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In quali città italiane vivono meglio i bambini? La classifica 2024 e i criteri utilizzati

Sondrio al primo posto della classifica delle migliori città italiane per bambini, premiata da ottimi punteggi in fatto di sport e competenze scolastiche. Male le città del Sud, con Crotone, Palermo e Catania sul fondo della classifica.
A cura di Niccolò De Rosa
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Bambini felici: classifica 2024

Secondo la classifica presentata al Festival dell’Economia di Trento, è Sondrio la città italiana dove i bambini vivono meglio e imparano di più, seguita a ruota da Ravenna, seconda, e Trieste, sul gradino più basso del podio.

L'indagine, giunta alla sua quarta edizione, è stata redatta dal Sole 24 Ore ha analizzato la qualità della vita di tre differenti porzioni di popolazione  – bambini, giovani e anziani – misurando la capacità delle 107 province prese in considerazione di andare incontro alle esigenze specifiche di ciascuna categoria.  Per la fascia d'età 13-35 anni è Gorizia la città migliore dove mettere radici e iniziare la propria vita adulta, mentre Trento rimane il non plus ultra per gli Over 65.

Sondrio al primo posto, male il Sud: la classifica

Sondrio è riuscito ad ottenere la vetta grazie ad un punteggio di oltre 526 che è valso un inatteso salto in avanti rispetto agli anni precedenti, complice anche l'inserimento di nuove voci tra i parametri presi in considerazione che hanno premiato la città lombarda.

In particolare, Sondrio si è mostrata un'eccellenza in fatto di scolarizzazione, visto che il capoluogo della Valtellina ha ottenuto ottimi risultati sia per le competenze alfabetiche di ragazzi e ragazze fino ai 14 anni – dove è Sondrio si è posizionata in cima alla classifica nazionale – sia per quelle numeriche, con la sola Lecco a fare di meglio. Bene anche l'indice relativo al numero di bambini che praticano sport.

Unica pecca: il numero di pediatri distribuito sulla popolazione locale, dove Sondrio è scivolata addirittura al quartultimo posto.

Sondrio
Sondrio

A far compagnia alla città valtellinese nella parte più alta della graduatoria ci sono poi altre otto province del Nord e una del Centro, Siena.

  • Sondrio: 526,2 pt.
  • Ravenna: 519, 7 pt.
  • Trieste: 517,5 pt.
  • Gorizia: 507,9 pt.
  • Udine: 503,9 pt.
  • Lecco: 500,8 pt.
  • Aosta: 495,6 pt.
  • Padova:484,7 pt.
  • Siena: 480,3 pt.
  • Trento: 469,8 pt.

Del tutto assente la parte meridionale dello Stivale e le isole, che invece monopolizza i bassifondi della classifica, con nomi illustri come Crotone, Palermo e Catania ad occupare le ultimissime posizioni della lista, evidenziando una volta di più come il nostro Paese viaggi ancora a due velocità.

Com'è stata realizzata l'indagine: gli indicatori

Per conteggiare il livello di benessere generale dei più piccoli, gli analisti del Sole 24 Ore si sono serviti dei dati provenienti dalle più importanti fonti statistiche nazionali (Istat, Iqvia, Ministero dell'Interno etc…) per assegnare un punteggio ad ogni città sulla base di 12 parametri specifici:

  • Disponibilità di giardini scolastici
  • Spazio abitativo (Mq per abitante relativo allo spazio residenziale)
  • Percentuale di bambini che hanno usufruito dei servizi comunali
  • Offerta di spazi verdi attrezzati
  • Indice sport e bambini
  • Pediatri attivi ogni 1000 abitanti
  • Competenza numerica non adeguata
  • Competenza alfabetica non adeguata
  • Numero di edifici scolastici con palestra
  • Spesa sociale per famiglie e minori
  • Progetti PNRR per l'istruzione
  • Delitti denunciati a danno di minori (infanticidi, abusi, molestie sessuali etc…)

Ogni indicatore ha assegnato mille punti vengono alla provincia con il valore migliore e zero punti a quella con il peggiore. Alle altre città è stato invece assegnato un punteggio in base alla distanza o alla vicinanza con i due estremi della classifica.

Il punteggio medio ottenuto sui 12 parametri ha invece portato alla classifica finale.

Una realtà frammentata

Sulle singole voci gli esperti hanno notato una certa varietà di performance. La stessa Crotone, fanalino di coda della classifica, ha ad esempio raggiunto l'ottava posizione per quanto riguarda il numero di progetti inclusi PNRR e destinati alla scuola primaria e secondaria di primo grado, ma i bassissimi risultati in fatto di competenze alfabetiche e numeriche (le stesse che hanno premiato Sondrio) e la scarsa disponibilità di strutture destinate allo sport e al tempo liberi dei più piccoli ne hanno affossato il punteggio complessivo.

Anche il numero di pediatri su mille bambini ha riservato qualche sorpresa. La carenza di pediatri di libera scelta è infatti un problema sociale che riguarda maggiormente il Nord, mentre nel Centro Sud le cose sembrano andare meglio, tanto che le prime posizioni relative a questo indicatori sono occupate da Cagliari, al primo posto, Siena, Genova e Cagliari, terze a pari merito.

Gorizia si è invece distinta per l'ampia disponibilità di aree verde per il gioco, mentre è Lecco la provincia "più sportiva d'Italia" per i più giovani, grazia all'alto indice di bambini che possono praticare attività sportive sia a scuola che nel tempo libero.

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