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Il paradosso dei bambini sempre più annoiati perché sempre più intrattenuti: i consigli degli esperti

L’iperstimolazione causata dalla tecnologia e l’ansia dei genitori di tenere sempre impegnati i figli rendono i giovani più vulnerabili alla noia. Secondo gli esperti, bilanciare il tempo online con attività manuali e incoraggiare il gioco libero, senza interventi adulti, può essere la chiave per riportare i ragazzi a gestire in autonomia i momenti vuoti con la propria creatività.
A cura di Niccolò De Rosa
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La noia nei bambini e negli adolescenti sta diventando un fenomeno sempre più comune e diffuso. Un recente studio condotto su 2.000 genitori di bambini tra i 3 e i 12 anni ha rivelato che, in media, bastano 33 minuti prima che un bambino dichiari di annoiarsi. Il dato emerge da un sondaggio di OnePoll commissionato da Elmer’s, che ha evidenziato quanto il problema sia trasversale a tutte le fasce d'età. Anche gli adolescenti non sono immuni: un'analisi di YahooLife, basata sullo studio Monitoring the Future dell'Università del Michigan, ha evidenziato un aumento dei livelli di noia durante i lockdown, con un'ulteriore crescita nel 2023.

Questo fenomeno preoccupa gli studiosi non solo perché espone le nuove generazioni a un'insaziabile fame di attività stimolanti che riduce progressivamente le capacità di attenzione concentrazione dei ragazzi, ma rischia di impattare negativamente anche sulla salute mentale dei genitori, sempre più ansiosi di tenere occupati i figli per paura di vederli apatici e annoiati.

Il ruolo della tecnologia

Gli esperti concordano sul fatto che l'aumento della noia sia legato, almeno in parte, all'uso intensivo della tecnologia, che in cambio di una gratificazione immediata e avvolgente – usare lo smartphone o guardare un reel è molto più coinvolgente e meno faticoso che leggere un libro – sta via via inibendo le capacità dei giovani (e non solo) di riempire i momenti "morti" con la propria creatività.

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Lo studio di Elmer’s ha evidenziato che l'80% dei bambini guarda la TV fuori dall'orario scolastico, mentre il 67% gioca con giocattoli e il 62% con amici e fratelli. Tali dati sono dovuti al fatto che molto spesso i genitori non hanno né il tempo né le risorse per interagire costantemente con i figli, portandoli a utilizzare dispositivi elettronici come intrattenimento. Tuttavia, questa abitudine che inizialmente potrebbe aiutare mamme e papà a tranquillizzare i bambini, sul lungo periodo potrebbe contribuire a una minore capacità di gestire il tempo in autonomia.

Le cause della noia: un mondo che cambia

Per provare ad analizzare il fenomeno, l'assistente sociale Jillian Amodio, attiva presso il Waypoint Wellness Center nel Maryland, ha sottolineato sul sito Parents come i bambini di oggi non vivano più nel medesimo contesto delle generazioni precedenti, e questo influisce sulle loro abitudini di gioco e di svago. Se un tempo i pomeriggi senza nulla da fare rappresentavano un'occasione per ingegnarsi con qualche attività per passare il tempo – una lettura, un disegno, o anche un semplice gioco inventato su due piedi – oggi i giovani hanno bisogno di ben altri stimoli per non annoiarsi.

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Un altro aspetto fondamentale riguarda però la durata dell'attenzione, che varia a seconda dell'età. Secondo Leslie Taylor, psicologa infantile presso UTHealth Houston, un bambino di tre anni ha un'attenzione media di circa 6-8 minuti, mentre a 12 anni può arrivare a concentrarsi per 20-40 minuti. Di conseguenza, ciò che viene percepito come noia potrebbe in realtà essere semplicemente il riflesso naturale della capacità di attenzione dei più piccoli.

Strategie per contrastare la noia

La situazione fotografata dal sondaggio ha dunque palesato un particolare paradosso. Se infatti i genitori moderni si preoccupano del fatto che i figli si annoino troppo facilmente, la continua proposta di momenti d'intrattenimento "preconfezionato" (video, social, schermi) rende i giovani sempre più assuefatti a simili stimoli.

Per spezzare questa catena e aiutare bambini e ragazzi a gestire in modo più soddisfacente il proprio tempo libero, gli esperti suggeriscono pertanto un piccolo ritorno al passato, bilanciando il tempo trascorso davanti agli schermi con qualche attività manuale (disegni, costruzioni e giochi sensoriali possono stimolare la creatività e mantenere viva la concentrazione) e momenti di gioco libero e indipendente, senza nessun adulto pronto a intervenire.

Anche il comportamento degli stessi adulti può influire positivamente nel processo. Modellare strategie di autoregolazione, come la respirazione profonda o l'uso della musica per rilassarsi, può aiutare i bambini a sviluppare strumenti per gestire il proprio tempo e le proprie emozioni in modo sano e costruttivo.

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