutti i vocaboli.
Anche i video musicali, spesso interpretati dai bambini con danze e movimenti ritmici, contribuirebbero a stimolare la loro espressività, così come la loro coordinazione motoria, sollecitata anche dal semplice atto di "tastare" lo schermo per ottenere l'effetto sonoro o visivo desiderato.
Il punto di vista dei genitori e il bisogno di informazioni
Sebbene simili risultati sembrino ridimensionare leggermente la comune demonizzazione della tecnologia nella vita dei bimbi molto piccoli, i genitori coinvolti dalla ricerca hanno espresso la necessità di ottenere ancora più informazioni su come utilizzare al meglio la tecnologia con i propri figli.
"I genitori sono molto consapevoli delle opportunità e delle tensioni legate all'uso della tecnologia digitale da parte dei loro figli", ha affermato Flewitt. "Essi tendono a bilanciare le opportunità vantaggiose per i loro figli di comunicare con gli altri, giocare e imparare, con le preoccupazioni sui possibili effetti dannosi dell'uso eccessivo".
Ora il team di ricerca intende proseguire le indagini per capire come la tecnologia possa essere utilizzata al meglio per supportare lo sviluppo infantile, con l’obiettivo di offrire consigli pratici su come trasformare l’uso della tecnologia in un’esperienza positiva e formativa per i bambini.