La cultura “anti-gioco” limita i bambini e minaccia la loro crescita: l’allarme in uno studio
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Negli ultimi decenni, il tempo che i bambini trascorrono all’aria aperta si è ridotto drasticamente, complice soprattutto l’avvento dell’era digitale, che ha trasformato gli schermi nei grandi protagonisti della quotidianità dei ragazzi. Tuttavia, il declino del gioco all’aperto non è imputabile solo alla tecnologia. Anche le istituzioni da anni stanno contribuendo a limitare le opportunità di socialità nei contesti urbani, sottraendo ai più piccoli luoghi sicuri dove poter giocare liberamente.
È questo quanto emerge dal recente rapporto della Raising the Nation Play Commission, un'indagine indipendente condotta nel Regno Unito che ha evidenziato come, rispetto alla generazione precedente, il tempo trascorso fuori casa dai più giovani sia diminuito del 50 percento. Dietro il fenomeno si nascondono diversi fattori, tra cui la chiusura delle aree gioco, la riduzione degli spazi verdi, le preoccupazioni per la sicurezza e la mancanza di finanziamenti per le strutture pubbliche dedicate al tempo libero. Secondo gli esperti, però, continuare a ignorare tale tendenza potrebbe comportare ripercussioni significative sul benessere psicofisico dei più piccoli e, di conseguenza, sulla salute dei futuri adulti.
Un allarme per il futuro dei bambini
Il rapporto ha evidenziato come, nel decennio tra il 2012 e il 2022, in tutta l'Inghilterra sono stati chiusi almeno 400 parchi giochi, portando oltre due milioni di bambini sotto ai 9 anni a vivere in luoghi che non dispongono più della presenza di un'area dedicata che sia raggiungibile con pochi minuti di camminata. Un problema non di poco conto, soprattutto perché diversi studi hanno ormai dimostrato come la possibilità di avere spazi dove giocare all'aperto riduca sensibilmente il tempo passato davanti agli schermi.
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A peggiorare ulteriormente il quadro ci pensano poi i continui tagli ai fondi per il mantenimento delle aree verdi e delle strutture ludiche (riduzione del 44% tra il 2017/18 e il 2020/21) e la crescente cultura "anti-gioco" – gli autori dello studio hanno parlato di No Ball Games Culture, riferendosi alla scomparsa dei bambini che giocano a palla per le strade – che vede il gioco all'aperto come un fastidio o addirittura una minaccia per la tranquillità del quartiere.
Secondo Paul Lindley, presidente della Commissione che ha supervisionato la ricerca e rettore dell'Università di Reading, in Inghilterra si sta infatti sviluppando una specie di ostilità "congenita" allo svago dei più piccoli. "Centinaia di parchi giochi sono stati chiusi, metà di tutti i centri giovanili sono andati, i campi da gioco delle scuole sono stati venduti. Le nostre strade e i nostri spazi pubblici sembrano meno sicuri e i bambini perdono ore di gioco a scuola ogni mese" ha dichiarato Lindley. "Non possiamo più restare a guardare mentre i nostri figli diventano sempre più malati e infelici".
Il pericolo dietro la scomparsa del gioco
Sebbene molti continuino a voler ignorare il problema, secondo l'indagine le conseguenze di una società non più a misura di bambino si possono già toccare con mano. Nel Regno Unito, infatti, circa quattro bambini su dieci che convivono con problemi di peso. Di questi, più di un quarto del totale è in sovrappeso (inclusi i bambini obesi). Per quanto riguarda lo sviluppo psicologico e cognitivo-comportamentale, invece, un giovane inglese su cinque si trova alle prese con un problema di salute mentale diagnosticato e circa un bambino su tre arriva alle soglie della prima elementare senza aver acquisito le giuste competenze di base, come un lessico sufficientemente ampio o la semplice capacità di tenere in mano una matita.
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Per gli autori della ricerca, un simile quadro è la prova provata della necessità di invertire la rotta e rimettere al centro della vita dei piccoli un tipo di svago più sano. Il gioco condiviso all'aria aperta, affermano gli esperti, aiuta infatti a rafforzare la memoria, migliora il problem solving e potenzia lo sviluppo di abilità sociali come l'autoregolamentazione e la capacità di negoziazione. Tutte qualità fondamentali per affrontare le sfide del mondo degli adulti.
La richiesta di una strategia nazionale
Per contrastare questa tendenza, la Commissione ha proposto la creazione di una Strategia Nazionale per il Gioco in Inghilterra. Tra le misure suggerite, vi è l'introduzione di linee guida ministeriali che garantiscano spazi dedicati al gioco durante l'orario scolastico e una formazione specifica per il personale scolastico sui benefici del gioco libero.
Stando a quanto riportato dalla BBC, il Dipartimento per l'Istruzione (DfE) sembra mostrarsi aperto a un confronto, ribadendo tramite un proprio portavoce l'impegno del governo nel garantire ai bambini le migliori opportunità di crescita, assicurando a tutti i giovani un accesso equo ad attività di arricchimento educativo.