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La storia di Walter e dei suoi figli “quasi gemelli”: “Simili in tutto, tranne che per 10 centimetri d’altezza”

Walter ha raccontato a Fanpage e la storia dei suoi bambini che, pur non essendo gemelli, condividono l’anno di nascita: “i miei figli sono nati a 10 mesi di distanza. All’inizio è stata dura ma ora ci guardiamo indietro solo con gioia”
A cura di Niccolò De Rosa
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La storia di Walter e dei suoi figli gemelli 'irlandesi

Walter e Delphine sono una coppia italo-francese che vive a La Roche-Sur-Foron, un piccolo villaggio francese in Alta Savoia, molto vicino al confine svizzero, insieme ai due figli: S. è il fratello maggiore, mentre L. è la minore. Almeno in teoria.

I due infatti sono nati entrambi nel 2015 e frequentano lo stesso anno scolastico, anche se in classe separate. Sono dunque ciò che gli anglosassoni chiamano ‘gemelli irlandesi', ossia fratelli nati a meno di 12 mesi di distanza.

Walter e Delphine non erano a conoscenza di questo termine. Lo hanno scoperto leggendo un articolo di Fanpage.it così, dopo aver contatto la redazione, hanno voluto condividere la loro storia.

"I nostri due figli hanno 10 mesi e 3 settimane di differenza" racconta Walter. "S. è del 2 gennaio 2015, mentre L. è nata il 25 novembre successivo".

Dei ‘gemelli irlandesi' italo-francesi insomma…

Sì, anche se pure Delphine ha origini italiane. Ci siamo conosciuti qui in Francia ad una festa di paese e dopo poco ci siamo messi insieme. Era il 2011 e avevamo già in mente di mettere su famiglia. Io avevo già una figlia da una relazione precedente, ma ora volevo diventare papà insieme a Delphine.

Famiglia gemelli irlandesi
Walter, Delphine e i loro due figli, L. e S.

Il vostro sogno si è realizzato

Sì, ma non è stato facile. Per un anno e mezzo ci abbiamo provato senza risultati, con Delphine che si sottoponeva ad alcune punture per stimolare l'ovulazione. Eravamo entrambi già Over 35 e il tempo non giocava a nostro favore. Così abbiamo tentato l'inseminazione intrauterina, una tecnica di procreazione assistita che favorisce l'incontro dell'ovulo materno con i gameti del padre.

Funzionò?

Anche qui ci vollero tre tentativi perché la fecondazione andasse a buon fine ma finalmente arrivò S. Eravamo entusiasti e anche se ci sarebbe piaciuto formare una famiglia numerosa eravamo già grati per essere riusciti ad avere un bambino. Alcuni nostri amici che hanno seguito lo stesso percorso non sono stati così fortunati.

Eppure, dopo pochissimo è arrivata una seconda figlia

La vita è davvero strana. Dopo il parto Delphine non aveva preso alcun anticoncezionale per evitare che l'azione degli ormoni potesse in qualche modo influire sull'allattamento. Eravamo rassegnati al fatto che una nuova gravidanza sarebbe stata impossibile. Invece, poche settimane dopo il rientro dall'ospedale, Delphine durante un viaggio in auto accusa un'insolita nausea. Tornati a casa e fatto qualche conto per calcolare i giorni passati dall'ultimo mestruo iniziò ad insinuarsi un sospetto…

Come avete accolto la notizia?

Quando gli accertamenti medici hanno confermato il test di gravidanza positivo è stato un turbinio di emozioni. Io ero felice, anche se molto sorpreso, mentre Delphine inizialmente ebbe un po' di paura: stava già accudendo un neonato, come avremmo fatto con un altro bebè in arrivo? Come avremmo organizzato la casa? E il lavoro? Praticamente Delphine tornò in ufficio solo per dire che avrebbe iniziato una nuova maternità…

Come avete affrontato questa sfida?

Oggi ripensiamo a quei momenti con gioia, ma all'epoca è stato molto impegnativo. All'inizio non avevamo gli spazi e servivano anche più soldi. L’essere umano però è una macchina perfetta che riesce a fare di necessità virtù.

È stato un po' come crescere due gemelli?

Non me ne vogliano i genitori dei gemelli, ma è stata molto più dura. Nei primi anni i gemelli hanno gli stessi tempi per la poppata, per il pisolino e per il gioco. Due ‘quasi gemelli' invece sono di età molto simile, ma hanno tempistiche molto diverse. Mentre uno metteva i dentini, l'altra doveva ancora poppare. Spesso Delphine con una mano teneva il biberon di L. e con l'altra imboccava S. Per non parlare dei pianti e dei "terribili due" (la fase di ostinazione e capricci tipica dei bambini intorno ai due anni, ndr), che abbiamo vissuto uno dietro l'altro.

Crescendo le distanze sono rimaste le stesse?

Dopo i due anni d'età i tempi d'apprendimento dei bambini si sono equiparati. L. si è subito messa al pari, forse perché osservando il fratello imparava più in fretta. Il giorno stesso che S. ha bevuto da solo con la cannuccia per la prima volta, L. ha fatto la stessa cosa. E così per tutta la crescita.

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Allora alla fine sono diventati davvero gemelli…

Gli altri spesso li scambiano per gemelli, e come i gemelli, anche se di carattere diverso, spesso riescono a compensarsi. S. poi ha la Sindrome di Asperger, una condizione che rientra nello spettro autistico, seppur in forma lieve e ad alto funzionamento intellettivo. Nostro figlio infatti è molto metodico, suona il pianoforte, si ricorda i libri a memoria e vive un po' in un mondo tutto suo. Ma sua sorella lo stimola e lo completa. Solo una differenza non è mai scomparsa…

Quale?

Fin dai primi anni i due si sono sempre portati dietro una differenza d'altezza di 10 centimetri. Appena L. iniziava a crescere, subito anche S. aumentava di statura per ristabilire la distanza, e viceversa. Sempre 10 centimetri, come se la natura volesse rimarcare in questo piccolo dettaglio la loro splendida diversità.

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