Il bambino ha bisogno degli occhiali: tutti i segnali che possono indicare un problema di vista
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Riconoscere i segnali che indicano la necessità di occhiali nei bambini è importante per garantire il loro benessere visivo e facilitarne la vita quotidiana. I problemi di vista possono però essere piuttosto difficili da individuare, soprattutto quando i bimbi sono molto piccoli e non sono consapevoli delle loro difficoltà o non riescono ad esprimerle chiaramente.
Per questo è importante per i genitori prestare la massima attenzione a tutti quei segnali che possono rappresentare un campanello d'allarme per la vista dei loro figli.
I sintomi nei primi anni
Per il Ministero della Salute, le malattie oculari congenite – come l'ambliopia o la cataratta congenita – sono da considerare come patologie "ad alto impatto sociale", dal momento che incidono fortemente sullo sviluppo delle capacità relazionali dei bambini.
I neonati e i lattanti però non hanno a disposizione l'uso della parola per esprimere il proprio disagio, dunque spetta ai genitori monitorare la situazione per accorgersi di eventuali stranezze.
Come ricorda l'American Academy of Pediatrics, una volta trascorsi i primi tre/quattro mesi di vita, ad esempio, qualsiasi bambino dovrebbe essere in grado di guardare verso la fonte di un suono o seguire con gli occhi un oggetto che si sposta entro il suo campo visivo.
Se però il bebè non riesce a concentrarsi sugli oggetti in movimento – in questo caso gli indizi rilevatori sono i versetti e le espressioni facciali del bimbo – allora ciò potrebbe essere indicativo di un problema. Anche il continuo sfregamento degli occhietti e l'eccessiva sensibilità alla luce sono aspetti che potrebbero spingere i genitori ad approfondire la cosa prima con il pediatra e poi con l'oculista.
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I segnali nei bambini
La vista è uno strumento cruciale per lo sviluppo cognitivo e motorio del bambino e i problemi non trattati adeguatamente possono influire negativamente sull'apprendimento e sulla qualità della vita.
Nell'era digitale poi, i bambini sono sempre più esposti alla luce blu degli schermi di tablet, smartphone e computer, e come constatato più volte anche dalla Società Italiana di Pediatria (SIP), ciò sta contribuendo ad aumentare ulteriormente l'incidenza di problemi come la miopia.
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Farsi prescrivere un paio di occhiali – magari anche con la protezione dalla luce blu – potrebbe dunque contribuire a correggere i vari difetti di vista e migliorare la qualità della vita dei piccoli. Ecco perché mamme e papà devono dunque farsi trovare pronti per cogliere gli eventuali segnali di disagio visivo.
Tra i più comuni, il sito del National Health Service britannico ricorda:
- Il bambino strizza e si sfrega gli occhi continuamente. Tale comportamento potrebbe indicare una certa difficoltà a mettere a fuoco gli oggetti, sia vicini che lontani.
- Il bambino si siede troppo vicino alla TV. Spesso i bambini miopi si avvicinano agli schermi o tengono le pagine dei libri a pochissima distanza dagli occhi perché non vedono bene le immagini o le parole.
- Mal di testa frequenti, soprattutto dopo aver letto o guardato uno schermo per un periodo prolungato. Può essere il segno di affaticamento visivo.
- Difficoltà coordinazione-occhio mano, caratterizzato ad esempio dalla scarsa abilità di afferrare gli oggetti al volo.
- Gli occhi non puntano nella stessa direzione. È un chiaro segnale di strabismo.
L'importanza dei controlli
Non esiste un'età minima per sottoporsi ad una visita oculistica. Anzi, alcune patologie possono essere individuate in tempi utili già dopo i sei mesi di vita, tanto che i nuovi Livelli essenziali di assistenza (LEA) garantiti dal Sistema Sanitario Nazionale prevedono una visita oculistica neonatale in modo da escludere eventuali patologie del bulbo oculare.
Durante l'infanzia è comunque consigliabile sottoporre i bambini a visite periodiche, soprattutto con l'inizio della scuola, visto che molte volte dietro ad un rendimento scolastico poco soddisfacente si celano (anche) difficoltà di vista.