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La storia dello youtuber che ha infranto una legge facendo la festa del gender reveal

Uno Youtuber indiano è stato ripreso dalla Polizia postale per aver postato un video in cui insieme alla compagna rivelava il sesso del nascituro. In India infatti dal 1994 non è possibile conoscere il sesso del feto prima del termine, per evitare che le coppie abortiscano per ragioni legate al genere.
A cura di Sophia Crotti
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youtube indiano

Mentre nel mondo impazza la moda americana del gender reveal party, esistono persone in India, che se rivelano il sesso del nascituro prima del tempo, sono perseguibili dalla legge.

È quanto accaduto allo Youtuber e foodblogger, Irfan, che ha deciso di raccontare alla sua platea di 4.29 milioni di followers su YouTube, l’esito dell’esame cui la moglie si è sottoposta a Dubai per scoprire il sesso del feto.

La vicenda del gender reveal party dello Youtuber indiano

Il 18 maggio, come riporta il notiziario online Wion, lo Youtuber indiano Irfan, famoso online per la sua cucina, ha pubblicato un vlog mostrando il suo viaggio, avvenuto nei primi giorni di maggio, a Dubai con la compagna. I due si erano recati lì per una visita medica, quella che avrebbe rivelato a loro e ai loro followers il sesso del nascituro.

Dopo la visita il futuro papà ha deciso di pubblicare un secondo video che mostrava i preparativi per una grande festa, il gender reveal party, in cui con palloncini colorati e torte a tema ha annunciato a tutti il sesso del nascituro. Questo gesto gli è costato, come riporta il notiziario NDTV un richiamo da parte del Dipartimento della Salute Pubblica del Tamil Nadu e l’intervento della cyber security.

gender reveal party

I poliziotti hanno obbligato lo Youtuber a rimuovere il video che in un attimo aveva raggiunto 2 milioni di utenti, con l’accusa di aver incentivato con il suo contenuto, gli utenti, a voler conoscere il sesso del proprio bimbo, in un Paese come l'India in cui è ancora in voga l'aborto selettivo, la tendenza cioè ad abortire se si aspetta una bambina.

Infatti, nonostante a Dubai sia legale conoscere il sesso del nascituro prima della termine della gravidanza e i medici dunque non abbiano compiuto alcun reato, con il suo gender reveal party reso pubblico dal contenuto su YouTube, il futuro padre avrebbe, secondo i poliziotti istigato i suoi followers a conoscere prima del tempo il sesso del proprio bimbo, pratica illegale in India, Paese in cui il futuro papà vive.

Perché in India non si può conoscere il sesso del nascituro?

Il giovane Youtuber, pubblicando sui suoi social sia il video in cui la moglie si sottoponeva alla visita a Dubai per indagare il sesso del nascituro, sia il risultato del test, ha infatti infranto il Pre Conception & Pre Natal Diagnostic Techniques Act. Questa legge indiana è stata emanata nel 1994, nel tentativo di arginare un fenomeno che in India è ancora molto in voga, ossia la tendenza da parte delle coppie indiane ad abortire dopo aver scoperto di aspettare una figlia femmina.

Secondo il testo di legge non è possibile rivolgersi a centri che praticano la fecondazione in vitro per selezionare il sesso del nascituro, né sottoporsi a visite genetiche pre natali a meno che non siano strettamente necessarie, né conoscere il sesso del bimbo prima della sua nascita, pena la reclusione da 3 a 6 anni o una multa che può arrivare ad ammontare 5.000 rupie.

gender reveal party

Sapere di star aspettando una bambina, infatti porterebbe le coppie indiane, ancorate ad antiche tradizioni ad abortire. Come spiega un articolo pubblicato sulla BBC, infatti, le bimbe sono viste come un costo troppo alto da molte famiglie. Secondo la cultura indiana le ragazze non possono lavorare, e dunque non portano alla famiglia aiuti economici, devono sposarsi presto, abbandonando quindi la cura della casa, non portano avanti il cognome di famiglia e, prima di sposarsi devono anche garantire al marito un’ingente dote.

Nonostante la legge abbia cercato di porre un freno al fenomeno, le coppie indiane continuano questa pratica in maniera stabile dagli anni ‘70, secondo l’ultima rilevazione effettuata dalla rivista scientifica “The Lancet”, tra il 1985 e il 2015 sarebbero stati effettuati tra i 4 e i 12 milioni di aborti di soli feti femminili in India, il 50% dei quali tra il 2005 e il 2015.  Se il trend non si invertirà, spiega invece una previsione effettuata dalla rivista scientifica Plos One nel 2020, ora del 2030 si registreranno in India 6,8 milioni di nascite di bambine in meno.

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