La critica alla madre che non fa fare ai figli ‘cose da ragazze’: “Così bulli nascono in casa”

Voleva essere un video sarcastico per scherzare sulle stranezze dettate dalla curiosità dei bambini, ma la risposta di una mamma ha trasformato il post di una donna che ironizzava sul desiderio del figlio di giocare con i suoi trucchi in una vera lezione sul rispetto dei sentimenti e il superamento di alcuni stereotipi duri a morire.
Protagonista della vicenda è la creator Payal, la quale ha voluto replicare su TikTok a una madre che aveva trattato con sufficienza la richiesta del figlio di truccarsi insieme a lei. "Quando lasci che un bambino giochi o sia curioso del make-up o dello smalto, accadono tre cose fondamentali”, ha affermato la donna, a sua volta madre di due figli maschi, accompagnando l'intervento con una didascalia che non lascia spazio a fraintendimenti: "I bulli si costruiscono in casa".
Stereotipi da smontare
Il primo punto toccato da Payal è la necessità di decostruire i ruoli di genere. Troppo spesso, infatti, si tende ancora a dividere ciò che è "da maschio" da ciò che è "da femmina", dimenticando che certe imposizioni limitano tutti, indipendentemente dal sesso. "Se ci pensate bene, come donne, quei ruoli non hanno funzionato neppure per voi", ha osservato, invitando a una riflessione condivisa. Dire a un bambino che certe cose sono "da femmina" – e quindi da evitare – trasmette un messaggio subdolo e pericoloso, ossia ciò che appartiene al femminile è inferiore e non merita interesse.
Amore senza condizioni
Il secondo tema affrontato è quello della fiducia: lasciare spazio all’esplorazione libera comunica ai figli che l’amore di un genitore non dipende da ciò che fanno o da chi sono. "Capirà che può essere autentico con te", ha affermato Payal. "Sarà amato per ciò che è e per quello che gli interessa. Capirà che il tuo affetto non ha condizioni e per me, come madre, è questo l’obiettivo più importante".
Sicurezza che disarma
Infine, la questione relativa all’autostima dei piccoli. Payal ha infatti approfittato del discorso per raccontare un episodio vissuto quando era un'insegnante: un giorno alunno si era presentano a scuola indossando un abito dalle caratteristiche tipicamente femminili. Eppure, nonostante l'apparente "bizzarria" di quel look, nessuno aveva pensato di deriderlo. "Era così sicuro di sé che nessun compagno osò nemmeno guardarlo troppo, figuriamoci prenderlo in giro", ha ricordato. Il punto è chiaro: i bulli si alimentano della debolezza, non della forza. Un bambino che si sente libero e accettato sarà quindi un adulto più sicuro, e difficilmente preda di chi tenta di ridicolizzarlo. Ecco perché, ha concluso Payal, un genitore non dovrebbe mai stigmatizzare le scelte originali e "controcorrenti" dei propri figli: il rischio è di instillare nei bambini un disagio che la loro mente pura e innocente non sarebbe in grado di concepire.