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Il metodo anti-rapimento che ogni genitore dovrebbe insegnare ai propri figli

Un’undicenne americana ha evitato la trappola di un malintenzionato chiedendogli una parola d’ordine concordata con i genitori. Per gli esperti, adottare simili precauzioni e non diffondere troppe informazioni sui social rimane la chiave per proteggere i più piccoli.
A cura di Niccolò De Rosa
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Metodo anti-rapimento per i bambini

Una bambina di 11 anni, mentre camminava nei pressi di un parco a Phoenix, in Arizona, si è trovata in una situazione che avrebbe potuto avere un finale drammatico. Un uomo, a bordo di un SUV bianco, le si è avvicinato, raccontandole che i suoi fratelli avevano avuto un grave incidente e che i suoi genitori lo avevano incaricato di venirla a prendere.

Per fortuna la prontezza della bambina e una semplice, ma efficace, precauzione presa dalla famiglia hanno evitato il peggio.

Il trucco del "codice segreto"

Oggigiorno, il classico consiglio del "non accettare caramelle dagli sconosciuti" non è più un consiglio sufficiente per mettere in guardia i piccoli dai pericoli del mondo: dopo l'avvento dei social, infatti, a qualunque malintenzionato può bastare una ricerca su Internet per ottenere informazioni utili a raggirare i bambini adescati, facendo riferimento a contesti conosciuti o agli stessi familiari della vittima per ottenere la sua fiducia.

Come nel caso avvenuto a Phoenix, dove però il pericolo è stato disinnescato dalla preparazione che la bambina aveva ricevuto dai genitori. Seguendo le indicazioni ricevute da mamma e papà, infatti, la giovane ha chiesto all’uomo di pronunciare il "codice segreto", una parola che la famiglia aveva concordato in caso di emergenza, nel caso in cui qualcuno diverso dai genitori fosse stato incaricato di prelevarla.

Quando l'uomo si è accorto di non riuscire i fornire la parola concordata, sentendosi smascherato l‘uomo è quindi scappato a gambe levate, non dando seguito al suo intento criminoso.

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Un esempio di prevenzione

L'episodio ha suscitato l’attenzione dello sceriffo della Contea, Mark Lamb, il quale ha pubblicamente elogiato la scelta dei genitori della bambina di metterla in guardia sui potenziali pericoli celati dietro l'incontro con degli sconosciuti.

"Questo esempio dimostra quanto sia importante che i genitori parlino con i propri figli del rischio di estranei e stabiliscano delle regole precise", ha dichiarato Lamb a USA Today. La speranza dell'ufficiale è che questo episodio incoraggi altre famiglie a adottare misure preventive simili.

Strategie per proteggere i bambini

L’utilizzo di un “codice segreto” è solo una delle strategie raccomandate per prevenire situazioni di pericolo. La Morcombe Foundation, un’organizzazione creata dopo la scomparsa nel 2003 del tredicenne australiano Daniel Morcombe, da anni sensibilizza le famiglie sull'adozione di altre misure preventive, come la creazione di una lista di cinque adulti fidati, l’uso di una parola d’ordine familiare e la massima attenzione all’ambiente circostante.

Tutti gli esperti e le autorità competenti – inclusa la nostra Polizia di Stato – raccomandano poi un utilizzo consapevole del web. L'abitudine di pubblicare foto e video relativi alla vita quotidiana dei figli – il cosiddetto sharenting – può infatti fornire un'involontario assist ai rapitori, visto che da simili contenuti si riescono a conoscere indirizzi di casa, scuole frequentate e persino nomi e cognomi di amici e parenti: tutte informazioni che possono servire per costruire una menzogna credibile e capace di circuire anche il bimbo più sveglio.

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