“Il mio lavoro invisibile. Mi sento in trappola”: lo sfogo di una madre contro lo squilibrio nei compiti di cura:

Dividersi i compiti per gestire al meglio la quotidianità è un aspetto sempre più importante nella vita di una famiglia, ma cosa accade quando le responsabilità di un genitore finiscono per soffocare ogni altro aspetto della sua esistenza? Maggie Chretien, moglie e mamma di due bambini, ha voluto prendere di petto la questione, raccontando sui social la sua esperienza da "genitore primario" per portare alla luce una realtà spesso sottovalutata: il carico mentale che grava su chi si occupa principalmente dei figli e l'importanza di riequilibrare le dinamiche familiari per non crollare sotto il peso delle responsabilità.
L'accumulo di responsabilità
Nell'accorato post pubblicato su Instagram, Maggie ha ripercorso le tappe che hanno portato la donna ad affondare sotto il peso di un lavoro "invisibile" e spesso dato per scontato.
Tutto era iniziato quando Maggie e suo marito Brad erano diventati genitori del loro primogenito. La coppia aveva deciso di comune accordo che sarebbe stata lei a ricoprire il ruolo di "genitore di riferimento" per la gestione pratica della famiglia. Maggie, infatti, aveva appena iniziato il congedo maternità, il suo lavoro era più flessibile e la sua routine si adattava meglio a un impegno a tempo pieno con i bambini. La scelta sembrava quindi naturale e senza grandi discussioni.
Col passare del tempo, però, ai consueti compiti di cura quotidiana — come andare a prendere i figli a scuola, cucinare, portarli agli allenamenti — si erano aggiunte tutta una serie di decisioni e pianificazioni quotidiane che avevano finito per assorbire ogni sua energia. La sua vita, ormai, girava intorno alla famiglia, con un conseguente e crescente senso di frustrazione. "Mi sono resa conto che non era più giusto, che dovevo ridurre le mie necessità per fare spazio a quelle degli altri", ha spiegato Maggie.
Il senso di solitudine e l'appello social
Organizzare le comunicazioni scolastiche, coordinare feste di compleanno, preparare spuntini e prevedere ogni possibile intoppo non era però la parte più snervante. Ad avvilire Maggie era soprattutto il fatto che tanto lavoro non fosse riconosciuto in alcun modo dal marito, come se il suo impegno fosse qualcosa di scontato. Con il tempo, questo senso di inadeguatezza e frustrazione è alla fine sfociato in un conflitto aperto con il marito.
"Mi pare che prenderti del tempo libero non pianificato dal lavoro, se sono malati o devono andare a un appuntamento, vada oltre la tua portata", ha scritto la donna nel suo messaggio social. "Anche se so che lo faresti, il senso di colpa che provo solo nel chiedertelo mi annichilisce".
I primi passi verso il cambiamento
Dopo lo sfogo affidato al web, Maggie e il marito hanno iniziato un nuovo percorso insieme a un terapeuta per imparare a parlarsi e comprendere i bisogni reciproci. E il primo cambiamento significativo, ha raccontato Maggie al sito di Newsweek, è stato proprio il miglioramento della comunicazione. Ora la donna ha infatti imparato a chiedere aiuto e pretendere uno spazio di confronti senza essere assalito dai sensi di colpa. "La soluzione è tornare a essere una squadra" ha dichiarato.
E se gli accordi presi all'inizio della loro avventura da genitori non sposano più le attuali esigenze, adesso Maggie e il marito ritengono di avere gli strumenti necessari per trovare un nuovo equilibrio che permetta ad entrambi di ritagliarsi uno spazio personale nella vita in famiglia. Perché nessun genitore può essere "solo" un genitore.