I tre errori comuni che guastano il sonno del neonato: i consigli della terapista occupazionale
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Addormentare un neonato può essere una delle sfide più impegnative per i neogenitori. I risvegli notturni frequenti e la difficoltà di instaurare una routine possono portare a notti insonni e anche a un certo senso di frustrazione per mamme e papà. Secondo la terapista occupazionale pediatrica ed esperta di genitorialità Emma Hubbard, sarebbe sufficiente evitare alcuni errori molto comuni per rimuovere gran parte degli elementi che possono ostacolare il sonno dei piccoli.
Attraverso la sua esperienza personale e professionale, Hubbard ha recentemente individuato sul quotidiano britannico The Sun alcuni accorgimenti che possono aiutare a migliorare il riposo dei bambini e, di conseguenza, quello dei genitori.
Mai abituare i bimbi a dormire in braccio
Uno degli errori più comuni riguarda il modo in cui i neonati vengono addormentati. Hubbard ha raccontato di aver inizialmente cullato o allattato la propria figlia fino a farla addormentare. "Di per sé, questo non rappresenta un problema durante la fase neonatale, è una cosa comune e ha i suoi vantaggi" ha spiegato la dottoressa. Alla lunga però, questo comportamento potrebbe creare una dipendenza da uno stimolo senza il quale i bambini faticano ad addormentarsi.
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Non solo. Tra i tre e i cinque mesi, infatti, il ciclo del sonno dei neonati cambia, passando da due a quattro fasi. Ciò significa che i piccoli possono svegliarsi completamente tra un ciclo e l'altro e, se si sono addormentati in braccio, potrebbero spaventarsi nel trovarsi da soli nella culla. Secondo l'esperta, dunque, è utile aiutarli a prendere sonno direttamente nel lettino, con la presenza rassicurante del genitore.
Il pericolo di essere troppo reattivi
Un altro errore molto diffuso è l'eccessiva reattività dei genitori ai movimenti o ai suoni emessi dal neonato. Spesso infatti i genitori tendono ad accorrere al minimo rumore proveniente dalla camera dei bimbi – e la stessa Hubbard ha ammesso di non essere stata un'eccezione con i suoi figli – nonostante nella maggior parte dei casi non vi siano reali motivi per tanta apprensione.
Durante il sonno i neonati sono rumorosi: sognano, si muovono e piagnucolano. "Talvolta aprono persino gli occhi durante la fase REM", ha aggiunto Hubbard. Ciò però non significa che abbiano bisogno di assistenza. Intervenire ogni volta con carezze o coccole in realtà potrebbe in realtà interrompere il loro naturale riposo.
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Evitare stimoli eccessivi durante le poppate notturne
Nei primi mesi di vita i bambini hanno bisogno di essere nutriti a intervalli regolari, arrivando anche a 10/12 pasti con intervalli di due o tre ore nel corso dell'intera giornata. La gestione dell'alimentazione notturna può dunque influire in modo significativo sul sonno dei piccoli.
Alcuni genitori, per rimanere svegli durante le poppate, accendono la televisione o guardano lo smartphone, ma la luce e i suoni possono confondere il neonato, inducendolo a credere che sia il momento di stare sveglio. Hubbard suggerisce dunque di evitare simili distrazioni e di mantenere un ambiente il più possibile buio e silenzioso per facilitare il ritorno al sonno.
I consigli per migliorare il sonno del neonato
Per aiutare i bambini a dormire meglio, l'esperta consiglia alcune semplici strategie. Innanzitutto, stabilire un orario di risveglio costante all'interno di una finestra di 30 minuti può contribuire a regolare il ritmo circadiano. Anche se può sembrare controintuitivo, svegliare un neonato che dorme oltre l'orario abituale può favorire un ciclo del sonno più regolare.
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Un altro aspetto cruciale è poi imparare a riconoscere i segnali di stanchezza del bambino, senza affidarsi esclusivamente agli orari prestabiliti. Indizi come perdita di interesse per l'ambiente circostante, irritabilità, sguardo fisso nel vuoto, movimenti irrequieti, sfregamento degli occhi e sbadigli possono indicare che è il momento giusto per metterlo a dormire, anche se magari non è ancora scoccata l'ora della nanna. Evitare che il bambino diventi troppo stanco aiuta a ridurre le difficoltà nell'addormentamento.
"Ciò però non significa che non si debba rispettare un rituale serale per favorire il riposo. La prevedibilità è fondamentale per i neonati e creare una routine coerente per la nanna, come fare il bagnetto, abbassare le luci, leggere una breve storia e cullare dolcemente il bambino prima di metterlo nel lettino, può rendere il passaggio al sonno più fluido. Secondo Hubbard, in alcuni casi bastano pochi giorni di coerenza per notare miglioramenti.
Infine, ha ricordato l'esperta, è importante ottimizzare l'ambiente in cui il neonato dorme. Un ambiente buio, fresco e silenzioso (troppo caldo ostacola il sonno e non fa bene al piccolo) può favorire un riposo più tranquillo. Sebbene sia difficile garantire sempre condizioni ideali, puntare a ridurre al minimo le fonti di disturbo può fare la differenza.