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I sei errori alimentari più comuni che fanno ingrassare i bambini: “Molti genitori non li conoscono”

Una nutrizionista inglese ha individuato alcune abitudini molto comuni che possono trarre in inganno anche il più informato dei genitori: “Attenzione ai succhi di frutta e a mangiare davanti a uno schermo”.
A cura di Niccolò De Rosa
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Obesità e succo

L’obesità infantile è un problema che riguarda sempre più Paesi del mondo, soprattutto quelli appartenenti al "blocco occidentale". Stando ai dati forniti lo scorso maggio dall'osservatorio dell'ISS Okkio alla Salute, in Italia il 19% dei bambini e le bambine della fascia 8-9 anni risulta in sovrappeso, mentre il 9,8% soffre di obesità e obesità grave (2,6%).

Il patologico eccesso di peso può essere causato da malattie o condizioni congenite, tuttavia anche il regime alimentare adottato in casa può giocare un ruolo importante nell'aumento del rischio per la salute dei più piccoli.

Se però la maggior parte dei genitori è consapevole dell'importanza di tener lontani i bambini da un consumo eccessivo di zuccheri e grassi, esistono altre abitudini alimentari che, seppur poco conosciute, possono favorire notevolmente i problemi di obesità nei giovani.

A parlarne è stata recentemente la nutrizionista britannica Jenna Hope, la quale ha individuato sulle colonne del The Sun sei errori comuni che molti genitori commettono inconsapevolmente e che contribuiscono all’aumento di peso nei più piccoli.

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Frutta? Sì, ma non in succo

Molti genitori credono che il succo di frutta sia un’alternativa salutare per i propri figli. Tuttavia, Hope avverte che l’elevato contenuto di zuccheri nei succhi li rende un rischio per l’aumento di peso, preferendo invece un frutto intero.

Anche se i bambini possono preferire il gusto dolce dei succhi, diventa quindi importante trovare alternative più salutari, come le spremute fresche fatte in casa.

Schermi e pasti: una combinazione rischiosa

Il legame tra tempo passato davanti agli schermi e obesità non si limita all’inattività. Mangiare davanti a uno schermo, avverte Hope, distoglie l’attenzione dei bambini dal cibo, interferendo con la loro capacità di regolarsi.

Questo non solo li porta a mangiare di più, ma compromette anche l'assorbimento dei nutrienti, creando un circolo vizioso di bassi livelli di energia e desiderio di zuccheri.

Gli snack non sono distrazioni

Molti genitori utilizzano snack per intrattenere i bambini, specialmente nei momenti di stress o quando sono occupati a fare altro.

Secondo l'esperta, simili situazioni possono portare a un consumo eccessivo di cibo e a una cattiva gestione della noia. Molto meglio dunque trovare attività che i bambini possano fare da soli o anche lasciare che si annoino (la noia può è essere uno stimolo formativo di creatività) senza occuparli con dolcetti o "schifezze" iper-grasse.

"I bambini devono imparare a divertirsi da soli, senza bisogno di spuntini o di passare del tempo davanti a uno schermo" ha spiegato la dottoressa Hope.

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Il cibo non è ricompensa

Un errore comune è utilizzare il cibo come premio per comportamenti positivi.

Hope sottolinea che questo atteggiamento contribuisce a costruire una relazione problematica con il cibo, portando i bambini a usarlo per gestire le emozioni in età adulta. La nutrizionista suggerisce invece l’uso di sistemi alternativi di ricompensa e rinforzo positivo, come premi non alimentari o semplici (ma potenti) elogi per lodare un comportamento corretto.

Il dessert quotidiano

In molte famiglie, il dessert dopo cena è una routine quotidiana. Tuttavia questa diffusissima abitudine può portare a un'assunzione eccessiva di calorie.

"Il dessert è davvero necessario?" si chiede Hope. "I bambini cresceranno pensando di aver bisogno di qualcosa di dolce dopo ogni pasto, cosa che ovviamente non è vera".

Ridurre la frequenza del dessert o aumentare le porzioni di cibi salutari durante il pasto principale può dunque aiutare i bambini a sviluppare abitudini alimentari più sane, sentirsi più sazi e evitare l’abitudine di cercare qualcosa di dolce dopo ogni pasto.

Troppo tempo in passeggino o in auto

Un altro fattore che contribuisce all’obesità infantile è la dipendenza da passeggini o automobili per brevi spostamenti.

Hope sottolinea che troppo spesso i bambini che potrebbero camminare vengono invece trasportati, anche per tragitti molto corti, riducendo così le opportunità di fare esercizio fisico.

Incoraggiare i bambini a camminare o usare una bicicletta può invece aiutare a mantenere uno stile di vita più attivo e sano.

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