Il trucco scandinavo da 15 minuti per migliorare il sonno del bambino: “Tanto semplice quanto efficace”
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Far "prendere aria" alla stanza dopo la notte appena trascorsa è una vecchia abitudine che nonne e mamme si tramandano da tempo immemore, con buona pace di generazioni di figli che si sono dovuti rassegnare a risvegliarsi bruscamente per ripararsi dal gelido abbraccio della brezza mattutina. Nel Nord Europa però, aprire la finestra e favorire la circolazione dell'aria è un'abitudine che si pratica anche prima di mettersi a letto, soprattutto quando si vuole favorire il riposo dei bambini.
A rilanciare i benefici di questa usanza è stata di recente una madre madre americana che ha condiviso su TikTok la propria esperienza: dopo settimane di risvegli alle prime luci dell’alba, ha provato a rinfrescare la stanza per 15 minuti prima della nanna e i suoi figli hanno dormito fino alle 7:45 del mattino. Un risultato del tutto insperato, che trova conferma anche dagli esperti del sonno: la qualità dell’aria e la temperatura possono davvero giocare un ruolo determinante nel riposo notturno dei piccoli.
Il legame tra aria fresca e sonno profondo
L’idea che l’aria fresca possa migliorare il sonno non è certo nuova. Nei paesi scandinavi, ad esempio, è una pratica comune far dormire i bambini all’aperto, anche in inverno, ben coperti per proteggersi dal freddo. I genitori credono che questa abitudine rafforzi il sistema immunitario e favorisca un sonno più profondo e duraturo. Ma qual è la spiegazione scientifica di questo fenomeno?
Secondo l’esperta di sonno Daisy Ferns, intervistata dall'HuffPost per commentare il virale hack scandinavo, rinfrescare la stanza per 10-15 minuti prima di coricarsi può effettivamente favorire un riposo migliore. Il raffreddamento del corpo, infatti, imita il naturale processo del sonno e aiuta a raggiungere più rapidamente una fase di riposo profondo. Temperature comprese tra i 16 e i 18 gradi sono spesso consigliate proprio per questo motivo.
Benefici dell’aria fresca nella camera da letto
Anche Rosey Davidson, consulente del sonno e fondatrice di Just Chill Baby Sleep, ha confermato come aprire le finestre prima di dormire possa migliorare la qualità del sonno. Oltre a contribuire a un ambiente più fresco, l’aria esterna riduce i livelli di anidride carbonica nella stanza, migliorando l’ossigenazione e riducendo la sensazione di "aria pesante" (in effetti è piena di anidride carbonica) che può disturbare il riposo.
Trovare un metodo equilibrato
Non tutti i bimbi però reagiscono allo stesso modo. Alcuni piccoli sono infatti più sensibili di altri alle variazioni di temperatura e mettersi a letto in una stanza troppo fredda potrebbe ottenere l'effetto contrario a quello desiderato. Sta dunque ai genitori comprendere le preferenze dei figli e trovare un equilibrio funzionale, magari dotandosi di un termometro da camera per assicurarsi che la temperatura non cali in modo eccessivo, o utilizzando pigiami o coperte più pesanti per rendere più confortevole la fase dell'addormentamento.