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Uno studio dimostra qual è il momento decisivo per lo sviluppo cognitivo dei bambini

La ricerca di due atenei del Regno Unito ha approfondito i meccanismi dietro lo sviluppo delle abilità di pensiero e controllo dei propri impulsi tra i bambini: “A 16 mesi si attivano molte più aree del cervello dei piccoli”
A cura di Niccolò De Rosa
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Il sedicesimo mese è il momento decisivo per lo sviluppo cognitivo dei bambini: lo studio

Una recente ricerca condotta dalle Università di Bristol e Oxford ha individuato il periodo intorno ai 16 mesi di vita come il momento cruciale per lo sviluppo cerebrale nei bambini.

Secondo gli autori dello studio pubblicato sulla rivista Imaging Neuroscience infatti, in questa fase della vita i bambini attivano più regioni del cervello per sviluppare abilità cognitive fondamentali, come l'esecuzione di semplici istruzioni o il controllo dei propri impulsi.

Le premesse

I primi due anni di vita di un bambino sono notoriamente lo snodo fondamentale per lo sviluppo delle abilità cognitive, in particolare per ciò che riguarda le funzioni esecutive che aiutano ad adattare pensieri, azioni e comportamenti alla vita quotidiana.

Una di queste funzioni, il controllo inibitorio, permette di fermarsi dal fare qualcosa per impulso o di resistere ad una tentazione, abilità indispensabili per diventare un individuo razionale.

La letteratura scientifica ha ormai appurato come questo controllo inibitorio inizi a svilupparsi nella prima infanzia e continui ad "evolversi" durante i primi anni di vita, tuttavia i meccanismi cerebrali specifici coinvolti nel suo sviluppo erano fino a ora ancora poco chiari.

Lo studio

I ricercatori dell'Oxford University Baby Lab e del Bristol University Baby Lab hanno pertanto esaminato 103 bambini di 16 mesi utilizzando una tecnica di imaging cerebrale adatta ai bambini, chiamata spettroscopia funzionale nel vicino infrarosso (fNIRS), che misura l'attività cerebrale rilevando i cambiamenti nel flusso sanguigno e nell'ossigenazione del cervello.

I bambini coinvolti hanno dovuto indossare una specie di caschetto per la rilevazione degli impulsi e utilizzare un touchscreen per completare un semplice esercizio che richiedeva l'uso delle abilità di controllo inibitorio. In questo modo i ricercatori hanno potuto vedere quali aree del cervello venivano attivate durante l'uso di simili abilità.

I dati ottenuti sono stati poi confrontati con le rilevazioni cui lo stesso campione di bimbi era stato sottoposto sei mesi prima (quando dunque avevano 10 mesi di vita). Ciò ha permesso agli scienziati di notare come a 16 mesi i bambini usino in modo più esteso la corteccia parietale sinistra e entrambi i lati della corteccia prefrontale.

Cosa dicono i risultati?

Durante la crescita, dunque, i bambini continuano ad impegnarsi per resistere ai propri istinti, ma se a 10 anni le aree del cervello impegnate in questa attività di autocontrollo sono ancora poche, intorno ai 16 mesi sono molte di più.

Per Abigail Fiske, ricercatrice post-dottorato presso l'Università di Oxford, e Karla Holmboe, Professore Associato in Scienze dello Sviluppo presso la School of Psychological Science dell'Università di Bristol, i risultati ottenuti da questo studio "sono entusiasmanti" perché gettano nuova luce sui cambiamenti significativi nel cervello durante la transizione dall'infanzia alla prima infanzia, nonostante non ci siano miglioramenti significativi nelle abilità di controllo inibitorio durante questo periodo.

I risultati, inoltre, potrebbero aiutare future ricerche a delineare un quadro di come un'importante abilità cognitiva, il controllo inibitorio, e le aree cerebrali coinvolte si sviluppano dall'infanzia all'età adulta.

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