La storia di Grant che ha scoperto a 53 anni di essere stato adottato: “Dite la verità ai figli”
Grant Ashman è un uomo australiano che ha scoperto solo da adulto che quelli che credeva essere i suoi genitori biologici gli avevano nascosto per 53 anni la sua vera identità.
L’uomo ha raccontato alla radio australiana ABC radio Perth il trauma di aver scoperto solo a 53 anni da uno zio di essere stato adottato in tenera età. Il dramma vissuto lo ha portato a condividere la sua storia, per raccomandare a tutti i genitori adottivi di essere sempre sinceri con i propri figli.
La storia di Grant Ashman
Immaginate di scoprire a 53 anni che non siete nati dalla pancia di vostra madre. È quanto accaduto a Grant Ashman un uomo che fino a pochi mesi fa, come racconta intervistato da ABC radio Perth, non sapeva di essere stato adottato.
“Ero in un parcheggio, davanti a mio zio che mi stava consegnando dei documenti di mio padre, quando in maniera molto schietta ha detto che tra quelle pagine avrei trovato anche i fogli relativi alla mia adozione” ha raccontato Grant che ha scoperto così a 53 anni di essere stato adottato.
Quella scoperta ha completamente ribaltato il suo mondo, mandandolo in tilt. “Non cambia il bene che ho voluto e voglio ai miei genitori, loro mi hanno cresciuto e per me saranno sempre la mia mamma e il mio papà, ma da una scoperta del genere scaturiscono emozioni forti e contrastanti”.
La ricerca delle origini
Grant Ashman ha raccontato intervistato da abcnews di aver subito condiviso con la moglie la scoperta, decidendo insieme a lei di provare a trovare i suoi genitori biologici, in modo da conoscere le sue origini. "Mi sono recato nell'apposito dipartimento della comunità per iniziare la ricerca e ho scritto su un gruppo Facebook dove le persone aiutano i figli adottati a ritrovare i genitori biologici".
Dopo un'ora dalla condivisione del post Grant era in contatto con sua sorella biologica che purtroppo però ha spento i suoi sogni di conoscere i genitori biologici, dal momento che entrambi erano morti.
Tuttavia Grant scoprì da lei il motivo per cui i suoi genitori lo avevano dato in adozione, era il nono figlio e la famiglia verteva in condizioni economiche disastrose. "Mia sorella mi ha spiegato che sia io che il fratello nato prima di me siamo stati dati in adozione e che mia mamma ha molto sofferto questa decisione ma che ha deciso di permetterci di vivere una vita migliore di quella che avremmo trascorso tra le mura di casa".
La notizia che più ha sconvolto Grant, come spiega sempre nell'intervista ad abcnews è stata che il nome che sua madre biologica gli aveva dato era diverso da quello che aveva. "Scoprire che quando sono nato sono stato chiamato Lloyd mi ha fatto sentire sdoppiato, come se per tutti questi anni avessi vissuto una vita che non era la mia".
Il lato positivo della scoperta, oltre che aver conosciuto la sua vera storia, è stato anche potersi confrontare con tutti i suoi 8 fratelli, dal momento che per 53 anni lui si era sempre creduto figlio unico.
Il pensiero rivolto ai genitori adottivi
Come hanno spiegato a Fanpage.it diverse mamme adottive, raccontare la verità al proprio figlio con i giusti tempi e modi è necessario perché si instauri un rapporto di fiducia, oltre ad essere obbligatorio per legge.
Grant Ashman, come spiega durante la sua intervista in radio, ha deciso di raccontare la sua storia per spingere i genitori adottivi a dire la verità ai propri figli: "Capisco che ci sia un enorme stigma sulle adozioni, penso che i miei genitori un po' si vergognassero di dirmi la verità, un po' temessero la mia reazione, ma starei di gran lunga meglio se io questa storia l'avessi saputa da loro".
Tra i sentimenti che Grant ha detto di provare da quando suo zio gli ha raccontato tutta la verità ci sono un senso di tradimento e forte risentimento nei confronti dei suoi genitori adottivi, che sono mancati prima di raccontargli la verità che lui avrebbe avuto il diritto di conoscere.
"I miei genitori sono stati fantastici con me e a loro vorrò sempre bene ma invito tutti i genitori adottivi a dire la verità ai propri figli, altrimenti quando la scopriranno proveranno un senso di vuoto e tradimento troppo grandi".