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Il test del bicchiere diventa virale: “Così si può capire se l’eruzione cutanea del bimbo è grave”

Un’ex paramedico ed esperta di pronto soccorso ha rivelato su Instagram un metodo semplice ed immediato per valutare la gravità degli sfoghi cutanei dei bambini: “Questo metodo può salvare delle vite”
A cura di Niccolò De Rosa
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Test bicchiere per sfoghi cutanei

Riconoscere prontamente i segnali di una malattia in certi casi può fare la differenza tra la vita e la morte.

Lo sa bene Nikki Jurcutz, ex paramedico che nel corso della sua carriera ne ha viste talmente tante da convincersi della necessità di impegnarsi in prima persona per fornire ai genitori gli strumenti necessari per affrontare al meglio tutte quelle situazioni che potrebbero mettere a repentaglio la salute dei loro bambini.

Attraverso la sua iniziativa, Tiny Hearts Education, Jurcutz si è dunque impegnata a diffondere consigli e tecniche di pronto soccorso pediatrico e nelle ultime settimane uno dei suggerimenti maggiormente condivisi e discussi dagli utenti ha riguardato il cosiddetto "test del bicchiere", una tecnica tanto semplice quanto utile per valutare la gravità di un'eruzione cutanea nei più piccoli.

A cosa serve il test del bicchiere

Questo test, mostrato in un recente video pubblicato sul profilo Instagram gestito dall'attività della Jurcutz, ha suscitato un'ondata di interesse e interazioni da parte di migliaia di genitori preoccupati.

Il test consiste nel premere un bicchiere di vetro (in realtà il materiale non conta, basta che sia trasparente) contro lo sfogo cutaneo del bambino: se la pelle diventa bianca sotto la pressione del vetro, allora il problema dovrebbe essere meno grave.

Se invece l'eruzione non cambia colore e rimane ben visibile anche attraverso il bicchiere, la condizione potrebbe essere più seria e occorre cercare assistenza medica immediata.

Secondo Jurcutz questo semplice metodo può contribuire a salvare delle vite: un'eruzione cutanea che non sbianca sotto pressione, soprattutto se accompagnata da sintomi febbrili, potrebbe infatti segnalare la presenza di malattie molto serie come la meningite o la sepsi, una complicazione da infezione che può comportare danni rilevanti agli organi e ai tessuti.

Malattie che provocano eruzioni cutanee: quando preoccuparsi

Come sottolineato dalla stessa Jurcutz, conoscere le malattie esantematiche – ossia quelle patologie che si manifestano con la comparsa di piccole macchioline o lesioni della pelle – rappresenta una buona base di partenza per approcciare con maggiore consapevolezza la salute dei propri figli piccoli.

Come ricorda l'Istituto Superiore della Sanità, le malattie esantematiche più comuni in età pediatrica sono:

  • Morbillo
  • Varicella
  • Rosolia
  • Scarlattina
  • Malattia mani bocca piedi
  • Quinta e sesta malattia
  • Pitiriasi

Simili condizioni possono avere origini virali (come il morbillo o la rosolia) o batteriche (come la scarlattina) e non devono mai essere sottovalutate, poiché le loro complicazioni, benché non molto comuni, possono causare danni permanenti e addirittura il decesso del paziente.

Anche allergie, micosi (infezioni da funghi) o l'utilizzo di sostanze irritanti possono causare la comparsa di macchie, puntini o arre desquamate, e lo stesso clima, se molto caldo e e umido, può favorire l'insorgere di dermatiti o eritemi.

In generale però, quando una malattia esantematica si manifesta, i genitori devono prestare attenzione alla comparsa di altri sintomi come una febbre molto alta, difficoltà respiratorie o un rapido peggioramento dell‘eruzione cutanea (per diffusione o intensità dell'infiammazione).

Nei casi in cui lo sfogo sul corpo di un bimbo dovesse essere accompagnato a simili sintomi, è necessario rivolgersi subito al parere di un medico.

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