La prima volta all’asilo: i consigli del pedagogista ai genitori per iniziare con il piede giusto
L'inizio dell'asilo rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di crescita di ogni bambino: è il primo vero passo verso l'indipendenza, il principio di una nuova avventura lontano dalla sicurezza delle mura domestiche. Per molti genitori, così come per i bambini, questo momento può essere accompagnato da un mix di emozioni contrastanti, tra entusiasmo e timore.
È del tutto normale provare un po' di paura all'idea di separarsi, anche solo per poche ore, e di lasciare che il proprio figlio si confronti con un ambiente nuovo, fatto di persone e regole sconosciute. Le prime settimane di inserimento sono infatti una fase molto delicata, in cui è fondamentale creare un clima di fiducia e serenità per facilitare l'adattamento del bambino.
Per aiutare i genitori ad affrontare con serenità questo importante momento, Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia Generale e Sociale presso l'Università Bicocca di Milano, ha condiviso con Fanpage.it alcuni preziosi consigli per supportare i più piccoli in questo primo step verso la vita dei grandi.
Quali sono i cambiamenti più importanti cui prestare attenzione?
Lo stravolgimento più rilevante riguarda senz'altro il fatto di affidare il bambino a qualcuno, per di più in un luogo che non riconosce come casa. Quindi la prima cosa che un genitore dovrebbe trasmettere è l’assoluta fiducia nei confronti delle maestre e dell'asilo. Il modo migliore per farlo è creare un po’ di aspettativa attraverso il racconto nei giorni precedenti all'inizio dell'asilo: “Sai, ho visto la tua maestra, è bionda, ha gli occhi come i tuoi”. Frasi simili confortano e solleticano la curiosità.
Quanto è importante il momento dell'inserimento all'asilo?
È essenziale, oltre che doveroso. So perfettamente che i genitori lavorano ed è molto difficile ritagliarsi del tempo, io stesso ho due figli e ci sono passato, ma l’inserimento, almeno per i primi momenti richiede la presenza di mamme e papà. Almeno per la prima settimana non si può pensare di andare all'asilo, lasciare il figlio e poi andarsene: i bambini non sono in pacco. E se possibile, entrambi i genitori dovrebbero partecipare, pur alternandosi, a questa breve fase di transizione.
Esiste una ricetta per ridurre pianti e capricci?
Assolutamente no. Nei primi giorni d'asilo pianti e capricci saranno la regola ed è assolutamente normale che sia così, poiché il pianto è lo strumento di cui il bimbo dispone per esprimersi. Se il bambino sente di piangere, che pianga, le emozioni e il disagio non vanno represse.
Cosa deve fare dunque un genitore?
Capirlo, confortarlo e validare le sue emozioni. Possiamo raccontargli, ad esempio, che anche noi, da bambini, avevamo sempre un po' di paura quando iniziava la scuola. Così facendo il piccolo si sente compreso e supportato. Insomma, bisogna rassegnarsi al fatto che occorrerà molta, molta pazienza. Dopotutto anche noi adulti ci sentiamo spaesati quando cambiamo casa o lavoro: perché con i bambini piccoli dovrebbe essere differente?
Esistono strategie per favorire l'inserimento dei primi giorni?
Uno degli "aiutini" più comuni è il cosiddetto oggetto transizionale: un giocattolo, un orsacchiotto o un oggetto cui il bambino è molto legato. Molto utile poi anche la scelta di trasformare il tragitto casa-asilo in un momento divertente e gradevole. Certo, ciò presuppone che durante il percorso genitori e figli giochino, parlino o cantino, lasciando da parte cellulari o tablet che isolano e annullano l'interazione interpersonale.
Oltre alla paura dei bambini c'è anche quella del genitore che si stacca per la prima volta dal suo piccolo: come affrontarla?
Il timore di affidare i bambini a degli estranei è normale e naturale, significa che si vuole bene al proprio figlio. Certo, per superare la cosa bisogna controllare la paura e capire che i figli stanno crescendo, soffermandosi sugli aspetti positivi che questo comporta. Quindi la prima cosa da fare è non colpevolizzarsi se si sta un po' male nel lasciare il bambino all'asilo. Il passo successivo è vincere ansie e paure instaurando un dialogo costruttivo con gli insegnanti e dimostrare loro fiducia, senza farsi prendere da comportamenti troppo apprensivi. Partecipare alla vita dell'asilo è un'ottima cosa, ma non bisogna invadere gli spazi. usando una metafora calcistica, i genitori devono diventare "tifosi della scuola", ossia mostrare il proprio supporto la propria partecipazione pur senza intromettersi troppo.