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Il messaggio del sindaco alle famiglie per Halloween: “Celebrarlo è come celebrare il demonio”

Davide Carigi, primo cittadino di Beura-Cardezza ha citato le parole di un noto esorcista italiano per invitare le famiglie a non festeggiare Halloween, una ricorrenza che il sindaco considera diseducativa e lontana dai valori della tradizione cristiana.
A cura di Niccolò De Rosa
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Il sindaco contro Halloween

La festa di Halloween, con le sue maschere mostruose e i suoi richiami al mondo delle tenebre, è una festa sempre più popolare anche in Italia. Non tutti però la vedono di buon occhio e ogni anno non mancano le polemiche sull'effettiva necessità di prendere parte a una ricorrenza che qualcuno ritiene estranea alle nostre tradizioni, se non addirittura dannosa.

Questa volta a scagliarsi contro la ricorrenza che si celebra la notte del 31 ottobre è stato il sindaco di Beura-Cardezza, Davide Carigi, il quale ha espresso le proprie preoccupazioni in una lettera aperta rivolta alle famiglie del paese. Secondo il primo cittadino della cittadina in provincia del Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte), Halloween si presta infatti a "offrire inconsapevolmente il male e il brutto" ai bambini, spingendoli a imitare figure inquietanti, come streghe e demoni.

Il sindaco ha poi puntato il dito contro l'origine pagana della celebrazione, lanciando un appello per preservare l'eredità millenaria del Paese, tenendo i bambini lontani da immagini e pratiche che, secondo Carigi, sono nocive e lontane dalle radici cristiane della nostra cultura.

Il pericolo di emulare figure negative

Nell'accorata lettera pubblicata integralmente dal sito Ossola24, Carigi ha invitato i genitori della comunità a una seria riflessione sulle possibili implicazioni dietro i festeggiamenti di una festa – la notte di Halloween – che il primo cittadino considera diseducativa ed estranea alla tradizione cristiana.

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Uno dei principali timori espressi dal sindaco riguarda in particolare il fatto che i bambini scelgano di interpretare personaggi lugubri e mostruosi. Carigi sottolinea infatti come questa festa importata dai Paesi anglosassoni sia spesso incentrata su zombie, fantasmi e figure dell'occulto, i quali non solo potrebbero trasmettere messaggi negativi ai più giovani, ma spesso sconfinano in rappresentazioni di demoni e simboli esoterici che, a detta del sindaco, mettono a repentaglio l'innocenza dei piccoli, che potrebbero essere indotti a "emulare" simili modelli di comportamento.

Una festa pagana, lontana dai valori cristiani

L'altro grande pericolo paventato da Carigi riguarda l'apparente estraneità della festa di Halloween dai valori cristiani che la Chiesa celebra nello stesso periodo, con la festività di Ognissanti del primo novembre.

Incurante delle centinaia di tradizioni secolari che in tutta Italia, proprio in questo periodo, rievocano folklori locali popolati da spiriti, folletti e comparsate del Maligno, Carigi ha quindi esortato le famiglie a fornire ai bambini alternative più positive e in linea con i principi religiosi, non mancando di ricordare, l'esempio di santi come San Francesco d'Assisi e San Giovanni Bosco, che potrebbero rappresentare modelli più sani e ispiratori per i giovani.

La citazione dell'esorcista

Per rafforzare la sua tesi, il primo cittadino del comune piemontese ha anche riportato un'osservazione tratta dal pensiero del noto esorcista italiano Gabriele Amorth, secondo il quale celebrare Halloween equivarrebbe "a celebrare il demonio". Un concetto che, per il sindaco, sottolinea la gravità della questione: "Con il male non si scherza". Un monito che mira a far riflettere i genitori sul vero significato di questa festa e sulle possibili conseguenze spirituali per i bambini.

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