Il latte vegetale è adatto ai bambini? Per uno studio molti prodotti non garantiscono tutti i nutrienti essenziali

Il latte di origine vegetale – come il latte di mandorla, di soia o quello d'avena – non è nutriente come quello vaccino, almeno per i bambini più piccoli. A rivelarlo è un recente studio tedesco che ha indagato come la sostituzione del latte di mucca nella dieta dei bimbi della fascia d'età 1-3 anni – considerata dagli esperti una fase particolarmente delicata della crescita – possa influire sul loro sviluppo.
La ricerca, pubblicata sul Journal of Health, Population, and Nutrition, ha così scoperto che sebbene i prodotti di origine vegetale possano in generale rappresentare un'ottima alternativa alimentare, alcune tipologie di latte non vaccino sono risultate carenti di alcuni elementi molto importanti per la crescita, come il calcio e la vitamina B12.
Il ruolo tradizionale del latte nella dieta dei bambini
Il latte di mucca è stato a lungo considerato un alimento essenziale nell'alimentazione infantile in molti Paesi occidentali, grazie al suo contenuto di proteine di alta qualità, vitamine e minerali. Tuttavia, l'evoluzione delle abitudini alimentari, influenzata da motivazioni etiche e da una maggiore attenzione alla sostenibilità e alla salute del pianeta, ha portato molti genitori a ricercare alternative vegetali, riducendo il consumo di prodotti animali.
In questo contesto, le linee guida nutrizionali per i bambini potrebbero essere riviste per tenere conto dell’inserimento di bevande vegetali al posto dei latticini. Un team di studiosi dell'Università di Bochum, in Germania, ha quindi deciso di mettere sotto la lente d'ingrandimento l'apporto di alcune tipologie di latte vegetale per valutarne il corretto inserimento all'interno di un regime alimentare che sia allo stesso tempo "animal-free" e nutrizionalmente valido.

Sostituire il latte con prodotti vegetali
Per valutare le differenze tra i vari alimenti, i ricercatori hanno messo mano al piano nutrizionale fornito dalle istituzioni sanitarie tedesche per i primi anni di vita. Questa dieta mista ottimizzata – Optimized Mixed Diet (OMD) – segue un piano settimanale con tre pasti principali e due spuntini giornalieri ed è calibrata per garantire che i bambini della fascia 1- 18 anni possano raggiungere quotidianamente i fabbisogni nutrizionali raccomandati. Nel caso di un bambino tra 1 e 3 anni, la dieta OMD prevede 219 grammi di latte al giorno, che sono stati utilizzati come base per i vari scenari di sostituzione nel presente studio.
Gli autori dello studio hanno dunque esaminato le diverse alternative per sostituire il latte con bevande vegetali, mantenendo però invariati gli altri alimenti e bevande del piano alimentare. Le bevande selezionate includevano prodotti a base di soia, avena e mandorle, suddivisi in tre categorie: non fortificati, fortificati – ossia trattati chimicamente per aggiungere nutrienti che allo stato naturale non avrebbero – e prodotti speciali per bambini.
Ogni bevanda presa in considerazione differiva poi in modo significativo in termini di contenuto energetico e nutrizionale. Se, ad esempio, le bevande vegetali a base di soia vantavano un contenuto proteico simile al latte, quelle a base di avena e mandorla presentavano un contenuto proteico inferiore.

Non tutti i tipi di latte vegetale sono adatti ai più piccoli
I risultati dello studio hanno evidenziato che la sostituzione del latte con bevande vegetali, in alcuni casi ha comportato un ridotto apporto di alcuni micronutrienti essenziali. In particolare, le bevande non fortificate – che spesso godevano delle preferenze dei genitori, in quanto prodotti "bio" e "100% naturali" – riducevano significativamente l’assunzione di calcio, vitamina B2, vitamina B12 e iodio, mentre quelle fortificate riuscivano a mantenere i livelli di nutrienti simili a quelli della dieta tradizionale, ad eccezione dello iodio, che raramente veniva compreso nelle aggiunte chimiche per "fortificare" la bevanda.
I prodotti speciali per bambini, come le bevande a base di soia e quelle indicate dall'etichette specifiche per le fasi di crescita, sono risultati quelli che riuscivano a soddisfare meglio i fabbisogni di ferro e iodio, tuttavia, hanno puntualizzato gli esperti, simili alimenti rappresentano una nicchia piuttosto ristretta del mercato e non sono la scelta principale per molti genitori.

Un futuro tra sostenibilità ed esigenze biologiche
Al termine dello studio, i ricercatori sono quindi arrivati alla conclusione che il latte con bevande vegetali non produce grandi cambiamenti nell’apporto energetico complessivo, tuttavia può comportare una riduzione non trascurabile di alcuni nutrienti cruciali. La chiave per mantenere un'alimentazione equilibrata, quindi, risiede nel grado di fortificazione delle bevande vegetali, con buona pace delle preferenze del consumatore medio e delle politiche delle aziende produttrici, sempre più orientate nella proposta di prodotti naturali e poco trattati.
L’approccio del mercato europeo in particolare, che da anni limita l’aggiunta di vitamine e minerali ai prodotti biologici, rende infatti più complicato per le alternative vegetali il raggiungimento degli standard nutrizionali garantiti dal latte vaccino. Pertanto, hanno concluso i ricercatori, i genitori devono essere consapevoli di tutte queste differenze per compiere scelte alimentari informate e che garantiscano una nutrizione adeguata ai propri figli.