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I pediatri sono sempre meno e non si sa se verranno sostituti: l’allarme di Fondazione GIMBE

Il nuovo report della Fondazione GIMBE esprime dubbi sui criteri per calcolare il futuro fabbisogno di pediatri e sottolinea le carenze già esistenti in Lombardia, Piemonte e Veneto. Il presidente Nino Caratebllotta: “Impossibile prevedere il ricambio generazionale”
A cura di Niccolò De Rosa
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I pediatri sono sempre meno e non si sa se verranno sostituti

La carenza di pediatri di famiglia è un problema diffuso ormai in tutta Italia e nel giro di pochi anni potrebbe peggiorare ulteriormente a causa del mancato ricambio generazione. A lanciare l'allarme è la Fondazione GIMBE che dopo aver analizzato dati e trend riguardanti l'inserimento dei pediatri di libera scelta (PLS) sul territorio nazionale, ha eseguito una stima sulla possibile distribuzione dei medici nelle varie regioni italiane per i prossimi anni

"L’allarme sulla carenza di PLS oggi è sollevato da genitori di tutte le Regioni, da Nord a Sud"  dichiara nel comunicato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione.

Per Cartabellotta infatti come la mancanza di medici e le lungaggini burocratiche stanno impedendo molte famiglie d'iscrivere i propri figli dal pediatra, situazione che comporta un alto potenziale di rischio per la salute dei bambini e dei soggetti più fragili.

Le criticità

Secondo quanto riportato da GIMBE, sono diverse le difficoltà strutturali che rischiano di mettere in crisi l'assistenza sanitaria di base.

Un primo punto riguarda il fatto che, stando alle attuali leggi nazionali, i bambini fino ai sei anni devono obbligatoriamente essere assistiti da un pediatra di libera scelta, mentre tra i 6 e i 13 anni i genitori possono anche decidere di affidare il figlio ad un medico di medicina generale. Tale doppia possibilità però rende difficile la programmazione: nel giro di pochi anni infatti i pediatri potrebbero avere tantissimi pazienti o trovarsi numeri dimezzati per le decisioni delle famiglie di affidarsi a medici generici.

Proprio il numero di assistiti rappresenta una delle criticità più evidenti. Se infatti la Legge fissa a 880 il numero massimo di assistiti per ogni pediatra, tra deroghe regionali e locali molti medici si trovano a dover gestire oltre 1000 piccoli pazienti.

Come sottolinea GIMBE poi, la collocazione dei nuovi pediatri viene eseguita in base ad esigenze territoriali che però vengono calcolate solo sulla base dei numeri di bambini tra 0-6 anni, un calcolo che però non tiene conto della fascia 6-13. Ciò comporta una grande sottostima dei pazienti potenziali per ogni singolo territorio.

Ultimo, grande punto dolente è infine quello che riguarda il rapporto tra pensionamenti e nuove specializzazioni in pediatria: tra il 2023 e il 2026 saranno 1.738 i pediatri che hanno compiuto o compiranno 70 anni, ossia l’età massima per la pensione.

Tabella GIMBE pensionamenti pediatri 2023-2026
Fonte: Fondazione GIMBE

E i nuovi pediatri? Se da un lato le borse di studio ministeriali per la scuola di specializzazione in pediatria sono notevolmente aumentate negli ultimi cinque anni, dall'altro è impossibile stabilire quante di queste nuove leve diventeranno pediatri di famiglia, poiché molti scelgono la carriera ospedaliera.

Le previsioni

Le cifre riportate dal Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati (SISAC), la media nazionale è di 898 assistiti per ogni pediatra di libera scelta, anche se sono ben 12 le regioni superano tale soglia, alcune anche in modo significativo. Il Piemonte, ad esempio, presenta una media di 1.108 per pediatra, la Valle d'Aosta 1.047, la Provincia Autonoma di Bolzano 1.026 e il Veneto.

Una saturazione che secondo Cartabellotta determina un ostacolo per il principio della libera scelta e rende molto complicato per le famiglie il reperimento di una figura di riferimento sia nelle grandi città che nelle aree più sperdute.

Per la Fondazione GIMBE dunque, mantenendo un rapporto di 1 PLS ogni 800 assistiti (la media tra  i 600 dei massimali e i 100 delle deroghe), rimane comunque una carenza di 827 pediatri, la maggior parte della quale concentrata in Lombardia (244), Piemonte (136), Veneto (134).

Tabella carenze pediatri
Fonte: Fondazione GIMBE

Spostando lo sguardo nel futuro, invece, tra i pensionamenti attesi e le borse di studio disponibili, rimane praticamente impossibile capire se gli oltre 1.700 pediatri che lasceranno il posto potranno essere rimpiazziati.

"La carenza di PLS  oggi riguarda in particolare alcune grandi Regioni del Nord e deriva da errori di programmazione del fabbisogno, in particolare la mancata sincronia per bilanciare pensionamenti attesi e borse di studio per la scuola di specializzazione" conclude Cartabellotta, il quale auspica l’adozione di modelli organizzativi per promuovere il lavoro in team, nuovi accordi sindacali, una maggiore capillarità nella distribuzione dei pediatri e la realizzazione della riforma dell’assistenza territoriale prevista dal PNRR.

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