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Inizia la scuola e tornano le malattie? Il pediatra spiega: niente allarmismi, pochi farmaci e tanta aria aperta”

Per molti genitori il suono della campanella coincide con il ritorno di febbri, raffreddori, mal di gola. I pediatri però invitano a non preoccuparsi troppo: “Ammalarsi è normale e il processo di guarigione rafforza le difese dei bambini”
Intervista a Rino Agostiniani
Pediatra e Consigliere SIP
A cura di Niccolò De Rosa
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Consigli del pediatra per ritorno a scuola

Con l'imminente riapertura delle scuole, molti genitori italiani si stanno già preparando all'inevitabile ritorno di febbri e nasi gocciolanti. L'idea che con l'avvio delle lezioni i bambini si ammalino più frequentemente è infatti un pensiero così comune da diventare un vero trend social, con centinaia di mamme e papà che hanno fatto sfoggio di tutti i medicinali accumulati per non farsi prendere di sorpresa al primo colpo di tosse del loro piccolo.

Gli esperti però predicano calma e sangue freddo:"È del tutto normale che nel momento in cui si riprende la socializzazione aumenti la possibilità di ammalarsi" spiega a Fanpage.it Rino Agostiniani, pediatra e Consigliere della Società Italiana di Pediatria.

"Così come la condivisione degli spazi aumenta la possibilità di scambiarsi tante cose belle, il fatto di stare insieme a tante persone accresce anche la probabilità di scambiarsi virus e batteri, soprattutto se si tratta di bambini".

Quali sono i malanni più comuni che iniziano a circolare con l'inizio delle lezioni?

Solitamente si tratta di malattie delle prime vie aeree che portano a qualche giorno di febbre, naso chiuso, tosse e mal di gola. Nella grande maggioranza dei casi sono condizioni banali, dati da virus e rhinovirus, e che guariscono da sole grazie all’attività del sistema immunitario. Anzi quando siamo bambini, il sistema immunitario ha bisogno di incontrare questi virus perché lo “allenano” a difendere il nostro organismo. Per quanto riguarda l'influenza invece, il panorama è un po' più variegato e la vaccinazione rappresenta la strategia di difesa più importante.

Rino Agostiniani, pediatra
Rino Agostiniani, pediatra

Dobbiamo aspettarci un'impennata di casi influenzali già nelle prime settimane?

No, tenderei ad escluderlo. Normalmente il virus influenzale inizia a circolare con forza nel periodo tra novembre e dicembre, con un picco importante durante le Feste e l'inizio dell'anno nuovo. Anche qui però bene non essere allarmisti: nella maggior parte dei casi tutto si risolve nel giro di una settimana con qualche giorno di febbre, mal di gola o, al massimo, un'otite. I rari casi in cui la condizione degenera in una broncopolmonite però richiedono il pronto intervento del pediatra.

E per quanto riguarda i casi di malattie tropicali che questa estate hanno riguardato anche il nostro Paese?

È normale che si parli dei recenti casi di Dengue o West Nile, perché sono malattie cui non siamo abituati e che talvolta possono anche causare il decesso del paziente. Simili episodi però sono assolutamente isolati e dovuti allo spostamento di persone che, tornando dall'estero, si portano dietro la malattia. Per quanto riguarda il ritorno in classe i vari Osservatori non stanno riscontrando alcun pericolo per la fascia pediatrica.

In questi giorni molti genitori stanno facendo scorte in farmacia per prepararsi a tutti i malanni che si prenderanno i loro pargoli. Ma è davvero utile?

Sono pochi i farmaci che possono evitare che i bimbi si ammalino. Certo, alcuni medicinali sintomatici sono utili per gestire la febbre eil raffreddore, tuttavia bisogna fare molta attenzione all’uso di antibiotici e cortisonici, troppo spesso somministrati con leggerezza e che possono addirittura essere controproducenti per la salute. Diciamo che l’unica utilità di fare ampie scorte di medicine è quella di rispondere all’istinto – del tutto comprensibile – che spesso spinge i genitori a sentirsi impotenti davanti alle malattie dei figli, ricorrendo dunque all'accumulo di farmaci per non avere la sensazione di non star facendo nulla per far sentire meglio i propri bimbi.

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Insomma, non bisogna aver troppa paura che i bambini si ammalino?

Capisco che avere un bimbo o una bimba che sta male, oltre al disagio del piccolo in questione comporta notevoli problemi logistici, tuttavia bisogna entrare nell'ottica che, a meno di situazioni particolari o gravi patologie, quando il corpo di un bambino affronta una malattia non solo guarisce da solo, ma beneficia del processo di guarigione per rafforzarsi e aumentare le proprie difese.

Cosa si può fare per ridurre, almeno un po', il rischio di ammalarsi?

Come al solito la risposta sta nella prevenzione. Per le malattie come l'influenza il consiglio è sempre quello di vaccinarsi. Poi è molto utile che i bambini continuino a fare molta attività all'aria aperta, anche se l'estate sta finendo: ridurre le già molte ore passate al chiuso dai bambini diminuisce senz'altro la probabilità di scambiarsi virus e patogeni. Durante le ore di lezione, invece, è sempre indicato areare periodicamente gli spazi e lavarsi spesso le mani. Forse una banalità, ma è sempre importante ricordarlo.

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