Il cambiamento climatico comporta effetti negativi anche sul cervello dei bambini: lo studio
Il clima impazzito che negli ultimi anni ha fatto registrare temperature record e fenomeni atmosferici estremi potrebbe comportare rischi a lungo termine anche sulla salute del cervello dei bambini.
A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista Nature che, a differenza di altre ricerche che in passato si sono soffermate maggiormente sugli effetti del climate change nei comportamenti e la salute mentale dei più piccoli, ha provato indagare l'impatto sulla struttura stessa del cervello dei bimbi.
I bambini sono sensibili ai cambi di temperatura
Un team internazionale di studiosi spagnoli, americani e olandesi ha condotto la ricerca partendo da una premessa nota: i bambini sono particolarmente suscettibili ai cambiamenti di temperatura a causa del loro meccanismo di termoregolazione non completamente sviluppato.
Tuttavia, lo studio ha esplorato anche come la struttura cerebrale, in particolare la materia bianca, possa subire alterazioni significative in caso di esposizione a climi estremi.
La ricerca: metodo e risultati
Il team ha analizzato un gruppo di 2.681 bambini inclusi in uno studio prospettico sulla popolazione Rotterdam, concentrandosi su famiglie con un alto livello di istruzione e reddito per escludere variabili socio-economiche.
L'esposizione alla temperatura è stata stimata tramite modelli ambientali applicati dalla gravidanza all'infanzia fino all'adolescenza. Per osservare lo sviluppo e l'integrità della materia bianca, sono state utilizzate tecniche avanzate di risonanza magnetica.
Un'analisi statistica ha permesso di associare le temperature di esposizione con lo sviluppo cerebrale, evidenziando che l'esposizione a freddo intenso (sotto i 3 °C) dal terzo mese di gravidanza fino ai 15 mesi di vita e l'esposizione al caldo (sopra i 20 °C) dai 9 mesi ai 2,6 anni erano associate a maggiori alterazioni nella struttura cerebrale tra i 9 e i 12 anni.
L'impatto del clima sulla materia bianca
Gli effetti più significativi sono stati osservati nel periodo tra il terzo mese di gravidanza e i 2,6 anni di età, fase cruciale per lo sviluppo della materia bianca del cervello.
Questo periodo rappresenta una rapida accelerazione nello sviluppo cerebrale, e l'esposizione a temperature estreme in questa fase potrebbe influire negativamente sulla struttura cerebrale dei bambini.
Prospettive e implicazioni future
La scoperta apre nuove prospettive, sollevando preoccupazioni sul futuro dei bambini in un mondo dal clima incerto. Le differenze socio-economiche giocano infatti un ruolo cruciale: i bambini provenienti da quartieri meno abbienti sono spesso più esposti alle temperature estreme a causa della mancanza di adeguati sistemi di riscaldamento e climatizzazione.
Questa ricerca suggerisce che politiche mirate e interventi socio-economici potrebbero essere necessari per proteggere la salute cerebrale dei bambini in un contesto di cambiamento climatico continuo.