Il trend di TikTok “do vita agli audio di mia madre” toglie autorevolezza ai genitori? Il parere dell’esperto
Spopola su TikTok un nuovo trend dal nome “Do vita agli audio di mia madre”, nei video sulla piattaforma che rispondono a questo hashtag gli adolescenti mimano e sbeffeggiano gli audio in cui le loro madri, o in generale i loro genitori, li rimproverano per il disordine o per non aver rispettato dei limiti. Si tratta di lunghi monologhi, che i ragazzi propognono a velocità raddoppiata nei loro video, che i genitori fanno davanti al proprio cellulare e inviano ai figli sempre più distanti. Noi di Fanpage.it abbiamo chiesto al professor Matteo Lancini, psicologo, psicoterapeuta, docente e autore di "Sii te stesso a modo mio. Essere adolescente nell'epoca della fragilità adulta", di spiegarci se e perché i genitori di oggi hanno perso autorevolezza agli occhi dei loro figli: “L’autorevolezza si guadagna con la relazione, i genitori di oggi vogliono normare i figli come facevano i loro genitori con loro, non si rendono conto che quei rimproveri funzionavano in un mondo completamente diverso da quello dissociato di oggi”.
I genitori in questo trend rimproverano i figli attraverso messaggi vocali, ma i ragazzi li scimmiottano non si ravvedono. È forse la dimostrazione di una perdita di autorevolezza della figura genitoriale?
La verità è che l’autorità dell’adulto che punisce, rimprovera o da norme in questa società dissociata non funziona più per garantirgli anche autorevolezza. Questo accade perché l’adulto oggi, per come è cambiata la società e sono cambiati i modelli educativi, non può costruire l'autorevolezza solo sul suo ruolo, può invece conquistarla attraverso la credibilità e attraverso la relazione. Dunque non sono certo questi video a far crollare l’autorevolezza e la credibilità degli adulti, perché non sono i figli ad aver iniziato questa rivoluzione, ma i loro stessi genitori. Mamme e papà spesso pensano di avere autorevolezza ma dimenticano i cambiamenti educativi intervenuti da tempo nella società, che hanno fatto cadere le grandi autorità del passato. Se un tempo gli insegnanti, le figure religiose e i medici avevano un valore assoluto e tutti si ponevano nei loro confronti con rispetto, ad oggi a seguito della crisi dell’autorità paterna e delle istituzioni, determinata da movimenti che hanno puntato sull’indiviualimo, l’autonomia e la libertà, hanno perso tutti autorevolezza. Sono stati proprio gli adulti ad aver cambiato questo mondo, infatti insegnanti e medici vengono messi in discussione, a volte per assurdo malmenati e non creduti, e le istituzioni religiose hanno perso autorevolezza agli occhi delle persone, così come i genitori agli occhi dei figli. In breve figli che sbeffeggiano i rimproveri dei genitori online non tolgono a loro l’autorevolezza, perché questa l’hanno persa da tempo, togliendosela da soli.
Come possono i genitori acquisire nuovamente autorevolezza agli occhi dei figli?
Pensare di riacquistare l’autorevolezza perduta con le norme a casa o a scuola è sbagliato, ad oggi l’autorevolezza si riconquista con la relazione. Il soggetto oggi è autorevole se svolge la sua funzione in modo autorevole e non in maniera autoritaria, se riesce a farlo in nome del suo progetto educativo, identificandosi con i suoi studenti o con i suoi figli. Un rimprovero o un divieto che per il genitore è una regola che aiuta a crescere, se non è sostenuto da un autorevolezza conquistata o da un vero interesse nei confronti dei figli, ma più da proprie angosce ed esigenze, diventa per ovvi motivi solo un contenuto su TikTok di cui si ride. Il tema rimane che se davvero gli adulti volessero riconquistare questa autorevolezza a suon di rimproveri, dovremmo tornare a dei modelli che nessuno vuole. Davvero vogliamo che la scuola ritorni autorevole diventando nuovamente quella di una volta, con una distanza assoluta tra alunni e insegnanti? Non credo, al contempo però non può esistere a mio avviso un insegnante desideroso di intessere una relazione con un alunno e che poi lo punisce con una bocciatura o un 5 in condotta. Non si può voler bene ai figli e poi volerli normare come si faceva un tempo, questa è una dissociazione della società odierna. Bisognerebbe invece puntare su una relazione autentica, identificata, per la quale i genitori dimostrano ai figli di muoversi in direzione delle loro esigenze, altrimenti i ragazzi non si sottometteranno mai ad un adulto, che riconoscono non veramente attento a loro, solo capace di sbraitare in nome di un potere o una autorevolezza risalente a un passato che lui stesso ha messo in discussione.
Questa contraddizione degli adulti che vogliono essere autorevoli e affettivi cosa causa nei figli?
Se gli va bene non vengono ascoltati dai figli, se gli va male vengono sbeffeggiati in dei contenuti virali, se gli va ancora peggio i figli si devono fare carico della loro fragilità adulta e finiscono per isolarsi, nei casi peggiori togliersi la vita.
So che guardando questi contenuti che ridicolizzano i rimproveri alcuni adulti penseranno “Ma dove siamo finiti?” e io gli risponderei “Ma dove sono finiti gli adulti?” . I grandi oggi vogliono tutto, ma sono incoerenti e così perdono credibilità a causa della dissociazione tra ciò che propongono come modello, comportandosi in un certo modo, e ciò che pretendono dai figli. Crescere figli in una società complessa, che vuole i figli indipendenti fin da neonati, e poi chiusi in casa, senza internet e videogiochi, ha reso chiaro che gli adulti oggi sono poco credibili.
Pubblicando i rimproveri online i ragazzi sembrano non vergognarsi minimamente della loro cattiva condotta, è così?
Non se ne vergognano perché non si tratta di rimproveri veri e propri, quanto più di sfoghi da parte dei genitori, che probabilmente i ragazzi non sentono essere coerente con i modelli educativi costruiti dai loro genitori. Spesso mi sembra che vogliamo tutto, ma non si può avere tutto, una società che oggi punta sull’individualismo, l’emancipazione, l’autonomia dei figli, l'affettività dei genitori, come possiamo pensare che poi i figli siano normati, etici e in grado di provare per i rimproveri la vergogna o il senso di colpa che provavano i loro genitori, figli dei loro nonni? Se si pensa che sia utile tornare ai vecchi tempi dovrebbe essere per primo l’adulto a privarsi di qualcosa, altrimenti i figli spariscono, non perché hanno avuto troppo, ma perché non sono stati mai davvero guardati per le loro esigenze.