I segnali di stitichezza nei bambini che un genitore non dovrebbe mai ignorare: le indicazioni dei medici
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La stitichezza infantile è un disturbo che colpisce moltissimi bambini, inclusi i neonati, ma non sempre mamme e papà sanno prestare la giusta attenzione a un disagio che, se non trattato adeguatamente, può influire negativamente sulla qualità della vita dei figli, spesso anche durante l'età adulta.
Rebecca Mottram, infermiera ed esperta di apprendimento al vasino, è recentemente intervenuta sul sito dell'HuffPost Uk per sottolineare come la stitichezza sia un problema molto comune – anche se molte famiglie non sembrano particolarmente consapevoli – ricordando l'esistenza di alcuni sintomi ricorrenti che possono aiutare gli adulti a riconoscere e gestire tale condizione
I segnali della stitichezza nei bambini
Secondo Mottram, quello dell'individuazione dei segnali della stitichezza (o stepsi, secondo la più corretta definizione medica) è un problema troppo sottovalutato. "Nove casi su dieci che tratto nel mio studio di consulenza riguardano bambini affetti da stitichezza, e di solito questa situazione non viene diagnosticata" ha spiegato l'esperta.
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Il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) – un organismo che fa capo al Ministero della salute britannico e che rappresenta una fonte autorevole internazionale per la definizione di linee guida e pratiche mediche – ha elencato dodici sintomi principali per identificare la stitichezza nei bambini, anche se Mottram afferma di averne osservati fino a sedici.
Se un bambino manifesta –, è probabile che soffra di stitichezza:
- Frequenza ridotta di evacuazioni (meno di una volta al giorno o a giorni alterni) o eccessiva (più di tre volte al giorno, indice di un intestino sovraccarico).
- Presenza di feci nelle mutandine (le feci possono essere dure, morbide o liquide a causa dell'ostruzione intestinale).
- Feci molto larghe, di colore scuro o dalla consistenza argillosa.
- Bisogno frequente di sbloccare il WC a causa della dimensione delle feci.
- Dolore addominale o gonfiore.
- Feci e flatulenze dall’odore particolarmente forte.
- Perdita di appetito o nausea.
- Irritabilità, soprattutto prima dell’evacuazione, seguita da un senso di sollievo.
- Tentativi di trattenere le feci o rifiuto del vasino.
- Problemi urinari come infezioni o enuresi notturna.
- Stanchezza e difficoltà a dormire.
Il servizio sanitario britannico (NHS) aggiunge alla lista anche: feci dure e voluminose, feci piccole (simili al pellet che si usa nelle stufe), sanguinamento dopo un'evacuazione dolorosa e miglioramento dell’appetito dopo aver evacuato.
Un problema legato all’educazione al vasino
La stitichezza è particolarmente frequente durante la fase di apprendimento all’uso del vasino, intorno ai 2-3 anni (ma anche prima per alcuni bimbi). Mottram ha osservato che il metodo one step, che prevede un passaggio rapido e senza una preparazione adeguata al vasino, può anche risultare efficace, ma appaee strettamente legato al fenomeno della ritenzione fecale nei bambini. Una gestione più graduale e consapevole potrebbe contribuire a ridurre questo problema, migliorando il benessere intestinale dei più piccoli.