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“In estate i bambini non dimenticano ciò che hanno imparato a scuola, se continuano ad apprendere divertendosi”

Ma è vero che i bambini durante le vacanze estive dimenticano quanto imparato a scuola? Alcuni studi scientifici dicono di sì, ciò che conta è permettere ai bimbi di continuare ad apprendere durante le vacanze attraverso attività ludiche e culturali.
Intervista a Dott.ssa Aglaia  Vignoli
professoressa associato di neuropsichiatria infantile all'Università degli Studi di Milano
A cura di Sophia Crotti
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compiti delle vacanze

3 mesi di vacanza possono compromettere i risultati scolastici e la memoria degli studenti? Attorno a questa domanda si arrovellano da tempo gli studiosi, che hanno dato un nome a questo fenomeno ossia: “summer learning loss”.

Una ricerca pubblicata su Sage Journals iniziata nel 1996, ha posto in relazione 39 studi, evidenziando come gli alunni tendano, durante la pausa estiva, a dimenticare con più facilità come si facciano le operazione matematiche, e quali siano le regole ortografiche.

Ad essere maggiormente suscettibili a queste perdite di memoria sembrerebbero essere soprattutto gli studenti provenienti da contesti economico-sociali e culturali maggiormente sfavorevoli per quella che uno studio condotto dalla Education Healthcare Public Service, chiama teoria del rubinetto.

Se il sapere e le competenze scolastiche vengono erogate per tutti gli studenti allo stesso modo durante l’anno scolastico, come sgorgassero per tutti dallo stesso rubinetto, lo stesso non accadrebbe in estate, quando i bambini, solo se ne hanno la possibilità, frequentano centri estivi o fanno i compiti insieme ai genitori.

La dottoressa Aglaia Vignoli, professoressa di neuropsichiatria infantile presso l’Università Statale di Milano, ha spiegato a Fanpage.it l’entità del fenomeno, e i suggerimenti per evitare che dopo la pausa estiva sia più complesso per i bimbi ricominciare a studiare.

dott.ssa Aglaia  Vignoli (professore associato di neuropsichiatria infantile all'Università degli Studi di Milano)
dott.ssa Aglaia  Vignoli (professore associato di neuropsichiatria infantile all'Università degli Studi di Milano)

È vero che i bambini dimenticano ciò che hanno imparato?

Non ci sono degli studi di immagini che mostrano il cervello dei bambini prima e dopo le vacanze estive. Gli studi a cui si fa riferimento valutano le competenze de bambini attraverso dei test, cui i piccoli vengono sottoposti al termine della scuola e alla ripresa dopo le vacanze. Ciò che risulta evidente è che dopo un'interruzione delle attività scolastiche di più di 7 settimane vi è una perdita di competenze, ma solo temporanea. Basta tornare a scuola, riprendere l'allenamento e si torna a ricordare i meccanismi.

Quanto è importante il contesto familiare e socio-culturale in cui i bambini trascorrono le vacanze estive? 

Il ruolo dei genitori e del contesto socio-economico in cui trascorrono l'estate i bambini è fondamentale. Pensiamo a quanto accaduto durante la pandemia, quando i bambini più seguiti a casa, grazie alle condizioni più agiate dei propri genitori e al migliore livello culturale ed economico, hanno avuto meno difficoltà a continuare a seguire le lezioni e ad apprendere, rispetto ai bambini provenienti da situazioni di povertà culturale.

compiti bambini

Ovviamente ciò che evidenziano le ricerche è qualcosa che ci da un risultato oggettivo, che ci fa quantificare anche in termini statistici i risultati dei test che si possono fare ai bambini, ma ciò che accade nella vita reale poi può essere diverso.

Cosa bisognerebbe fare per permettere ai bambini di non dimenticare quanto avevano appreso, durante l'estate?

È importante stimolare i bambini in famiglia o in strutture educative apposite se se ne ha la possibilità, che non significa obbligare i bimbi a fare tantissimi compiti, ma permettere loro di mantenere quanto acquisito durante l'anno attraverso attività ludiche.

I giochi infatti permettono ai piccoli studenti di generalizzare l'apprendimento che hanno acquisito sui banchi di scuola in un contesto più divertente, uscendo dalla logica verifica-interrogazione.

Quali attività si possono far fare ai bambini perché apprendano giocando?

Per esempio i bimbi per esercitare la lettura non devono leggere solo libri di testo, possono leggere i menù dei ristoranti, i fumetti, le scritte che trovano per strada.

compiti delle vacanze

I bimbi possono anche scrivere un diario della vacanza, scrivere delle cartoline. Lo stesso vale per la matematica, si può giocare a far memorizzare le tabelline senza esercizi. È molto importante, poi, portare i bimbi al museo o al cinema, anche qui possono apprendere e ritrovare informazioni che hanno acquisito durante l'anno. In ogni caso è l'adulto che deve cercare di ingegnarsi per trovare nuove strategie, il suo ruolo è di un'importanza cruciale.

E a settembre, come si dovrebbe riprendere a studiare?

Un po' per volta.  È normale che ricominciare non sia semplicissimo per il bambino, ma col tempo tornerà ad imparare e a ricordare.

So che ci sono dei contesti in cui vengono subito proposte delle prove di ingresso, non so quanto facciano bene ai bambini, sarebbe meglio iniziare con lezioni di recupero e rodaggio.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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