Il consiglio di Warren Buffett a tutti i genitori anziani: “Fate vedere il testamento ai figli prima di andarvene”
Parlare di eredità può sembrare un argomento spinoso, ma secondo Warren Buffett, uno dei più celebri investitori al mondo, affrontare il tema con trasparenza può rafforzare i legami familiari e prevenire inutili tensioni future. In una recente lettera agli azionisti di Berkshire Hathaway, Buffett ha condiviso un consiglio che vale per tutti i genitori, indipendentemente dal patrimonio: coinvolgere i figli nella lettura e comprensione del testamento prima di firmarlo.
Condividere decisioni e responsabilità
Il multimiliardario che ha fatto la propria fortuna prevedendo investimenti e fluttuazioni del mercato (non a caso è stato soprannominato "l'Oracolo di Omaha"), ha sottolineato l'importanza della programmazione anche per le questioni che riguarderanno l'eredità da lasciare ai figli, così da evitare litigi e acrimonie in famiglia.
Buffett ha infatti suggerito di non tenere nascoste le proprie disposizione per i posteri, ma di mostrarle ai figli e commentarle con loro, così da poter chiarire le scelte e le eventuali responsabilità che gli eredi dovranno assumersi in futuro. Discuterne apertamente permette di rispondere a eventuali domande e, perché no, di accogliere suggerimenti sensati. "Non vorrete che i vostri figli si chiedano il perché di alcune decisioni testamentarie quando non potrete più rispondere" ha scritto l’investitore.
Secondo esperti come Martin Shenkman, avvocato specializzato in pianificazione patrimoniale intervenuto al canale americano CNBC, la mancanza di trasparenza sui piani successori può generare incomprensioni e conflitti. Dopo la scomparsa dei genitori, ha spiegato Shenkman, spesso le emozioni finiscono per prevalere sulla ragione e non è raro che gli eredi non vadano d'accordo o litighino apertamente a causa di scelte contestate o giudicate come ingiuste.
Un consiglio che viene dall’esperienza personale
Come lo stesso Buffett ha tenuto a precisare, il suo suggerimento non è mera teoria: il magnate americano ha infatti adottato da tempo un simile approccio, modificando il proprio testamento ogni due anni e discutendone per accogliere le loro opinioni.
Tale metodo ha fatto sì che i figli accogliessero con maggiore serenità anche le decisioni più delicate, come la scelta di devolvere la maggior parte del suo sterminato patrimonio a un fondo di carità (che però verrà gestito proprio dai figli), o l'ancora più recente volontà di aggiungere tre fiduciari indipendenti al fondo di carità cui verrà convogliata l‘eredità stimata per oltre 130 miliardi di dollari.
Un cambiamento approvato e compreso dai suoi figli, anche perché le tre nuove figure indicate da Buffet verranno incaricati della gestione del fondo solo qualora i diretti eredi, Susie, Howie e Peter Buffett non fossero più in vita o disposti a ricoprire l'incarico. "Non c’è nulla di male nel dover difendere le proprie idee" ha scritto Buffett, sottolineando quanto la trasparenza possa consolidare la fiducia reciproca, anche quando di mezzo ci sono soldi e proprietà.
Eredità come occasione di unione
La gestione dell’eredità può diventare una fonte di tensioni, ma Buffett ha osservato anche casi positivi: famiglie che, discutendo apertamente dei piani patrimoniali, si sono avvicinate ancora di più. "Cosa potrebbe essere più soddisfacente?", ha scritto. Il messaggio del ricco imprenditore è chiaro: affrontare con sincerità i temi più delicati può prevenire litigi e creare un’eredità che non sia solo materiale, ma anche di fiducia e armonia familiare.