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Quando guardiamo Sanremo coi bambini bisogna stare attenti a queste tre regole: il parere della pedagogista

Guardare Sanremo con i bambini può diventare un’esperienza preziosa di condivisione e apprendimento. Adattando lo spettacolo alle loro esigenze, i genitori possono spiegare ciò che accade, stimolare la curiosità e creare ricordi indelebili cantando insieme. Un’occasione per vivere la musica come momento di crescita e unione.
Intervista a Paola Daniela Virgilio
Pedagogista e Vice Presidente ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti).
A cura di Niccolò De Rosa
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Ogni comunità si riconosce nei propri rituali collettivi, momenti in cui il senso di appartenenza si rafforza attraverso gesti condivisi. Per i bambini, partecipare a queste esperienze non è solo un piacere, ma un bisogno fondamentale per sviluppare il senso di identità e appartenenza. Anche il Festival di Sanremo, pur essendo un evento di puro intrattenimento, rientra in questa categoria: una settimana in cui musica, spettacolo e tradizione si intrecciano, diventando parte del vissuto familiare e sociale.

"La presenza di artisti emergenti e affermati consente ai giovanissimi telespettatori di confrontarsi con differenti espressioni artistiche, favorendo la curiosità, il pensiero critico e l'apertura mentale" spiega a Fanpage.it Paola Daniela Virgilio, pedagogista e vice presidente ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti). "Inoltre, l'interazione attraverso i social media e le piattaforme digitali stimola lo sviluppo di competenze comunicative e digitali, essenziali nel contesto contemporaneo".

Affinché questa esperienza sia davvero arricchente, è però fondamentale che i genitori la adattino alle esigenze dei più piccoli, evitando di considerarli semplici spettatori in miniatura. Gli orari prolungati, i contenuti non sempre adatti e il ritmo televisivo pensato per un pubblico adulto richiedono molta attenzione da parte di mamma e papà. Tuttavia, con le giuste accortezze, guardare Sanremo insieme può trasformarsi in un’occasione educativa e coinvolgente.

I tre consigli del pedagogista ai genitori per guardare Sanremo coi figli

Durante la prima infanzia e l’adolescenza, il cervello attraversa un’importante fase di riorganizzazione nota come potatura sinaptica, un processo in cui le connessioni neurali meno utilizzate vengono eliminate a favore di quelle più attive. Questo fenomeno, fortemente influenzato dall’ambiente e dalle esperienze vissute, è cruciale per lo sviluppo cognitivo e sociale, ma rende gli adolescenti e i bambini particolarmente sensibili agli stimoli esterni. In questo contesto, la visione di eventi televisivi come il Festival di Sanremo può costituire un'opportunità educativa significativa.

Paola Daniela Virgilio
Paola Daniela Virgilio, pedagogista, docente universitaria e vicepresidente ANPE.

"Coinvolgerli in una fruizione consapevole del Festival, accompagnandoli nella comprensione dei contenuti musicali e culturali, può contribuire a rafforzare le connessioni neurali positive e a promuovere lo sviluppo di competenze emotive e sociali" sottolinea la pedagogista Virgilio. "È quindi fondamentale che gli adulti guidino i più giovani in queste esperienze, trasformandole in momenti di crescita e apprendimento condiviso".

Attenzione alla nanna

Lo scoglio più grosso per i bimbi (e anche per molti adulti) è sicuramente l'orario. Ogni serata del festival si conclude infatti a notte inoltrata e benché sia possibile prevedere una piccola dilazione sull'ora della messa a letto, non è consigliabile permettere ai piccoli in età scolare di restare alzati fino all'una o le due del mattino.

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Un tempo questa difficoltà avrebbe significato la fine dei sogni dei piccoli fan di godersi la magia dell'Ariston, ma per fortuna oggigiorno ogni serata viene prontamente caricata sulla piattaforma streaming della RAI, permettendo così ai bambini di recuperare le esibizioni a un orario più consono per i loro ritmi.

"Per garantire che i bambini possano seguire il Festival di Sanremo senza compromettere il loro riposo, è consigliabile ricorrere ad una visione selezionata dei contenuti in differita, consentendo loro di fruire dei contenuti in orari più adatti al loro benessere" .

Visione condivisa

La presenza dei genitori durante la visione del Festival rimane un elemento fondamentale per accompagnare i bimbi attraverso una fruizione più consapevole dello spettacolo. Canzoni, scenografie, esibizioni e persino le dinamiche della gara offrono infatti infiniti spunti per dialogare, stimolare la curiosità e favorire l’apprendimento: il testo di una canzone può diventare occasione per parlare di emozioni, una coreografia può introdurre al linguaggio del corpo, mentre le classifiche permettono di ragionare su concetti come il giudizio e il gusto personale.

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Il ruolo del genitore deve essere dunque quello di agire come un mediatore, capace di filtrare e spiegare i contenuti con un linguaggio adatto all’età del bambino.

"Per raggiungere l'obiettivo è molto importante che gli adulti guidino i più giovani in queste esperienze, trasformandole in momenti di crescita e apprendimento condiviso", ricorda la pedagogista. Così facendo, il divertimento si arricchisce di significato e contribuisce alla crescita culturale e sociale dei più piccoli.

Costruire ricordi

La musica ha il potere di unire le generazioni, e Sanremo, con le sue canzoni che diventano tormentoni e finiscono per scandire i mesi successivi, è l’occasione perfetta per condividere questo linguaggio universale in famiglia. Cantare insieme ai bambini durante il Festival non è solo un passatempo, ma un modo per creare ricordi destinati a durare nel tempo.

Ripetere i ritornelli, ballare sulle note più coinvolgenti o provare a indovinare quale brano vincerà rende infatti l’esperienza più divertente e immersiva, rafforzando i legami tra i componenti della famiglia e offrendo ai piccoli la possibilità di esprimersi attraverso la voce e il movimento.

Anche ad anni di distanza, riascoltare una canzone di Sanremo potrà far riaffiorare l’emozione di quelle serate trascorse insieme, dimostrando come la musica possa trasformare un semplice programma televisivo in un momento di autentica connessione familiare.

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