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I sei consigli per non diventare il genitore più fastidioso della classe

L’esperta di etichetta Jo Bryan ha identificato alcuni comportamenti da evitare per non farsi terra bruciata nel gruppo dei genitori della classe: “Occorre una via di mezzo: né protagonisti, né menefreghisti”
A cura di Niccolò De Rosa
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Genitore indisponente

Con l'inizio delle lezioni, non sono solo i ragazzi a riprendere i rapporti con compagni e insegnanti: anche le mamme e i papà si ritrovano a doversi relazionare con gli altri genitori del gruppo classe. E molto spesso non si tratta di un compito semplice.

Ogni famiglia ha infatti necessità, abitudini e priorità diverse, e non sempre è facile conciliare le varie esigenze senza scontentare nessuno. Per non parlare poi delle personalità differenti che popolano ogni scuola. C'è il genitore molto coinvolto, che non vede l'ora di dare il proprio contributo ad ogni iniziativa scolastica, e c'è quello che pur di schivare una riunione extra sarebbe disposto a pagare di tasca propria ogni attività a patto di non essere incluso nella sua organizzazione.

Quale atteggiamento assumere, dunque, per essere un genitore partecipe ma equilibrato? Cosa bisogna fare per non diventare quella mamma o quel papà per cui tutti sospirano e ruotano gli occhi al cielo ogni volta che entra in classe?

Secondo l'esperta di galateo Jo Bryant, recentemente intervistata dal Daily Mail, l'atteggiamento migliore rimane quello di posizionarsi in una sorta di "via di mezzo", evitando gli eccessi che potrebbero creare tensioni con gli altri membri del mondo scuola (genitori, insegnanti, ma anche gli stessi ragazzi). Bryant ha anche individuato sei errori comuni – ma molto fastidiosi – che è bene evitare per non compromettere i rapporti con altri genitori e garantire serenità ai propri figli.

Gestione delle chat

Uno degli errori più comuni riguarda l'uso delle chat di gruppo su WhatsApp. Se i messaggi diventano troppi, è perfettamente accettabile silenziare il gruppo, ma abbandonarlo del tutto – soprattutto senza una spiegazione – potrebbe essere considerato scortese.

Allo stesso modo però, è importante non sovraccaricare il gruppo con domande superflue e contenuti off-topic come GIF, immagini o discussioni che esulano dalle attività scolastiche

Ospitare i bimbi durante il lavoro

Un'altra situazione critica è la gestione degli appuntamento di gioco tra bambini.

Quando si invitano gli amichetti dei figli a casa durante una giornata di lavoro da remoto, è bene che gli altri genitori ne siano informati e siano d'accordo. Se infatti l'impegno lavorativo è sacro, altrettanto importante è garantire che i bambini non vengono abbandonati a loro stessi e che sappiano che possono sempre contare sulle attenzioni e la cura di un adulto.

Se ci si deve isolare con le cuffie del PC o si vuole chiudere la porta dello studio, allora è meglio rimandare l'occasione a un altro momento.

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Non lamentarsi delle abitudini altrui

Se dopo una giornata di gioco i figli hanno guardato troppa TV o mangiato cibo spazzatura, è legittimo essere contrari a quanto accaduto, ma non è assolutamente educato lamentarsi con i genitori che hanno ospitato i bambini.

Se le abitudini della famiglia ospitante non convincono, la soluzione migliore è evitare future uscite, senza criticare apertamente le scelte educative altrui.

Offrire aiuto agli eventi scolastici

Partecipare agli eventi scolastici è un’opportunità per interagire con gli altri genitori. Se dunque è normale che un genitore fornisca il proprio contributo in base alle proprie possibilità e alle proprie esigenze, scansare sempre ogni forma di supporto alle attività di classe è per Bryant un comportamento da evitare.

Vedere altri genitori che si limitano a godersi l'evento organizzato, senza mai contribuire in modo attivo, potrebbe essere frustrante per chi si impegna dietro le quinte. Non c'è bisogno di dedicarsi anima e corpo alla causa: anche i piccoli gesti possono fare la differenza.

Di contro, però, è altrettanto importante non pretendere che ogni genitore si impegni allo stesso modo.

Genitori a scuola

Uso del telefono al parco giochi

Essere al parco giochi con il proprio figlio è un momento per staccare dalle responsabilità quotidiane. L'esperta britannica consiglia di dunque non usare il telefono, a meno che non sia urgente: non solo dà l’impressione di essere distanti, ma tale atteggiamento manda anche un messaggio sbagliato al bambino, che potrebbe sentirsi trascurato.

Non vantarsi troppo dei figli

Essere fieri dei successi dei propri figli è naturale, ma farlo in modo eccessivo può risultare fastidioso per gli altri genitori. Bryant consiglia pertanto di riservare queste conversazioni per amici e familiari.

Se un altro genitore elogia nostro figlio, un semplice "grazie" è sufficiente, senza trasformare il momento in un’occasione per lanciarsi in un discorso celebrativo. Comportamenti simili rendono insopportabili i genitori e, di riflesso, anche meno simpatici i figli, che pur non hanno colpe per le vanterie del genitore.

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