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Kylie Jenner fa vedere alla figlia il video della sua gravidanza. “Toglie alla bimba la possibilità di immaginare” 

Kylie Jenner ha fatto vedere a sua figlia di 6 anni il video “To our doughter” con il quale aveva annunciato ai fan la nascita della piccola. Abbiamo chiesto alla professoressa Chiara Ionio se è un bene che i bambini scoprano da piccoli i retroscena della loro nascita.
Intervista a Chiara Ionio
Professoressa associata in psicologia dello Sviluppo Unità di Ricerca sul Trauma Università Cattolica di Milano
A cura di Sophia Crotti
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Credits: Kylie Jenner
Credits: Kylie Jenner

Kylie Jenner ha postato un video sul suo profilo TikTok in cui riprende la piccola Stormi, la sua bimba di 6 anni, intenta a guardare il video “To our daughter”. Il filmato era stato realizzato nel 2018 per comunicare ai fan la nascita della bambina, nata dalla relazione tra l’influencer e il cantante Travis Scott, e ritrae i momenti che hanno preceduto la nascita della piccola.

@kyliejenner

i thought it was time to show her the ‘to our daughter’ video (can’t believe its been 7 years 🥹🥹🥹🥹)

♬ original sound – Kylie Jenner

Stormi guarda con occhi spalancati e un sorriso che talvolta compare sul suo volto quella che è a tutti gli effetti la sua storia, mentre ascolta le amiche della mamma raccontare il suo test di gravidanza, vede i suoi genitori commuoversi alla prima ecografia e amarsi profondamente. Non mancano i commenti dei parenti che si dicono emozionati alla nascita della piccola e Jenner che illustra il cibo a cui ha dovuto rinunciare in gravidanza.

Abbiamo chiesto a Chiara Ionio, Professoressa associata in Psicologia dello Sviluppo Unità di Ricerca sul Trauma Università Cattolica di Milano, di spiegarci se secondo lei permettere a una bimba così piccola di guardare con i suoi occhi la storia che generalmente ai piccoli viene solo raccontata sia positivo o impatti negativamente sulla psiche della piccola.

Chiara Ionio, Professoressa associata in psicologia dello Sviluppo Unità di Ricerca sul Trauma Università Cattolica di Milano.
Chiara Ionio, Professoressa associata in psicologia dello Sviluppo Unità di Ricerca sul Trauma Università Cattolica di Milano

É giusto che la figlia di Kylie Jenner, di appena 6 anni abbia guardato il video che racconta la sua gravidanza?

I bambini moderni sono spesso tanto esposti alle immagini a scapito di un lavoro di fantasie che è importante che loro facciano. Il racconto permette al bambino di creare le immagini e la sua storia in maniera autonoma, smussando anche angoli e parti complesse. Le immagini, che guarda la figlia di Jenner, danno a lei un dato di realtà di cui non ha bisogno, avrebbe piuttosto bisogno di crearsi la sua realtà con la fantasia. Il procedimento è lo stesso di quando  si racconta una favola a un bambino e lui si crea un film fatto di immagini, colori e sensazioni emotive che è pronto a cogliere o percepire di quella storia. Se mettiamo il bimbo davanti ad un film gli stiamo ponendo delle immagini che non è detto sia pronto ad accogliere. Una bimba di 6 anni potrebbe essere piccola per guardare delle immagini di realtà.

Le amiche della mamma raccontano nel filmato che Jenner ha sempre aspettato sua figlia, sognando già a 15 anni di essere madre. La narrazione di questo “istinto materno” può in qualche modo fare del male alla bimba?

Ci sono delle donne che hanno questo desiderio di maternità già in giovane età e penso che per una bambina di 6 anni sentirsi dire che è da sempre stata aspettata e desiderata è un feedback positivo, perché la bimba così si sente parte di un piano più grande. Non credo che questo concetto vada in qualche modo ad impattare sulla costruzione dell’essere donna della bimba che vivrà le sue esperienze e i suoi desideri. Il problema sussisterebbe se qualcuno nel video le dicesse “Anche tu la devi pensare come la tua mamma”, ma ciò non accade.

Nel video si vedono immagini di oggetti concreti, l’ecografo che scorre sulla pancia della mamma, il test di gravidanza. Quanto è giusto parlare chiaramente ai bambini di come nascono i bambini?

La gravidanza e la nascita a mio avviso non devono essere un tabù per i bambini, tuttavia è importante utilizzare un linguaggio che sia alla portata dei piccoli. È bello raccontare ai bambini il processo di una mamma e un papà che si sono innamorati e hanno dato vita a loro che sono il frutto del loro amore, che erano curiosi di andare a vedere la prima ecografia, dal punto di vista narrativo è importante accompagnare i bambini con questo racconto della loro storia.

La mamma nel video parla anche delle rinunce alimentari che una donna in gravidanza per la salute del bambino deve fare. È giusto che i bimbi vengano a conoscenza anche di questo aspetto della gestazione?

Io penso che parlare delle rinunce legate alla gravidanza a una bambina di 6 anni non sia la cosa giusta, perché forse è un carico che ancora non riesce a supportare, ma questo dipende anche da bambino a bambino. Un contenuto del genere, invece, può essere d’aiuto alle donne in generale, perché parla della gravidanza senza delinearla sempre e solo come qualcosa di positivo. La gravidanza e la transizione alla genitorialità in realtà sono un momento difficile che alcune donne vivono con più fatica di altre ed è importante lo raccontino.

Ad un certo punto la nonna dice “tua mamma imparerà che per crescerti servirà un villaggio, cosa che io ho imparato con il tempo”. È importante che i bimbi sappiano di essere amati da tante persone?

È importantissimo che i bambini percepiscono che attorno a loro oltre i genitori c’è la famiglia, gli amici, poi ci sarà la scuola. Per i piccoli sapere di avere attorno così tanta gente che fa da scudo è un elemento di protezione, sanno che anche accadesse una separazione da mamma o papà avrebbero qualcuno su cui contare.

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