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La parent coach rivela la frase da dire ai bambini maneschi per farli smettere: “Funziona davvero”

Un’esperta australiana di genitorialità ha spiegato su TikTok come urla e frasi generiche sono risposte troppo generiche e inefficaci per smorzare l’aggressività dei piccoli: meglio un discorso rapido e diretto per far capire al piccolo che, nonostante le sue emozioni siano legittime, la violenza non può essere tollerata in alcun modo.
A cura di Niccolò De Rosa
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La frase da dire ai bambini maneschi

Diventare genitori significa affrontare molte sfide inaspettate, e una di queste è scoprire che, prima o poi, un bambino piccolo potrebbe colpirti o mostrare atteggiamenti aggressivi nel confronti del fratellino o degli altri bambini. Gesti del genere possono lasciare spiazzati e provocare reazioni impulsive, alimentando rabbia, frustrazione e senso di colpa.

Tuttavia, questo comportamento non è per forza indice di maleducazione o cattiveria, anzi spesso rappresenta una modalità istintiva con cui i bambini esprimono emozioni che non riescono ancora a verbalizzare. Come intervenire dunque per non compromettere il rapporto educativo evitando però di confondere o mortificare il piccolo? L'ostetrica e parent coach australiana Genevieve Muir ha recentemente fornito sui propri canali social alcuni suggerimenti utili per affrontare la situazione con equilibrio e fermezza.

Ci sono cose che non vanno mai dette

Di fronte a un bambino che alza le mani, la prima reazione di molti genitori può essere quella rimproverarlo duramente, ma grida e punizioni non solo non servono a educare il piccolo al comportamento corretto, ma anzi potrebbe aumentare il suo risentimento e la sua aggressività.

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Allo stesso modo, però, anche utilizzare frasi generiche come "Sii gentile" o "Questa cosa cosa non va bene" non sembra un metodo particolarmente efficace. Come sottolineato dalla Muir, dire a un bambino di "fare il bravo" rimane un concetto troppo astratto per la sua comprensione, mentre un divieto assoluto ("Non si colpisce") potrebbe generare confusione e vergogna, soprattutto se pronunciato subito dopo l'atto manesco.

Assolutamente da evitare anche la colpevolizzazione: dire, ad esempio, che i comportamenti violenti rendono tristi mamma e papà trasmette l'idea che il bambino abbia il controllo sulle emozioni dell'adulto, facendolo sentire insicuro e aumentando il rischio che ripeta il comportamento.

Come rispondere in modo efficace

La strategia suggerita dalla parental coach prevede invece un approccio chiaro e rassicurante. La frase utile da dire con calma è: "Non ti lascerò colpire. Sposterò me, il bambino o te per tenerci al sicuro. Puoi anche essere arrabbiato, ma non ti lascerò picchiare le persone".

Questo metodo ha un duplice effetto: da un lato, stabilisce un limite chiaro e invalicabile, dall'altro, trasmette al bambino il messaggio che le sue emozioni sono accettabili, ma non le sue azioni. Secondo Muir – sostenuta dalla propria esperienza diretta di madre di quattro bambini – questa tecnica ha dimostrato di ridurre rapidamente l'abitudine a colpire, poiché aiuta i bambini a comprendere i confini senza sentirsi rifiutati o sopraffatti da un giudizio negativo esterno.

L'importante, ha concluso l'esterna, è tenere conto del carattere individuale dei piccoli e cercare di mantenere sempre la calma, rispondendo con coerenza ogni volta che il bambino tende ad alzare le mani contro altre persone. Con il tempo, insegnare ai figli a esprimere le emozioni in modo sano porterà risultati positivi e rafforzerà il legame con i genitori.

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