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Insegnare il pensiero critico ai bambini: i 5 consigli per crescere figli curiosi e con la mente aperta

Stimolare i bambini a fare domande e abituarli a considerare anche i punti di vista diversi dal proprio può essere la giusta chiave per educare figli consapevoli e più adatti ad affrontare le sfide della vita. Una docente di bioetica ha quindi individuato alcune strategie che ogni genitore potrebbe mettere in pratica per allenare i piccoli al pensiero critico.
A cura di Niccolò De Rosa
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Insegnare il pensiero critico ai bambini: i 5 consigli fondamentali secondo la filosofa

Il pensiero critico non è solamente materia per intellettuali e speculatori, ma un'abilità essenziale per ogni bambino che si appresta a crescere e affrontare le sfide della vita. In un’epoca in cui le informazioni sono tanto accessibili quanto manipolabili, il pensiero critico diventa infatti un'abilità fondamentale per aiutare le nuove generazioni a prendere decisioni consapevoli e a orientarsi in un mondo tanto complesso.

Eppure, nonostante simili premesse, i bambini che per loro natura fanno molte domande non sempre trovano la giusta comprensione da parte dei genitori, che, un po' perché messi in difficoltà dall'insistenza dei piccoli e un po' perché non tutte le domande hanno risposte semplici, spesso finiscono per concludere la conversazione con risposte insoddisfacenti o che impediscono di approfondire ulteriormente la questione (come il più classico dei "Perché sì").

Di questa riflessione a metà strada tra filosofia e pedagogia si è interessata la professoressa Heidi Matison, docente di Bioetica presso l'Università di Città del Capo. In un recente articolo pubblicato su The Conversation (un sito di informazione che raccoglie le voci di accademici e ricercatori di tutto il mondo), la filosofa ha infatti esplorato alcune strategie che mamme e papà possono adottare nella vita di tutti i giorni per incoraggiare i figli a esercitare una curiosità genuina, mantenere la mente aperta e allenare la capacità di riflettere su ciò che accade attorno a loro.

Come insegnare il pensiero critico

Le considerazioni di Matison si aprono con una chiara premessa: esercitare al pensiero critico non significa insegnare ai bambini a essere polemici o a mettere in discussione ogni autorità, ma aiutarli a sviluppare una mentalità che li porti a riflettere sulle informazioni che ricevono. Dopotutto, se a scuola gli studenti vengono premiati per il loro spirito critico, perché non lo stesso avviene anche a casa, quando i bambini mettono in discussione i genitori?

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Secondo Matison, dunque, la strategia più utile non consiste nell'educare i bambini a ribellarsi a ogni autorità, ma piuttosto nel creare un ambiente in cui la curiosità venga incoraggiata e le domande non siano mai ignorate. Una delle prime tecniche suggerite è pertanto quella di rivolgersi spesso ai figli facendo domande aperte. Invece di dare risposte preconfezionate, i genitori dovrebbero invitare i bambini a riflettere autonomamente: “Cosa pensi tu?” oppure “Perché credi che sia così?”. Questo tipo di approccio stimola la mente del bambino a cercare spiegazioni e a considerare diverse possibilità.

Dare spazio alle decisioni autonome

Un altro modo efficace per sviluppare il pensiero critico è dare ai bambini la possibilità di prendere decisioni e risolvere problemi in autonomia. Invece di risolvere ogni difficoltà al posto loro come un bravo genitore spazzaneve, gli adulti dovrebbero creare opportunità in cui i più piccoli possano esercitare la propria capacità di scelta e, eventualmente, imparare dai propri errori. Questo non solo aiuta i bambini a sviluppare competenze decisionali, ma insegna anche a riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni.

Spiegare il "perché" delle regole

Imporre dei limiti è sacrosanto, ma è bene che i genitori spieghino il motivo dietro le regole che stabiliscono. Non basta dire "perché lo dico io"; è fondamentale che i bambini comprendano il valore delle regole e delle scelte. Ad esempio, se un genitore impone un orario per andare a letto, spiegare quanto il sonno sia importante per la salute e il benessere fisico e mentale aiuterà il bambino a comprendere meglio le ragioni dietro alla decisione, piuttosto che sentirsi frustrato e senza un vero motivo per rispettare la regola.

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Considerare più punti di vista

Secondo Matison, una tappa decisiva in questo percorso è insegnare loro a considerare diversi punti di vista è un altro passo importante. Il pensiero critico, spiega la docente, non riguarda solo il comprendere un’opinione o una posizione, ma anche il mettere in discussione le proprie convinzioni e aprirsi a visioni alternative. I genitori possono incoraggiare i figli a riflettere su come altre persone potrebbero vedere le cose in modo diverso, per esempio, chiedendo loro cosa penserebbero se qualcuno avesse una visione opposta alla loro.

L'importanza del modello genitoriale

Infine, un aspetto fondamentale dell’insegnamento del pensiero critico (e non solo) è che i genitori debbano sempre agire come modelli. Non è sufficiente che i genitori incoraggino i figli a pensare in modo critico: devono anche essere disposti a farlo loro stessi. Una strada può essere quella di "pensare ad alta voce" quando si affrontano dei problemi. Se ad esempio si deve prendere una decisione importante, i genitori potrebbero esprimere i propri dubbi e ragionamenti ad alta voce, mostrando come analizzare le opzioni, ponderare i pro e i contro e arrivare a una conclusione.

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La gratificazione ritardata: una lezione di pensiero critico

Un aspetto fondamentale che Matison inserisce nella discussione è quello della gratificazione ritardata, ovvero l'abilità di rinunciare a un piacere immediato per ottenere qualcosa di più grande in futuro. In un mondo dominato dalla tecnologia e dalle gratificazioni istantanee, insegnare ai bambini a riflettere sulle proprie scelte e a comprendere l'importanza della pazienza e della perseveranza è un altro pilastro del pensiero critico. Non si tratta solo di essere in grado di prendere decisioni ponderate, ma anche di capire che le buone scelte richiedono tempo e impegno.

Creare una cultura del pensiero critico

Matison conclude il proprio ragionamento sottolineando che, per educare i bambini al pensiero critico, è necessario creare un ambiente in cui la curiosità, il ragionamento e l'esplorazione delle idee siano costantemente incoraggiati e apprezzati. L’obiettivo, ribadisce la professoressa, non è solo quello di formare bambini che siano in grado di riflettere su ciò che accade attorno a loro, ma anche di rendere questo approccio una parte naturale della loro vita quotidiana, imparando a non accettare passivamente tutto ciò che si vede o si sente, interrogandosi, esplorando e analizzando le informazioni per crescere sempre più consapevoli e capaci di comprendere il mondo.

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