I principali nemici dell’udito dei bambini secondo l’esperto: “Giocattoli, TV sempre accesa e rumori della città”

L’udito dei bambini è sempre più a rischio a causa dell’esposizione costante a rumori forti, cui ormai non facciamo quasi più caso. Un problema spesso sottovalutato, ma che può avere conseguenze serie sulla salute uditiva dei più piccoli. La prevenzione gioca ovviamente un ruolo cruciale, ma quali sono le principali minacce e come può un genitore proteggere l’udito dei bambini fin dalla prima infanzia? Fanpage.it ne ha parlato con Ignazio La Mantia, professore ordinario di Otorinolaringoiatria presso l’Università degli Studi di Catania e Direttore dell’unità operativa di otorinolaringoiatria del Policlinico catanese, per fare chiarezza su un tema di grande rilevanza.
"Come confermato anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'inquinamento acustico è, dopo l'inquinamento atmosferico, uno dei maggiori problemi ambientali per la nostra salute" afferma il professore. "Purtroppo siamo abituati a vivere in ambienti sempre più rumorosi, soprattutto nelle città dove il caos del traffico è diventato il sottofondo costante delle nostre giornate".
Perché dobbiamo proteggere le orecchie dei bambini
Quando parliamo di udito, spiega La Manti, è bene ricordarsi che l'orecchio ha due funzioni principali: la prima riguarda la trasmissione del suono, mentre la seconda è la percezione delle onde sonore. "L'orecchio esterno e l'orecchio medio trasmettono il suono, quindi l'onda meccanica. L'orecchio interno, dove ci sono le cellule nervose ricettive, invece lo percepisce e lo trasforma in uno stimolo elettrico che poi viene letto dalla corteccia cerebrale".

Con la crescita, prosegue La Mantia, il nostro sistema uditivo tende a maturare, soprattutto nella sua parte neurosensoriale, che è quella più importante per la nostra quotidianità, perché ci permette di discriminare i contenuti verbali, quindi di distinguere una consonante o una vocale da un'altra: "Ciò significa che un danno uditivo in tenera età non solo danneggia la capacità di un bambino di percepire i suoni, ma può ripercuotersi anche sullo stesso apprendimento del linguaggio".
Inoltre, ricorda il professore, le orecchie dei bambini sono spesso esposte a infezioni, piccoli traumi e patologie virali e se le strutture interne dell'orecchio sono troppo fragili, aumenta il rischio che simili episodi compromettano seriamente l'udito dei piccoli. "Il più delle volte la perdita di udito non si manifesta immediatamente, ma si palesa sul lungo termine, quasi sempre con conseguenze irreversibili, non trattabili con un intervento chirurgico", ricorda La Mantia. "Le eventuali terapie possono dunque avere un carattere conservativo, per evitare peggioramenti, ma difficilmente si recupera ciò che si è perso".
I nemici dell'udito
Per evitare conseguenze irreparabili, la prevenzione rappresenta dunque la strategia più efficace per far sì che l'udito dei bambini non venga danneggiato. Come ricorda La Mantia però, proteggere le orecchie dei bambini non significa solamente tenerle lontane da "esplosioni" sonore come quelle di una cassa acustica sparata a tutto volume, ma soprattutto gestire tutte quelle situazioni della quotidianità che possono rappresentare un rischio per l'udito. Il professore ha fornito a Fanpage.it una lista degli esempi più frequenti:
- Giocattoli troppo rumorosi: "Uno studio condotto negli Stati Uniti ha valutato circa un centinaio di giocattoli per la prima infanzia, riscontrando in molti casi emissioni di suoni acuti – ossia quelli che danno più fastidio – tra i 70 e gli 85 decibel, che sono valori considerati come traumatici sulle cellule nervose nel cervello. Anche i videogiochi, se non fruiti con un volume adeguato, possono rappresentare una minaccia per i ragazzi".
- Tv sempre accesa: "In molte famiglie è ormai abitudine lasciare la televisione perennemente accesa, anche quando si sta mangiando o si sta conversando. Il rischio è che, oltre a rappresentare una costante fonte di distrazione, i membri della famiglia tendano ad alzare progressivamente il volume per sovrastare le voci e i rumori emessi dagli altri abitanti della casa".
- Cuffie con volumi esagerati: "Le cuffie in-ear, quelle che si inseriscono direttamente nel condotto auricolare, possono indebolire notevolmente l'orecchio dei più giovani, con conseguenze che spesso si palesano negli anni a venire".
- Contesti affollati e trafficati: "Non sono solo gli stadi e i concerti a rappresentare un rischio per l'udito, ma anche le strade trafficate e i luoghi molto affollati, come una fiera o un normale supermercato".
- Aule scolastiche: "Spesso non ci pensiamo, ma anche gli ambienti scolastici sono luoghi dove è molto frequente che i decibel si alzino oltre la soglia consigliata, soprattutto quando le classi affacciano su strade trafficate".

Come salvaguardare l'udito dei bambini
Per pediatri e otorinolaringoiatri, la regola aurea è quella di mantenere un volume moderato di tutti gli apparecchi e dispositivi elettronici che si trovano in casa, a partire da TV, tablet e smartphone. In più, la società e le istituzioni dovrebbero iniziare ad affrontare seriamente la questione, adottando strategie urbanistiche e di gestione degli spazi (inclusi quelli scolastici) per ridurre progressivamente gli effetti dell'inquinamento acustico.
Per i bambini più piccoli però, La Mantia alza ulteriormente la soglia d'attenzione e offre ai genitori un paio di consigli pratici: "Ricordiamoci di evitare o limitare al minimo l'uso di giocattoli che emettono suoni acuti o troppo fragorosi, evitare bagni di folla come concerti o stadi e cerchiamo di non esporre troppo spesso i bimbi al trambusto del traffico cittadino, preferendo i parchi delle aree verdi che, anche nei contesti urbani, riescono ad attutire l'effetto dell'inquinamento acustico riducendo il danno per l'udito ", conclude il professore. "Se poi una volta si sceglie di portarsi dietro il bimbo a un concerto o una partita, è assolutamente necessario dotarsi di cuffie anti-rumore da far indossare al piccolo per tutto il tempo dell'evento".