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La singolare protesta nel Regno Unito: fasce portabebè sulle statute estendere il congedo di paternità

Il gruppo di attivisti Dad Shift ha agito in alcune grandi città del Regno Unito avvolgendo le statue di grandi personaggi maschili con fasce per neonati e bambolotti. L’obiettivo è spingere il Governo a riveder le condizioni del congedo di paternità inglese, considerato “il meno generoso d’Europa”.
A cura di Niccolò De Rosa
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Una campagna per migliorare il congedo di paternità sta attirando l'attenzione di cittadini e mass media inglesi grazie a un'iniziativa piuttosto curiosa.

Gli attivisti del gruppo Dad Shift, hanno infatti iniziato a "colpire" in alcune grandi città del Regno Unito avvolgendole le statue di personaggi maschili – come l'attore e regista Laurence Olivier o i calciatori Thierry Henry e Tony Adams – con bambolotti e vistose fasce per neonati.

L'obiettivo dell'iniziativa è sensibilizzare il governo britannico sulla necessità di migliorare le condizioni e l'estensione del periodo di astensione dagli impegni lavorativi per i neo-papà, considerato dai cittadini britannici come "il meno generoso in Europa".

Le richieste del movimento

Come riportato dal The Guardian, attualmente nel Regno Unito i padri hanno diritto a sole due settimane di congedo di paternità, con un’indennità settimanale di appena 184,03 sterline (poco più di 210 euro).

Questa situazione ha portato molti padri a rinunciare del tutto al congedo, con un terzo che non ne usufruisce e circa metà delle famiglie che riportano difficoltà economiche dopo averlo fatto. Secondo gli esperti  questa mancanza di supporto finisce per influire negativamente sul benessere delle famiglie e sulla partecipazione dei padri alla vita dei propri figli.

Da qui la decisione del gruppo Dad Shift, fondato da George Gabriel e Alex Lloyd Hunter, di promuovere una campagna per rendere il miglioramento del congedo paterno una priorità, con criteri più accessibili, migliori coperture economiche e un maggior numero di giorno di astensione dalle mansioni lavorative.

Per i promotori dell'iniziativa infatti, un congedo più esteso e meglio pagato porterebbe rilevanti benefici non solo ai padri, ma anche alle madri, ai bambini e alla società in generale.

I padri inglesi vogliono allinearsi ai Paesi virtuosi

Le azioni del movimento non si sono limitate solo alla fasciatura delle statue. Il gruppo ha infatti redatto una lettera aperta al Primo Ministro (che da inizio luglio è diventato il laburista Keir Starmer) nella quale i fondatori della campagna hanno sottolineato come i paesi che offrono almeno sei settimane di congedo per i padri abbiano un divario salariale di genere ridotto del 4% e una differenza nella partecipazione alla forza lavoro inferiore del 3,7%.

Una tendenza che, secondo gli attivisti di Dad Shift, dimostra come un cambiamento nel congedo parentale possa comportare anche un impatto positivo sull'economia britannica.

L’iniziativa ha suscitato grande interesse tra i pendolari che ogni giorno affollano Londra ed Edimburgo (le principali città britanniche interessate dall'azione del gruppo). Tuttavia il favore dell'iniziativa non si esaurisce solo nell'effetto pittoresco dato dai monumenti dei grandi uomini con neonati avvolti nei marsupi: in occasione del lancio della campagna, infatti un sondaggio avrebbe rivelato come il 90% dei padri intervistati desideri essere maggiormente coinvolto nella vita dei propri figli, dimostrando come l'esigenza di un'inversione di rotta sia auspicata da una buona fetta della popolazione.

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