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La figlia maggiore di 8 fratelli si scaglia contro le famiglie troppo numerose: “È da irresponsabili”

Una ragazza americana, primogenita di otto fratelli, ha recentemente sollevato forti dubbi sulla sostenibilità delle famiglie numerose. Sui social, la donna ha raccontato la propria esperienza, denunciando l’impossibilità di garantire attenzioni adeguate a tutti i bambini e l’eccessiva adultizzazione dei figli più grandi: “L’amore si può dividere, ma il tempo no”.
A cura di Niccolò De Rosa
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Cresciuta in una famiglia che contava altri sette tra fratelli e sorelle, una giovane americana ha deciso di lanciare il sasso nel rumoroso stagno dei social per accendere un dibattito sulla responsabilità dei genitori che decidono di avere tanti figli.

"Smettetela di fare così tanti c***o di bambini" è l'appello lanciato da Madison, che su TikTok ha inaugurato un vero e proprio thread di video e repliche agli utenti per difendere a spada tratta il suo punto di vista. "Essendo la più grande di otto fratelli so cosa significa" ha tuonato la ragazza nel primo dei contenuti postati sull'argomento, criticando duramente l'idea che in un contesto tanto affollato madre e padri possano dare la giusta attenzione a ciascun figlio.

L'amore si moltiplica, ma il tempo no

Uno degli argomenti più comuni a favore delle grandi famiglie è che l'amore non si divide, ma si moltiplica. Madison, però, ha sottolineato che sebbene l'affetto possa essere distribuito equamente – anche se recenti studi hanno confermato la quasi inevitabile presenza di figli preferiti rispetto ad altri – il tempo disponibile per ogni bambino rimane lo stesso.

@hertraline

and yes, this goes for those obviously mega wealthy aesthetic tik tok families too. money can’t buy you more than 24 hours in a day. #bigfamily #largefamily #quiverfull #lotsofkids #ballerinafarm #resilientjenkins #exvangelical #homeschool

♬ original sound – madison

Nei suoi video, la giovane donna ha infatti spiegato che se con due figli si possono dedicare in media due ore al giorno di attenzione individuale, con sei, sette o otto servirebbero molte ore: un impegno quasi impossibile da sostenere, soprattutto se i genitori hanno anche un lavoro, cosa tra l'altro molto plausibile visto il bisogno di sfamare tante bocche. "Noi avevamo la possibilità di trascorrere del tempo da soli con nostra madre due volte all'anno. Era tutto ciò che potevamo fare".

Esperienze diverse, ma un problema di fondo

Proseguendo nel suo sfogo, Madison ha riconosciuto che alcuni bambini cresciuti in famiglie numerose hanno avuto esperienze positive. Tuttavia, ha evidenziato che in ogni famiglia numerosa ci sono sempre figli che soffrono per la mancanza di attenzioni. A suo parere, il fatto che qualcuno possa essere felice non dovrebbe oscurare le difficoltà vissute da altri né giustificare la creazione di un ambiente in cui alcuni bambini potrebbero sentirsi trascurati.

"Chi mi critica mi ha definito ingrata, dicendo che sono comunque riuscita a crescere bene e ritagliarmi un ruolo nella società", ha affermato Madison in uno dei video successivi. "Non è esatto: io sono cresciuta bene nonostante una famiglia del genere".

Immagine di repertorio
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Le responsabilità dei figli maggiori

Uno degli aspetti più critici sollevati da Madison riguarda la "parentificazione" dei figli maggiori, ovvero la tendenza ad addossare a ragazzi (che invece avrebbero il diritto a godersi la loro infanzia e la loro adolescenza) molti dei compiti che spetterebbero agli adulti. La donna ha quindi raccontato di aver dovuto prendersi cura dei fratelli già in giovane età, arrivando persino a occuparsi dell'educazione al vasino di uno di loro quando lei aveva a soli nove anni perché la madre in quel momento era ricoverata in ospedale. Questo è stato probabilmente il primo di una lunga serie di episodi che l'hanno portata a riflettere su come spesso i primogeniti in famiglie numerose debbano assumere ruoli di cura che non spettano loro.

L'infuocato dibattito online

Le parole di Madison hanno ovviamente scatenato un acceso confronto sui social. Alcuni utenti hanno sostenuto la sua tesi, raccontando esperienze simili di trascuratezza emotiva e sovraccarico di responsabilità. Altri hanno invece difeso con convinzione le famiglie numerose, sottolineando che il benessere dei bambini dipende più dalla qualità delle relazioni che dal numero di fratelli.

Di fronte alle critiche e ai parenti contrastanti, Madison ha però ribadito che la discussione sulla grandezza delle famiglie dovrebbe mettere al centro solo e soltanto le esigenze dei figli e non i desideri dei genitori. Ha sottolineato che i bambini hanno bisogno non solo di cibo e un tetto sopra la testa, ma anche di sentirsi desiderati e apprezzati dai propri genitori. A suo parere, in famiglie molto numerose il rischio più grande è che la genitorialità diventi un compito meccanico, una specie di catena di montaggio dove si va avanti per inerzia perché non c'è il tempo di fermarsi a coltivare un profondo legame emotivo con tutti i membri della famiglia.

L'ultima stilettata, però, Madison la riserva contro chi l'ha attaccata sul piano personale per confutare la sua opinione:"Mi dicono di andare dallo psicologo per smettere di lamentarmi. Bene, ci vado da anni, perché sono uscita da quell'inferno della mia infanzia con un disturbo post-traumatico".

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