I videogiochi creano dipendenza negli adolescenti? “Il gioco in sé non è malsano, ma c’è un limite”
"Basta sei sempre al pc!". Questa è una delle frasi che i genitori rivolgono spesso ai loro figli adolescenti, soprattutto se trascorrono diverse ora davanti ai videogiochi. La preoccupazione è più che plausibile dal momento che solo in America circa il 71% dei ragazzi sotto i 18 anni gioca mediamente 13 ore alla settimana ai videogame.
Un gruppo di ricercatori dell'Università di Rochester ha voluto capire se questi siano davvero in grado di creare dipendenza nei giovanissimi, studiando le abitudini di 6143 utenti di videogiochi di età compresa tra i 10 e i 15 anni, analizzandone i comportamenti per 4 anni e riuscendo così, per la prima volta, a trovare un marcatore nel cervello degli adolescenti in grado di segnalare la dipendenza dai videogame. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Behavioral Addictions, lo scorso 9 dicembre.
Lo studio sulla dipendenza da videogame
I ricercatori dell'Università di Rochester hanno analizzato le menti di 6143 giocatori di videogame incalliti, seguendo le loro abitudini per 4 anni di fila tra i loro 10 e i loro 15 anni. I ragazzi sono stati sottoposti a quiz periodici e ad una risonanza magnetica eseguita mentre loro avevano il compito di premere il più velocemente possibile un pulsante per guadagnare così una piccola somma di denaro.
I ragazzi negli anni sono stati sottoposti a questionari in grado di misurare la loro dipendenza dai videogame e i ricercatori hanno riscontrato che chi ne era dipendente mostrava minori capacità decisionali e di elaborazione della ricompensa, evidenti anche dalla sempre più scarsa reattività del loro cervello negli anni, al gioco sottoposto loro fin dal primo anno.
Daniel Lopez, uno dei firmatari dello studio, ha sottolineato che queste ricerche non vogliono spaventare i genitori demonizzando completamente i videogiochi, ma invitarli a fare attenzione al tempo di utilizzo dei loro figli.
"Il gioco di per sé non è malsano, ma c'è un limite dal momento che alcune persone sono anche più a rischio di altre a diventarne dipendenti" afferma Lopez. Il ricercatore invita i genitori a non bandire i videogame ai propri figli, dal momento che spesso sono una fonte di socializzazione fondamentale per i più piccoli ma a cogliere quei sentori in grado di dire loro che i loro figli stanno manifestando una dipendenza.
I consigli perché si faccia buon uso dei videogame
I ricercatori sconsigliano di bandire i videogiochi ai propri figli: "Meglio creare il giusto equilibrio tra gioco sano e non sano che vietare i videogame, scelta che potrebbe avere un impatto cruciale sullo sviluppo sociale die bambini" spiega il dottor Lopez.
Per evitare la dipendenza i ricercatori suggeriscono di curarsi che i propri figli dormano il numero necessario di ore e che non stiano troppo al pc, dando loro dei limiti di tempo, cui non possono trasgredire.
Questo studio, tuttavia, è solo il primo passo per indagare sempre più a fondo dei nuovi metodi per scoprire quali ragazzi siano più a rischio di diventare dipendenti: "Adesso sappiamo che esistono regioni cerebrali specifiche che sono associate alla dipendenza dal gioco negli adolescenti, con ulteriori approfondimenti riusciremo a capire se ci sono modi per identificare i bambini a rischio e se ci sono altri comportamenti o raccomandazioni che potrebbero limitare questa possibilità" ha concluso Ed Freedman, docente di neuroscienze e firmatario della ricerca.