La sfida “No-Tablet” di una mamma aiuta la figlia a gestire meglio l’uso della tecnologia
Nell'eterno dibattito tra chi vorrebbe vietare del tutto l'uso di dispositivi elettronici fino a una certa età e chi invece pensa che ormai non sia più possibile tenere lontano i bambini dalla tecnologia, una madre statunitense sta provando una soluzione alternativa per insegnare alla figlia a usare gli strumenti della modernità in modo responsabile.
Protagonista della curiosa vicenda è Stephany Faublas, una donna molto attiva sui social che però non vuole che la figlia Cadence impieghi tutte le sue giornate a guardare uno schermo. Così, quando durante l'estate si è accorta che la bambina trascorreva troppo tempo con il tablet, Stephany le ha proposto una sfida alla quale entrambe avrebbero potuto prendere parte: passare almeno 30 giorni senza che nessuno in casa possa usare il proprio I-Pad.
Unica eccezione concessa: 15/20 minuti al giorno di utilizzo per un'App che rafforza le competenze di lettura.
Niente divieti ma tante nuove esperienze
Il bello di questa sfida madre-figlio è che potrebbe essere infranta in qualsiasi momento, tuttavia la partecipazione agli sforzi reciproci per mantenere il buon proposito contribuisce a far sì che nessuna delle due desista dall'obiettivo finale.
Se infatti Stephany s'impegna a proporre diverse attività per impiegare il tempo della figlia – dal gioco condiviso agli esercizi di scrittura in vista del ritorno a scuola – l'impegno di Cadence per vivere al meglio questa piccola avventura aiuta anche la stessa Stephany a "disintossicarsi" dalla dipendenza tecnologica.
E come in un meraviglioso circolo virtuoso, l'astensione della mamma dagli schermi torna a favorire la piccola, offrendole un buon esempio da seguire per imparare vivere e divertirsi anche senza strumenti digitali.
L'importanza dell'esempio
Dopo l'inizio di questa challenge dal sapore educativo, Stephany ha anche iniziato a documentare l'andamento dell'esperimento postando periodici video su TikTok e ottenendo l'appoggio e i commenti entusiastici di molti genitori alla perenne ricerca di uno stratagemma valido per ridurre l'utilizzo della tecnologia da parte dei loro figli.
Tale combinazione tra esempio genitoriale ed esercizio della responsabilità individuale è stato applaudita anche dagli esperti di sviluppo infantile.
Per lo psicologo e direttore clinico dell'Applied Psychological Services del New Jersey Scott Roth, intervistato dal sito Parents, lavorare sulla consapevolezza rimane il metodo migliore per dotare i bambini dei giusti "anticorpi" contro l'abuso da tecnologia.
Vietare del tutto l'utilizzo di tablet e smartphone non sembra infatti un obiettivo realistico in una società dove il mondo digitale ha ormai pervaso numerosi aspetti della quotidianità, pertanto insegnare attraverso l'esempio ad auto-regolare il tempo passato a usare la tecnologia, può consentire a bambini e ragazzi di trovare un giusto equilibrio che poi verrà mantenuto anche nel corso dell'età adulta.