La strana richiesta per il passaporto del bebè spiazza la mamma: “Cosa dovrei scrivere?”
Quando l'americana Nicole Webz ha deciso di richiedere il passaporto per la sua bambina di nove mesi, non si aspettava di dover fare tanta fatica. La necessità di ottenere il documento, motivata da un imminente viaggio in Messico con la famiglia, si è infatti rivelata più complicata del previsto, soprattutto a causa di una domanda a dir poco singolare, che ha spinto la donna a condividere sul Web la piccola (e divertente) falla nel sistema: per la buona riuscita dell'operazione il modulo online chiedeva infatti di specificare l'occupazione della piccola.
Un epic fail burocratico
Nel compilare il modulo online, Webz si è imbattuta nella richiesta di indicare il "lavoro" della figlia, che però a quell’età non è ancora in grado di camminare e parlare, figuriamoci di svolgere un’occupazione. Decisamente perplessa, Webz ha commentato sui social il paradosso della situazione, chiedendosi il motivo per cui il dipartimento dei passaporti richieda tale informazione anche per i neonati.
Contattata da Newsweek in seguito alla viralità del video pubblicato su TikTok, la donna ha approfittato della situazione per esprimere simili dubbi anche rispetto agli adulti: per Webz, infatti, il lavoro di una persona dovrebbe essere irrilevante per l’ottenimento di un passaporto. E da italiani non possiamo nemmeno darle torto, visto che nel nostro Paese il passaporto non riporta il dato relativo alla professione svolta dal cittadino.
L'umorismo sui social
Webz è una mamma molto attiva sui social e il piccolo video nel quale riempire la casella relativa alla professione con la parola "baby" ha rapidamente superato le 860.000 visualizzazioni con centinaia di utenti che hanno partecipato al dibattito con commenti scherzosi. Tra le risposte spiccano suggerimenti comici su cosa avrebbe potuto scrivere: da "disoccupata" a "collezionista di latte", fino a chi ha consigliato, ironicamente, di indicare che la bambina "si rifiuta di trovarsi un lavoro".
Un processo sorprendentemente rapido
Nonostante l’assurdità della domanda, Webz ha raccontato di essere rimasta soddisfatta dell’efficienza del sistema e il passaporto è arrivato a casa addirittura prima del previsto. Al momento della consegna però, ecco l'ennesima sorpresa: la conclusione dell'iter prevedeva la firma del documento per la neonata. "Se qualcuno sa come insegnare a un neonato a firmare con il proprio nome, me lo faccia sapere" ha commentato divertita.